Oggi un momento di riflessione alla Camera dei deputati, che precede il vertice parlamentare dei leader dei parlamenti alleati e dei capi delegazione dell’Assemblea Nato, che si svolgerà a Washington il prossimo 8 e 9 luglio. E domani il segretario generale della Nato incontrerà Giorgia Meloni a Palazzo Chigi
Un pilastro geopolitico, capace di essere player attivo contro guerra e terrorismo. Il ruolo della Nato ha acquisito, soprattutto negli ultimi due anni, un peso specifico maggiore e ricordarlo costantemente si rivela un esercizio essenziale, tanto per la politica quanto per cittadini che osservano fatti e iniziative nei cinque continenti. Accanto a ciò ecco il ruolo dell’Italia, che come osservato dal presidente della Camera Lorenzo Fontana, aprendo la riunione del gruppo speciale Mediterraneo e Medio Oriente dell’Assemblea parlamentare della Nato, “ha saputo stabilire rapporti proficui anche al di fuori dell’Occidente, avviando una solida cooperazione con i Paesi del mondo arabo e dell’Africa”.
Perimetro e strategie
Perché è importante analizzare, una volta di più, perimetro e strategia della Nato? Il momento è oltremodo delicato e la riunione di oggi a Roma si intreccia sia con le crisi di Kyiv e Gaza, sia con l’importanza della dimensione parlamentare, elemento sottolineato da Fontana mettendo l’accento sull’attività essenziale dell’Assemblea sul versante intergovernativo. Per questa ragione “occorre potenziare il raccordo tra parlamenti nazionali e l’Assemblea parlamentare della Nato per sensibilizzare anche l’opinione pubblica sulla difesa dei valori democratici dell’Alleanza e sulle priorità per la sicurezza”, ha detto.
Altro elemento messo in luce è la diplomazia parlamentare che facilita il dialogo, la reciproca comprensione e la condivisione dei comuni valori di libertà, democrazia e stato di diritto con margini di manovra più ampi di quelli cui devono attenersi le istituzioni governative, ha osservato Fontana. “Il vertice parlamentare dei leader dei Parlamenti alleati e dei capi delegazione dell’Assemblea Nato, che si svolgerà a Washington il prossimo 8 e 9 luglio alla vigilia del vertice Nato, testimonia la cruciale importanza della dimensione parlamentare e del suo indubbio valore aggiunto”.
Chi c’era al Gsm
Il Gsm è un forum a cui prendono parte, oltre ai parlamentari dei Paesi membri della Nato, anche quelli dei Membri associati mediterranei e partner regionali, con l’aggiunta dei Paesi osservatori parlamentari della regione Mena (Middle East and North Africa), e quelli che partecipano alla cosiddetta Iniziativa di Cooperazione di Istanbul. A Roma sono intervenute delegazioni di Qatar, Algeria, Bahrein, Ghana, Iraq, Israele, Marocco. Uno dei momenti più significativi è stato quello incentrato su energia, immigrazione, cambiamenti climatici alla presenza del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin.
Qui Roma
Roma dunque centrale nel dibattito sull’eutoatlantismo e sulle risposte da fornire dalle crisi in corso. Lo dimostrano, una volta di più, due appuntamenti specifici. Oggi il sottosegretario di Stato agli Affari esteri e alla Cooperazione internazionale Maria Tripodi ha ricevuto alla Farnesina la Rappresentante speciale del segretario generale della Nato per Donne, Pace e Sicurezza, Irene Fellin. Al centro dell’incontro la strategia pluriennale dell’Alleanza Atlantica per l’attuazione dell’Agenda Donne, Pace e Sicurezza, che sarà adottata dai capi di Stato e di governo in occasione del Vertice Nato di Washington del luglio prossimo. Inoltre domani il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg incontrerà Giorgia Meloni a Palazzo Chigi.
Qui Romania
In Romania intanto è iniziata l’esercitazione multinazionale Nato “Swift Response 2024” che terminerà il prossimo 24 maggio. Si tratta di una delle piu’ grandi operazioni aviotrasportate in Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale, a cui prenderanno parte 2.000 paracadutisti provenienti da Usa, Paesi Bassi, Germania, Spagna, Francia. L’esercitazione è organizzata dal Comando delle Forze dell’Esercito Usa in Europa e Africa. La Romania vi prende parte con 2.300 militari e 220 mezzi tecnici.