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Pechino sbaglia i tempi della visita in Serbia. Perché la tensione con la Nato non serve

Ad aggiungere tensione la giornata di oggi in cui ricorre il 25mo anniversario dall’intervento dei caccia Nato sull’ambasciata cinese a Belgrado. “Non dimenticheremo mai questo attacco missilistico”, ha scritto Xi sulle colonne del quotidiano serbo Politika. Per comprendere il peso specifico attribuito da Belgrado alla visita è sufficiente registrare che la tv serba RTS ha interrotto l’Eurovision per trasmettere l’arrivo di Xi

Non ci sono solo l’Eliseo e i rapporti con Bruxelles al centro della visita europea del presidente cinese Xi Jinping, ma evidentemente anche un’area, quella del costone balcanico, da sempre oggetto dei desideri di Pechino perché considerata una sorta di “pista di atterraggio” degli interessi cinesi. Lo dimostrano le attività connesse alla vax diplomacy durante la pandemia e gli accordi con i singoli Paesi rientranti nella Bri alla voce Via della Seta. Nota stonata la data scelta dal governo di Pechino.

Qui Belgrado

La contemporanea visita di Xi a Belgrado da un partner come la Serbia che con la Cina condivide molto quanto a geopolitica e investimenti, rappresenta una concomitanza con le critiche avanzate alla Nato dagli alleati di Xi? L’interrogativo è legittimo, alla luce della visita di oggi a Roma di Jens Stolteberg e dei numerosi momenti di riflessione che in questi giorni hanno visto protagonista l’Alleanza Atlantica sul tema della difesa europea. La Serbia, principale partner della Cina nei Balcani, è il ponte della regione verso Pechino e Xi ha in mente per l’appunto nuovi investimenti con il presidente Aleksandar Vucic.

Ad aggiungere tensione la giornata di oggi in cui ricorre il 25mo anniversario dall’intervento dei caccia Nato sull’ambasciata cinese a Belgrado. “Non dimenticheremo mai questo attacco missilistico”, ha scritto Xi sulle colonne del quotidiano serbo Politika. Per comprendere il peso specifico attribuito da Belgrado alla visita è sufficiente registrare che la tv serba RTS ha interrotto l’Eurovision per trasmettere l’arrivo di Xi.

Rapporto politico

Solide fondamenta politiche: su questo è basato il rapporto tra Cina e Serbia, secondo Xi, che ha usato la giornata a Belgrado per mandare messaggi in bottiglia a tutta l’area balcanica ed europea. In primis spicca il cosiddetto nuovo punto di partenza storico che è anticamera, secondo il leader cinese, per un futuro migliore per le relazioni bilaterali tra i due Paesi. Addirittura i vari incontri che si sono succeduti nell’ultimo lustro tra Vucic e Xi sono diventati un modello di rapporti amichevoli tra Cina e Paesi europei. “Soprattutto dopo l’istituzione del partenariato strategico globale, nel 2016, la connotazione delle relazioni bilaterali è diventata piu’ ricca e il raggio d’azione ha continuato ad espandersi”, ha sottolineato Xi.

Ufficialmente il presidente cinese ha messo l’accento sui progressi alla voce sviluppo economico, status internazionale, indipendenza e sovranità, integrità territoriale e dignità nazionale, ma nell’ombra spiccano due elementi: la Via della seta e quindi le politiche di infrastrutturazione ad essa connesse.

Fattore Bri

Sui media cinesi Ivona Ladevac, vicedirettrice dell’Istituto di politica internazionale ed economia di Belgrado, ha affermato che l’iniziativa Belt and Road ha segnato una cesura rispetto al passato del Paese, perché “ha facilitato la connettività della Serbia e delle nazioni vicine e potenzialmente la collegherà al resto dell’Europa settentrionale e centrale”. Identico ragionamento fatto dall’ambasciatrice serba in Cina Maja Stefanovic, secondo cui l’economia e il popolo serbo hanno ottenuto “molteplici” risultati dalla cooperazione nell’iniziativa Belt and Road. La Serbia è uno dei primi Paesi ad aver aderito alla Bri e il presidente Vucic ha partecipato a tutti e tre i Forum Belt and Road per la cooperazione internazionale che si sono svolti: ad oggi 60 progetti sono stati completati e 15 sono ancora in corso.

Uno dei progetti più rilevanti è la tratta ferroviaria tra Serbia e Ungheria, realizzata da aziende cinesi e inaugurata nel marzo 2022, riducendo i tempi di viaggio tra le città da 90 minuti a circa 30 minuti. Ma le iniziative cinesi spaziano anche nell’industria: è il caso dell’acciaieria di Smederevo, acquistata dal gruppo HBIS nel 2016 che l’ha rilanciata, facendola diventare uno dei più grandi esportatori in Serbia.



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