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Acea e Acquedotto Pugliese in campo per la sicurezza idrica al Sud

La multiutility di Piazzale Ostiense, guidata da Fabrizio Palermo, si allea con Acquedotto Pugliese per partecipare alla gara pubblica finalizzata a rilanciare la gestione degli invasi e delle infrastrutture idrauliche nel Mezzogiorno

Una spinta alla salvaguardia del bene più prezioso, l’acqua. Al tempo delle grandi siccità e degli stravolgimenti climatici, Acea è pronta a dare il suo contributo al Mezzogiorno d’Italia. Come? Aiutando a rilanciare la gestione degli invasi e delle infrastrutture idrauliche di Acque del Sud, un patrimonio dalla capacità potenziale di un miliardo di metri cubi d’acqua l’anno, utilizzata per scopi potabili, irrigui e industriali. Questo l’obiettivo industriale e strategico allo stesso tempo, della partnership fra Acquedotto Pugliese e la multiutility di Piazzale Ostiense, siglata per diventare soci di Acque del Sud, la società del Tesoro e che da gennaio 2024 ha assorbito le funzioni dell’Eipli (Ente per lo sviluppo dell’Irrigazione e la Trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia).

In questo modo, Acea e Acquedotto Pugliese parteciperanno alla prossima gara finalizzata a individuare il futuro partner industriale proprio di Acque del Sud, con una quota fino al 30% del capitale da destinare a soggetti con funzioni di soci operativi e un ruolo di responsabilità nella gestione. Per questo, in vista dell’offerta, Acquedotto Pugliese e Acea si costituiranno in raggruppamento temporaneo di imprese. Il senso dell’operazione è stato dato da Fabrizio Palermo, manager di lungo corso e oggi alla guida della società controllata da Comune di Roma, azionista al 51%, che nel primo trimestre 2024 ha riportato un utile di 83 milioni, in crescita del 14% rispetto allo stesso trimestre dell’esercizio precedente.

“Il primo e il secondo operatore dell’acqua in Italia vogliono unire le forze per l’importante operazione di apertura del capitale di Acque del Sud ma non solo per quella”, ha spiegato Palermo. “Lo spirito dell’operazione è quello di creare le basi per uno sviluppo alla luce del cambiamento climatico e di esigenza in prospettiva: l’acqua è base dell’agricoltura, dell’industria che sta consumando in misura crescente e di tutto quello che riguarda le fonti energetiche innovative, dall’idrogeno al nucleare di quarta generazione, alle fonti rinnovabili). Ma riguarderà anche tutta l’Intelligenza Artificiale: le server farm che si stanno dislocando in tutta Europa necessitano di una risorsa idrica disponibile. Vogliamo quindi unire le forze per affrontare un tema che sta diventando sarà sempre più rilevante”.

Anche su sponda pugliese è stata rimarcata la rilevanza dell’accordo tra le sue aziende. “Questo è un accordo strategico che ci permette di partecipare insieme alla gara: faremo valere il fatto che abbiamo l’expertise massima perché abbiamo gli adduttori di Acque del Sud e serviamo la Puglia, parte della Campania e della Basilicata. Aspettiamo il bando e vedremo di trovare le migliori risposte anche sotto l’aspetto economico-finanziario”, ha precisato Domenico Laforgia, presidente di Acquedotto Pugliese. Per il quale stringere un accordo tra i due leader italiani del settore dell’acqua è una cosa utile: abbiamo un accordo precedente per scambiare le rispettive conoscenze, per fare ricerca e innovazione insieme, vogliamo crescere nel sistema e possiamo farlo e a competere solo se facciamo innovazione”.

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