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La politica italiana scenda dalla giostra dei colori. Scrive Bonanni

Ricostruire il tessuto partecipato in ambiti come scuola, sanità, assistenza e previdenza, permetterà alla politica di nutrirsi di persone responsabilizzate e dunque in grado di essere a tutto tondo cittadini della Polis. Il commento di Raffaele Bonanni

Concluse le elezioni per la scelta della delegazione italiana al Parlamento europeo, sia la destra che la sinistra si sono mostrati felici per i risultati. Entrambi gli schieramenti hanno ottenuto quasi tutti i voti possibili, ma a un costo: cannibalizzare i propri alleati. Questo fenomeno è avvenuto sia nell’area della maggioranza governativa che in quella dell’opposizione. La politica italiana continua a vivere la “giostra dei colori”, con partiti che si contendono il potere all’interno delle aree di destra e sinistra. Forza Italia, Lega e FdI hanno fatto il pieno di voti, nonostante le differenze tra di loro. Tuttavia, c’è un aspetto che spesso viene trascurato: la crescente assenza di elettori alle urne. Questa presenza incombente ma invisibile, muta e inquietante, rappresenta una sfida per la politica italiana.

Le vittorie celebrate con la maggioranza di elettori che non votano sono vittorie di Pirro. Ignorare questa grave disfunzione significa esporre la politica alla deresponsabilizzazione di una parte significativa dei cittadini. La soluzione di sostituire il potere rappresentativo con quello plebiscitario non risolve il problema, ma piuttosto porta la politica da una situazione difficile a un’altra ancora più complessa.

Ricostruire il tessuto partecipato è essenziale. Scuola, sanità, assistenza e previdenza devono essere rafforzate per permettere alla politica di nutrirsi di cittadini responsabilizzati. Le culture laiche e cattoliche, finora fagocitate dal bipolarismo animato maggioritariamente da populismi, possono recuperare importanti porzioni di rappresentanza dagli elettori che non votano. Questi cittadini, spesso sfiduciati, potrebbero ritrovare fiducia nella possibilità di partecipare a determinare il cambiamento.

Tuttavia, per riannodare i fili spezzati con molti cittadini sfiduciati, occorre un percorso lungo. Non basta limitarsi a creare comitati elettorali o a dividersi per personalismi. La politica deve ricondurre i partiti allo spirito costituzionale, assicurando una rappresentanza adeguata e responsabile. Solo così potremo superare la “giostra dei colori” e costruire una democrazia più forte e partecipata .

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