L’Italia ha ereditato dal Giappone l’attenzione a sicurezza economica e Intelligenza Artificiale. Un summit “molto positivo”, dice la portavoce della diplomazia di Tokyo. Sì a due accordi bilaterali per rafforzare la cooperazione, pensando al Gcap
“Molto positivo”. È il giudizio giapponese sul summit dei leader del G7 presieduto dall’Italia. A esprimerlo a Formiche.net è Maki Kobayashi–Terada, portavoce del ministero degli Esteri del Giappone, che ha guidato il forum l’anno scorso. La diplomatica sottolinea il “forte coordinamento” tra i due Paesi, dimostrato dai quattro incontri tra i due leader, Giorgia Meloni e Fumio Kishida, e dagli scambi diplomatici. C’è soddisfazione anche rispetto a una delle formule giapponesi che sono state poi adottate dall’intero club, quella dell’interconnessione tra Euro-Atlantico e Indo-Pacifico. Tra i Sette c’è “sempre più convinzione” di ciò, spiega Kobayashi-Terada.
L’interconnessione secondo Roma e Tokyo
A raccontare questa intercessione sempre più forte, anche sul piano bilaterale, è il Global Combat Air Programme. È il programma che coinvolge anche il Regno Unito per lo sviluppo di un aereo di combattimento stealth di sesta generazione. A tal proposito, come anticipato da Agenzia Nova, il summit è l’occasione per Meloni e Kishida per firmare due documenti destinati a dare nuovo slancio alla cooperazione bilaterale, in particolare in materia di difesa. Si tratta di un piano d’azione di durata triennale (2024-2027), il primo mai siglato dai due Paesi, per intensificare le consultazioni politiche, di approfondire il dialogo sui temi di difesa e sicurezza, di rafforzare la cooperazione economica e industriale e di consolidare i legami culturali. L’intento è consolidare e approfondire la cooperazione a 360 gradi con consultazioni regolari su temi come politica, difesa e sicurezza, economia, e resilienza economica, transizione energetica e cultura. L’altro annuncio riguarda l’avvio ufficiale dei negoziati per l’Acquisition and cross servicing agreement, strumento volto a facilitare acquisizioni, forniture, scambi in campo militare (tradotto: le attività di supporto per le esercitazioni militari) e a mobilitare prontamente aiuti in caso di emergenze e di disastri naturali.
Sicurezza economica e intelligenza artificiale
In particolare, il governo giapponese “apprezza l’attenzione posta da Meloni ai temi della sicurezza economica e dell’intelligenza artificiale, oltreché all’Ucraina, al Medio Oriente e all’Indo-Pacifico”, spiega la diplomatica. Al summit di Hiroshima di maggio, i leader hanno annunciato la creazione di una piattaforma per il coordinamento sulla coercizione economica e hanno dato vita al Processo di Hiroshima sull’intelligenza artificiale per promuovere la sicurezza e l’affidabilità della tecnologia. L’Italia ha raccolto questa eredità organizzando una sessione su “Indo-Pacifico e sicurezza economica” e un’altra su “Intelligenza artificiale, energia, Africa/Mediterraneo” con la partecipazione di papa Francesco, in una prima volta per pontefice nella storia del forum.
L’attenzione alla Cina e all’Africa
Nel suo intervento alla sessione sull’Indo-Pacifico, Kishida si è soffermato sulla minacce della Cina nello Stretto di Taiwan, nel Mar Cinese Orientale e nel Mar Cinese Meridionale, oltre che sulla sovrapproduzione industriale e sulle pratiche commerciali scorrette di Pechino. Un’occasione per scambiare informazioni anche alla luce del prossimo viaggio di Meloni a Pechino, a luglio, per incontrare il leader cinese Xi Jinping. Ma Kishida ha parlato anche della centralità all’Africa. “La filosofia del Piano Mattei è molto simile al nostro approccio verso l’Africa”, spiega Kobayashi–Terada citando la Tokyo International Conference on African Development. In questo senso, Tokyo potrebbe dare un contributo agli investimenti mobilitati dal governo Meloni con il Piano Mattei e dal G7 con il Partenariato per le infrastrutture e gli investimenti globali, due progetti per i quali Meloni e Joe Biden, presidente statunitense, hanno concordato di cooperare.