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Premierato e Autonomia differenziata. Tutti i dubbi degli italiani nello studio di Italpress

I cittadini italiani sono perplessi sulle riforme istituzionali del governo guidato da Giorgia Meloni. A dividere maggiormente è il premierato su cui il 43% degli intervistati si dichiara contrario, mentre solo il 29% a favore. L’elettorato leghista sull’elezione diretta del premier è più tiepido, mentre sbanca Fratelli d’Italia. Quasi l’80% degli elettori dem si dichiara contrario, così come sull’Autonomia. Lo studio di Euromedia per Italpress

Le riforme istituzionali dividono la popolazione. In generale, sia il premierato che l’autonomia differenziata vengono viste con contrarietà dai cittadini, benché al momento si tratti per lo più di contrapposizione di carattere politico. È il macro dato di insieme che emerge da un’analisi realizzata da Euromedia Research per Italpress su due fra i temi più dibattuti dell’agenda politica in questa fase post elettorale.

Ma guardiamo nel dettaglio l’esito della ricerca, condotta dall’istituto demoscopico su un campione di mille abitanti.

Sia nel caso del premierato sia in quello dell’Autonomia Differenziata, le percentuali di condivisione più alte si registrano tra gli elettori dei partiti di governo, con picchi tra i sostenitori di Fratelli d’Italia per il premierato e di quelli della Lega per l’Autonomia Differenziata. Dal lato dei partiti di opposizione, invece, prevale la contrarietà, soprattutto tra gli elettori del Partito democratico e Alleanza Verdi e Sinistra, seguiti da quelli del Movimento 5 Stelle, mentre c’è maggior incertezza tra gli elettori dei partiti minori.

Diamo uno sguardo alle percentuali 

Stando a quanto emerge dalla ricerca, il 40,6% della popolazione coinvolta nel sondaggio si dichiara contrario alla riforma dell’autonomia differenziata. Il 35 %, invece, si dichiara a favore. Mentre – e questo è un dato che va letto con un certo interesse perché potrebbe eventualmente sbilanciare ulteriormente l’esito sul gradimento in un senso o in senso opposto – oltre il 24% non sa dare una risposta.

I singoli partiti (Autonomia)

Scorporando i dati degli elettori dei singoli partiti, emerge uno scenario interessante di adesione o contrarietà alle proposte di riforma. In particolare: sull’Autonomia il picco di apprezzamento è raggiunto tra le file del Carroccio con un 67,1% di elettori favorevoli. Anche gli elettori di Forza Italia sposano la linea del governo per il 66%, mentre Fratelli d’Italia sul punto aderisce per il 64,4%. D’altro canto, l’elettorato del Pd – in blocco – si dichiarano contrari (75,2%). Ancor più alta la contrarietà fra i sostenitori di Avs: 78,6%. Tra i pentastellati, la contrarietà si aggira attorno al 62,2%.

Premierato

Sull’elezione diretta del presidente del Consiglio, la percentuale di contrarietà si alza al 43%, in generale, sul campione di intervistati. I favorevoli sono invece il 29,1%. Leggendo i numeri che emergono dalle risposte date dagli elettori dei singoli partiti del centrodestra, si evincono alcune differenze in termini di sensibilità. L’adesione dell’elettorato di Fratelli d’Italia è molto alta: 68,3%, seguita da quella di Forza Italia con il 64,8%. L’elettorato leghista è invece meno entusiasta del progetto di riforma costituzionale: il 54%. Gli elettori del Pd sono contrari per quasi l’80%. Percentuale similare tra l’elettorato di Alleanza Verdi-Sinistra: 79%.



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