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Satellite russo in frantumi. Perché il problema dei detriti spaziali è serio

Quanto è sicuro lo spazio per gli astronauti quando un satellite in disuso va in frantumi? Questo è ciò che è accaduto a un satellite russo frantumato nello spazio, che ha costretto gli astronauti della Stazione spaziale internazionale a rifugiarsi nelle navette di sicurezza. Le indagini sono in corso per determinare le cause della frammentazione del satellite RESURS-P1, disattivato dal 2022.

Un satellite russo si è disintegrato nello spazio, costringendo gli astronauti a bordo della Stazione spaziale internazionale (Iss) a prendere misure di sicurezza. Secondo quanto riportato dalle agenzie spaziali degli Stati Uniti, gli astronauti si sono rifugiati nelle navette attraccate alla stazione orbitante. L’evento ha coinvolto il satellite russo Resurs-P1, disattivato dal 2022, che si è frammentato in oltre cento detriti spaziali. Le circostanze precise che hanno portato alla distruzione del satellite non sono ancora chiare.

L’episodio è stato rilevato tra la notte di mercoledì 26 e le prime ore di giovedì 27 giugno, quando i dati statunitensi hanno evidenziato la presenza di una nube di detriti nello spazio. La situazione ha destato preoccupazione per la sicurezza degli astronauti a bordo dell’Iss, costringendoli a rifugiarsi temporaneamente nelle navette Soyuz e Dragon attraccate alla stazione.

Il satellite Resurs-P1, utilizzato in passato per l’osservazione terrestre, era stato disattivato nel 2022. Nonostante fosse fuori servizio, il suo disgregamento rappresenta un serio problema per la sicurezza spaziale. Alcuni esperti ipotizzano che l’esplosione potrebbe essere stata causata da una collisione con un altro oggetto spaziale o da un malfunzionamento interno, ma le indagini sono ancora in corso per determinare l’esatta dinamica dell’evento.

I detriti spaziali rappresentano una minaccia crescente per le operazioni spaziali. Ogni frammento, anche di piccole dimensioni, può causare danni significativi a satelliti funzionanti, veicoli spaziali e alla stessa Iss. La crescente quantità di rifiuti spaziali in orbita bassa è una preoccupazione condivisa da tutte le agenzie spaziali del mondo, poiché potrebbe provocare ulteriori incidenti in un ciclo potenzialmente senza fine. I dati forniti di recente dalla ricerca curata da Samantha Cristoforetti e Alessandro Marrone, Fly me to the moon. Why Europe needs to move into space, per la Research Division NATO Defense College forniscono un quadro chiaro e conciso della situazione attuale dei detriti spaziali. Dal 1957, ci sono stati circa 6.500 lanci di razzi di successo, che hanno collocato 16.990 satelliti in orbita terrestre. Di questi, 11.500 sono ancora nello spazio, ma solo novemila sono ancora funzionanti. Il resto, circa 2.500 satelliti, è classificato come spazzatura spaziale.

L’evento mette in luce un problema sempre più pressante: la sostenibilità spaziale. Con il crescente numero di lanci spaziali, sia governativi che commerciali, l’orbita terrestre bassa sta diventando sempre più congestionata. Gli esperti avvertono che se non si interviene per gestire adeguatamente i detriti spaziali, si rischia di compromettere l’accesso sicuro e sostenibile allo spazio.

Per affrontare il problema dei detriti spaziali, sono in fase di studio diverse soluzioni tecnologiche. Tra queste, l’utilizzo di satelliti dotati di sistemi di deorbitazione, che permettono di rientrare nell’atmosfera terrestre in modo controllato alla fine della loro vita operativa, e l’impiego di robot spaziali capaci di raccogliere i detriti più pericolosi. Inoltre, la comunità internazionale sta lavorando alla creazione di normative più stringenti per la gestione dei rifiuti spaziali come la Carta zero detriti firmata al Consiglio spazio Ue-Esa nel maggio 2024, al fine di minimizzare il rischio di incidenti futuri.

L’incidente del satellite russo sottolinea l’importanza della cooperazione internazionale nella gestione dello spazio dove solo attraverso uno sforzo congiunto si potrà garantire un futuro sicuro e sostenibile per le attività spaziali. La sicurezza degli astronauti e la protezione delle infrastrutture spaziali richiedono un impegno costante e innovativo. La gestione dei detriti spaziali deve diventare una priorità per garantire che lo spazio rimanga accessibile e sicuro per le future generazioni di esploratori e ricercatori.

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