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Poteri, conflitti e informazioni per la sicurezza nazionale. Il volume di Strozzi

È uscito il volume “Sicurezza nazionale” curato da Aronne Strozzi con prefazione di Gianni De Gennaro e contributi di Alessio Anelli, Antonio Malaschini, Dario Matassa, Umberto Saccone, Enrico Savio e Adriano Soi. Sette autori che nella loro diversità, avvicendantesi senza mai allontanarsi dal tema, hanno fornito il loro contributo per la redazione di un testo organico e avvincente

È attorno a tre parole che hanno nei servizi d’intelligence un comune denominatore – poteri, conflitti e informazioni – che ruota il volume “Sicurezza nazionale” curato da Aronne Strozzi con prefazione di Gianni De Gennaro e contributi di Alessio Anelli, Antonio Malaschini, Dario Matassa, Umberto Saccone, Enrico Savio e Adriano Soi. “Pensare alla relazione e al bilanciamento tra questi elementi nei differenti sistemi politici è l’obiettivo” del libro pubblicato da Luiss University Press, come si legge sulla quarta di copertina. La sicurezza “come prassi” è, scrive De Gennaro nella prefazione, “un processo basato sulla conoscenza della realtà nei suoi fattori di pericolo e di prefigurazione delle possibili, relative evoluzioni; un processo che mira a ridurre al minimo la minaccia, in base sia alla memoria storica degli eventi passati sia della prefigurazione dei futuri. Oggi anche attraverso la velocità della dimensione digitale”.

Sette gli autori che nella loro diversità, avvicendantesi senza mai allontanarsi dal tema, hanno fornito il loro contributo per la redazione di un testo organico, snello e magari a tratti anche avvincente.

Nel capitolo “L’idea di sicurezza dalla modernità ai giorni nostri”, Matassa si propone di conseguire una rappresentazione originale: rassegnare l’evoluzione del concetto di sicurezza dal Rinascimento fino all’era contemporanea, dal punto di vista filosofico evidenziando come la sicurezza sia sempre stata strettamente legata alla sovranità statale e alla gestione del potere politico.

Nei “Profili di storia dell’intelligence”, il prefetto Soi traccia un’ampia panoramica storica dell’intelligence nel rapporto con il potere, come pratica governativa e strumento di Stato, analizzando come essa si sia evoluta e trasformata nel corso dei secoli, partendo dall’antichità, e come abbia influenzato la politica, la strategia militare e le decisioni nazionali.

Ne “I Servizi, gli strumenti, le garanzie. Gli ordinamenti internazionali”, Savio analizza il funzionamento, la regolamentazione e le implicazioni etiche delle agenzie di intelligence in un contesto globale: il focus principale è sull’interazione tra le necessità di sicurezza nazionale e il rispetto dei diritti civili, esplorando come diversi Paesi bilanciano questi due aspetti cruciali attraverso vari strumenti e garanzie.

Malaschini ha curato il capitolo “Intelligenza artificiale e intelligence”, in cui ha esplorato l’integrazione crescente dell’intelligenza artificiale nelle pratiche di intelligence e sicurezza, analizzando come questa tecnologia stia trasformando le agenzie di intelligence e le loro capacità operative.

In “Sicurezza nazionale e grande impresa. Orizzonti strategici”, Strozzi analizza il rapporto dinamico tra le grandi imprese e la sicurezza nazionale, sottolineando come le aziende di grandi dimensioni svolgano un ruolo cruciale nelle strategie di sicurezza a livello globale, con le prime che influenzano e vengono influenzate dalle secondo.

“La cooperazione italo-americana nel settore difesa” è il titolo del capitolo scritto da Anelli, che analizza dettagliatamente la storia e l’evoluzione della collaborazione difensiva tra Italia e Stati Uniti, sottolineando come questa alleanza abbia influenzato la politica di difesa e la sicurezza di entrambi i Paesi. L’autore riflette sulle prospettive future della cooperazione italo-americana nel settore difesa e su come le future amministrazioni possano influenzare la direzione della cooperazione. Ciò richiede, scrive, una visione strategica condivisa che possa guidare efficacemente le politiche di difesa.

Il volume si chiude con il capitolo “007, relazioni istituzionali e risk management” firmato da Umberto Saccone. L’autore esamina come le agenzie di intelligence, spesso romanticizzate come le attività di “007” nei media, svolgano in realtà un ruolo critico e complesso nel contesto delle relazioni istituzionali e nel management del rischio a livello nazionale e internazionale.


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