La visita del consigliere per la Sicurezza nazionale statunitense in India serve a rimarcare l’allineamento tra Washington e New Delhi. iCET, terre rare, semiconduttori e industria militare i grandi settori (strategici) sul tavolo
Il consigliere per la Sicurezza nazionale statunitense, Jake Sullivan, è in India in questi giorni per portare le congratulazioni dell’amministrazione Biden al rieletto primo ministro Narendra Modi e per spingere su alcuni dei grandi piani di cooperazione – primo fra tutti l’iniziativa sulla Tecnologia Critica ed Emergente (iCET).
Joe Biden e Modi avevano già avuto un rapido scambio bilaterale durante il G7 ospitato dall’Italia, ma questo passaggio del consigliere della Casa Bianca ha una sua importanza operativa oltre che simbolica. Sullivan è stato accolto da Ajit Doval, suo omologo (riconfermato), da tempo uomo cardine del potere di Modi. I due hanno innanzitutto sottolineato l’importanza vitale di adattare i rispettivi strumenti di protezione tecnologica, annunciando l’intenzione di prevenire la “fuga” di tecnologie sensibili e dual-use verso Paesi “preoccupanti”.
I due consiglieri hanno delineato la visione per il prossimo capitolo del partenariato strategico tecnologico, secondo quanto definisce un documento informativo congiunto redatto a margine dell’incontro. È stato sottolineato l’impegno a “orientare la nostra cooperazione verso risultati innovativi nelle aree tecnologiche critiche ed emergenti prioritarie, concentrando i nostri sforzi sulla co-produzione, co-sviluppo e opportunità di ricerca e sviluppo per assicurarci di rimanere all’avanguardia dell’innovazione e migliorando il coordinamento con nazioni affini per fornire soluzioni tecnologiche sicure, affidabili e competitive in termini di costi per il popolo indiano e americano e i nostri partner in tutto il mondo”.
Sullivan ha incontrato anche il ministro degli Affari Esteri S. Jaishankar e successivamente Modi. Sebbene per ragioni di agenda (e forse perché gli Usa non volevano entrare nelle dinamiche del voto) la visita di Sullivan in India era stata cancellata due volte in precedenza, tra i due Paesi c’è molto in ballo. India e Stati Uniti – che anche in questa occasione hanno rinnovato il committement per la “India-US Comprehensive Global Strategic Partnership for global good” – sono per esempio in fase avanzata di trattative per l’acquisto di 31 droni MQ-9B, i quali dovrebbero avere una produzione indiana su licenza General Electric (che produce i motori GE-414) e dei veicoli di fanteria Stryker.
Questo dell’industria militare è un fattore altamente strategico, perché tale genere di accordi è fondamentale per tagliare la dipendenza di New Delhi da Mosca, principale fornitore di apparecchiature della difesa per il Subcontinente. Tale dipendenza è parte delle ragioni del multi-allineamento indiano, quelle che per esempio portano il Paese di Modi ad astenersi sulle decisioni conclusive prese al summit per la pace svizzero organizzato dall’Ucraina. Anche se d’altra parte l’India, che ha contestato l’assenza dell’invito alla Russia in quell’occasione, intende mantenere una linea disimpegnata per evitare di mostrarsi troppo esposta all’Occidente agli occhi di quel Global South di cui si fa interlocutrice.
Eppure, New Delhi deve mantenere apertissimo il contatto con Washington. Per esempio, i due Paesi trovano prioritario il settore dei semi conduttori, e nel documento dell’iCET hanno annunciato di aver lanciato un nuovo partenariato strategico tra General Atomics e 3rdiTech per lo sviluppo congiunto di progettazione e produzione di semiconduttori per “munizioni guidate di precisione e altre piattaforme elettroniche focalizzate sulla sicurezza nazionale”. Il senso di questa sezione è evidente: ci sono settori delle emerging technology dove le dipendenze dalla Cina sono alte, ed è un problema strategico per entrambi. Ad esempio, sui minerali delle terre rare: “Promuovere il ruolo vitale dell’India nel Partenariato per la Sicurezza dei Minerali, anche attraverso co-investimenti in un progetto di risorse di litio in Sud America e in un giacimento di terre rare in Africa, per diversificare in modo responsabile e sostenibile le catene di approvvigionamento di minerali critici”.
La visita di Sullivan in India è iniziata poche ore dopo che erano uscite le notizie riguardo l’estradizione del cittadino indiano Nikhil Gupta, accusato di essere coinvolto in un complotto per omicidio (commissionato non è chiaro da chi) contro il separatista sikh Gurpatwant Singh Pannun, spostato dalla Repubblica Ceca agli Stati Uniti. La stampa statunitense ha usato la vicenda (simile a un’altra che ha coinvolto il Canada) per criticare la relazione tra Modi e Biden.