I treni dovranno essere sempre più connessi con navi e aerei, al fine di garantire quel l’intermodalità che è il sale del trasporto moderno. Ecco la strategia di Ferrovie
Se c’è un minimo comune denominatore per la mobilità del futuro quella è l’intermodalità. Ovvero, la connessione tra diversi tipi di mezzi di trasporto: treno, auto, aereo, nave, autobus. Un concetto che è al centro delle strategie di Ferrovie dello Stato e che ha ribadito nel corso di un’audizione presso la Commissione Trasporti della Camera, Alessandro Zoratti, direttore strategie e sostenibilità di Trenitalia. Con il Pnrr che avanza, l’Italia che incassa rata dopo rata i soldi destinati dall’Europa, riscrivere il concetto di mobilità diventa quasi un imperativo.
E a Piazza della Croce Rossa hanno ben chiara la strada da percorrere. Viaggiare al giorno d’oggi in Italia vuol dire salire su un treno, scendere e imbarcarsi su una nave o un aereo, il tutto nel raggio di pochi chilometri. “La nostra missione”, ha spiegata il manager di Trenitalia, “è l’integrazione dei servizi. E questo a prescindere dai mezzi che compongono la nostra flotta: le Frecce, gli Intercity, i Regionali. L’intermodalità è il futuro, lavoriamo a una sempre più stretta connessione tra aeroporti, porti e stazioni”, ha spiegato Zoratti.
“Mentre proseguiamo il nostro cammino verso la carbon neutrality, abbiamo messo a terra e continuiamo a farlo, accordi con le compagnie di navigazione (lo scorso novembre Ferrovie ha siglato un’intesa per il trasporto merci con Msc). La Sicilia, la Sardegna, debbono essere mete da raggiungere nel modo più agevole possibile anche con il treno, oltre che con la nave. E questo può accadere solo attraverso una stretta connessione tra le diverse infrastrutture di trasporto e con i diversi hub”.
Zoratti ha ricordato in tal senso come il Polo Passeggeri di Fs nel 2023 ha investito per il rinnovo della sua flotta più di 1,8 miliardi di euro, di cui 1,1 miliardi per 46 nuovi treni ad alta velocità Frecciarossa. Il trasporto regionale ha visto negli ultimi cinque anni l’entrata in servizio di 459 nuovi treni e oltre 300 mezzi di nuova generazione arriveranno entro il 2027, per un investimento complessivo di 6,8 miliardi di euro. Novità anche per Intercity e Busitalia: circolano in Calabria, Basilicata e Puglia i nuovi treni ibridi acquistati con fondi Pnrr per un valore di 60 milioni di euro, mentre Busitalia prevede l’acquisto di 795 autobus elettrici, ibridi e diesel Euro 6 alimentati a HVO, per oltre 313 milioni di euro.