Una dozzina di Paesi hanno aderito allo Ukraine Communications Group, lanciato ieri da Stati Uniti e Polonia. L’inviato americano Rubin: “Migliorerà la nostra capacità di rispondere all’infowar di Mosca”
Ieri gli Stati Uniti e la Polonia hanno inaugurato lo Ukraine Communications Group con sede nella capitale polacca, Varsavia. L’obiettivo è chiaro ma non semplice: aiutare l’Ucraina a contrastare la disinformazione russa. Oggi è il primo giorno di lavoro, in uno spazio messo a disposizione dal ministero degli Esteri polacco, per il centro. Kyiv ha accolto con favore la notizia, come recita una dichiarazione della diplomazia ucraina. Il gruppo comprende i rappresentati di una dozzina di Paesi – Ucraina, Canada, Finlandia, Francia, Germania, Italia (che però non ha dato notizia dell’adesione), Lettonia, Lituania, Polonia e Slovenia – oltre che della Nato e del Servizio europeo per l’azione esterna, il braccio diplomatico dell’Unione europea. Il gruppo nasce dopo i memorandum d’intesa bilaterali firmati dagli Stati Uniti assieme ad alcuni Paesi (Italia inclusa) sulla disinformazione.
Alla cerimonia hanno partecipato i responsabili del contrasto alla disinformazione di Stati Uniti e Polonia, ovvero James Rubin (qui l’intervista rilasciata a Formiche.net un anno fa) e Tomasz Chłoń. “La sfida della guerra dell’informazione non è solo sapere cosa stanno facendo i russi, ma anche capire quali sono i modi migliori per combatterli”, ha detto Rubin, responsabile del Global Engagement Center al dipartimento di Stato statunitense, ai giornalisti. “Crediamo che riunire per la prima volta un gruppo di persone in una stanza 10, 11 persone sedute insieme con il supporto dei loro governi, migliorerà la nostra capacità di rispondere alla guerra d’informazione dei russi sulla guerra in Ucraina”, ha aggiunto. Per l’Italia, stando a quanto ricostruito da Formiche.net, ci sarà un funzionario dell’ambasciata a Varsavia, almeno per ora.
“Il gruppo intende affrontare le narrazioni ingannevoli sull’aggressione russa all’Ucraina e lavorare per una rappresentazione onesta della realtà nell’ambiente dell’informazione globale”, ha dichiarato il governo polacco in un comunicato. “Questo è un forte segnale della nostra comune determinazione a continuare a sostenere l’Ucraina nella sua lotta contro l’invasione russa”, si legge ancora.
L’apertura del centro conferma una rafforzata sensibilità in ambito Unione europea e Nato verso la disinformazione e gli sforzi di manipolazione straniera, che sono oggi caratterizzate da processi di privatizzazione e militarizzazione. L’approccio oggi “non è più rivolto solo al proiettile, ovvero alle operazioni informative che colpiscono le nostre società cioè alla disinformazione, ma alla pistola, a chi la usa e a dove l’ha comprata, ovvero a tutte le dinamiche strategiche, tattiche ed economiche che ci sono dietro la disinformazione”, aveva spiegato nei giorni scorsi Mattia Caniglia, associate director for capacity building del Digital Forensic Research Lab dell’Atlantic Council, a Formiche.net.