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Gli Usa fanno gola al Giappone. Ecco perché secondo Oxford Economics

Nelle ultime settimane si sono intensificati gli acquisti di titoli americani da parte delle principali istituzioni finanziarie del Sol Levante. Ma l’appetito è solo all’inizio. E così Washington per il suo debito ha un alleato in più

Anche un’economia forte e scattante, come quella americana (ma con un’inflazione ancora piuttosto robusta), vive di debito. Il governo finanzia la spesa federale attraverso l’emissione di titoli, che negli Stati Uniti rispondono al nome di Treasury. Ora, se c’è un alleato su cui Washington può contare, quello è il Giappone. Sì, perché pare proprio che gli investitori del Sol Levante, uno dei Paesi più indebitati al mondo, abbiano intenzione di continuare a dare gas ai titoli americani.

Premesso che i rendimenti dei titoli Usa si mantengono su livelli piuttosto soddisfacenti (pochi mesi fa il rendimento dei Treasury a 10 anni, che funge da importante punto di riferimento per i mutui immobiliari, è salito al livello più alto dalla fine del 2007, ovvero da prima di Lehman Brothers), secondo gli esperti di Oxford Economics, “dopo un forte calo delle partecipazioni in titoli del Tesoro statunitensi da parte del Giappone, due anni fa, le banche commerciali nipponiche hanno ripristinato i loro portafogli di obbligazioni estere, anche statunitensi, nel 2023”.

Ma la ripresa degli investimenti del Giappone sul debito americano, è solo all’inizio. “Ci aspettiamo che gli investitori giapponesi aumentino gradualmente le loro partecipazioni in titoli del Tesoro Usa, a seguito di un’inversione di tendenza del mercato obbligazionario e sostenuti dalla persistente debolezza dello yen. Anche gli assicuratori sulla vita nipponici probabilmente riprenderanno i loro investimenti in titoli del Tesoro statunitensi senza coperture valutarie probabilmente nel quarto trimestre del 2024, allontanandosi dalle obbligazioni coperte”.

E pensare che alla fine di ottobre 2023, il debito federale totale degli Stati Uniti ha raggiunto l’incredibile cifra di 33.700 miliardi di dollari, registrando una crescita del 7,3% da un anno all’altro. Il principale detentore del debito federale degli Stati Uniti è, sorprendentemente da un certo punto di vista, il governo federale stesso, che rappresenta circa il 40% del debito totale oggi esistente. Seguono a ruota altri enti nazionali, che insieme rappresentano poco più del 35% del debito complessivo. Queste entità comprendono fondi comuni di investimento, istituzioni di deposito, governi statali e locali, fondi pensione, compagnie di assicurazione. Ma ora c’è anche il Giappone.

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