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C’è l’accordo sugli F-35 alla Grecia per una Nato più forte. Tutti i dettagli

Dopo 24 Rafale francesi, la Difesa di Atene si candida a diventare un player Nato super attrezzato con 20 caccia di ultima generazione della Lockheed, seguendo l’impostazione già dedicata alla Polonia per i mezzi di terra. L’obiettivo strategico è quello di costruire una cintura di protezione dell’Alleanza Atlantica che prevenga possibili iniziative da parte russa

La Grecia è il 19esimo Paese a poter disporre dei caccia F-35. Non solo in questo modo verrà potenziata l’operatività di un membro della Nato situato in una peculiare area geografica, a cavallo tra Mediterraneo e Medio Oriente, ma favorirà l’interoperabilità tra partner in un momento storico complicatissimo, dove l’instabilità nelle aree limitrofe all’Ue sta creando una serie di effetti a catena chirurgici. La decisione va analizzata anche in parallelo al via libera di Washington alla vendita di F-16 alla Turchia.

Qui Atene

L’ufficialità, dopo anni di fasi preliminari e riflessioni, è giunta 48 ore fa quando è stata inviata la Lettera di accettazione (LoA) per l’avvio del programma di approvvigionamento di 20 F-35 A, firmata dalla Direzione generale degli equipaggiamenti e degli investimenti per la difesa ellenica (GDAEE).

Secondo il ministro della Difesa Nikos Dendias “oggi è un buon giorno per l’aeronautica greca, un buon giorno per le forze armate greche, per il Ministero della difesa nazionale”. L’acquisizione dell’F-35 è definita un passo molto importante nell’Agenda 2030 e in questo modo l’aeronautica militare greca acquisisce “il miglior aereo del pianeta ed entra in una nuova era, la più potente presenza di deterrenza nella nostra regione, nella storia della nazione greca”.

Le consegne degli aerei inizieranno nel 2028, con i primi quattro che rimarranno negli Stati Uniti fino al 2030 per scopi addestrativi. Le consegne della prima squadriglia verranno ultimate nel 2033.

Costo e accordi

Il costo complessivo sarà di 3,47 miliardi di euro. Il pagamento delle rate sarà posticipato, con rimborso a partire dal giorno della consegna del primo caccia, salvo il pagamento anticipato. Allo stesso tempo, Atene si riserva il diritto di ordinare ad altri 20 caccia, opzione a valere dal 2030 in poi. Nell’accordo non è inclusa la costruzione delle infrastrutture dedicate presso il 117th Fighter Wing di Andravida, che costituirà la base logistica degli F-35 greci. Invece l’ammodernamento delle strutture sarà interamente a carico della difesa ellenica che verrà certificato dall’ufficio di sicurezza dell’aeronautica americana prima dell’arrivo del primo aereo su suolo greco.

Qui Nato

Secondo il vice ammiraglio Mike Schmidt, direttore e funzionario esecutivo del programma F-35 Joint Program Office, i nuovi caccia offriranno capacità eccezionali all’aeronautica ellenica, migliorando l’efficacia in combattimento per tutta la Nato.

“Per diversi decenni, l’aeronautica militare ellenica è stata nostra partner e siamo onorati di continuare questa relazione mentre la Grecia diventa la diciannovesima nazione ad aderire al programma F-35 – ha affermato Bridget Lauderdale, vicepresidente e direttore generale dell’F-35. programma -35 di Lockheed Martin – L’F-35 è l’unico caccia adatto a rafforzare la sovranità e la capacità operativa della Grecia con gli alleati.”

Dopo 24 Rafale francesi, la Difesa di Atene si candida a diventare un player Nato super attrezzato con 20 caccia di ultima generazione della Lockheed, seguendo l’impostazione già dedicata alla Polonia per i mezzi di terra. L’obiettivo strategico è quello di costruire una cintura di protezione dell’alleanza atlantica che prevenga possibili iniziative da parte russa.

Qui Ankara

Meno di un mese fa il governo turco ha siglato la lettera di accettazione e di offerta per l’acquisto degli F-16 statunitensi, come confermato il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller. Si tratta di una decisione che porta equilibrio all’interno degli alleati Nato che si trovano ad operare in quella specifica area del Mediterraneo e giunge dopo il via libera alla Grecia per gli F-35 e soprattutto ai lavori per il raddoppio della base som di Souda Bay, a Creta, che diventerà il centro nevralgico (Usa e Nato) di tutte le operazioni che investono Mediterraneo e Medio Oriente.

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