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Di chi sono i droni che volano sopra le truppe ucraine in Germania

Recentemente dei droni dalla provenienza sconosciuta sono comparsi nei cieli sovrastanti il terreno di addestramento dei soldati ucraini in Germania. E per sfruttare al meglio questo fenomeno, gli istruttori hanno deciso di integrarli nelle esercitazioni

Eumam Ukraine, acronimo che sta per “Eu Military Assistance Mission in support of Ukraine”. È questo il nome del programma europeo istituito nel 2022 con l’obiettivo di addestrare, entro la fine del 2024, ben 60.000 truppe ucraine, utilizzando istruttori provenienti da ventiquattro Paesi diversi. Sulla base di questo programma, scaglioni di coscritti ucraini nell’ordine delle centinaia sono ospitati in Germania (ma non solo) per svolgere corsi di addestramento intensivi della durata di circa sei settimane, con l’obiettivo di imparare le basi della guerra di trincea e dell’urban warfare prima di essere dispiegati al fronte. Ma i giovani ucraini, che si addestrano in tutta segretezza all’interno di una vecchia struttura militare della Ddr sita nei pressi della capitale, sono stati oggetto di attenzioni indesiderate: nelle ultime settimane, mentre svolgevano le loro esercitazioni, le reclute ucraine hanno visto su in modo costante dei piccoli droni ronzare sopra le loro teste. Droni di cui non si conosce l’esatta provenienza.

“Riteniamo che almeno alcuni di questi droni siano pilotati con intenzioni non amichevoli”, ha detto a Politico il tenente colonnello Roland Bösker. Sebbene non ci possano essere certezze sul fatto che questi Uav siano legati alla Russia, il chiaro sospetto è che facciano parte dello sforzo di Mosca per destabilizzare e demoralizzare gli alleati occidentali che sostengono Kyiv, oltre che le stesse truppe ucraine. Anche perché questo tipo di operazione non si limita soltanto ai droni. Secondo quanto riportato dal militare tedesco, anche gli istruttori sono stati contattati da sconosciuti nell’ambito di sospette operazioni di “honey-pot”.

Bloccare questi mezzi potrebbe non essere così semplice: L’impiego della tecnologia geo-fencing jammer disabiliterebbe anche le radio utilizzate per comunicare nell’area di addestramento, e le spie sofisticate troveranno sempre un modo per entrare in un’area così vasta. “È tecnicamente impossibile bloccare tutte le frequenze che possono essere utilizzate per guidare i droni”, ha sottolineato Bösker. Per questo, gli apparati militari tedeschi hanno optato per una via alternativa: invece di intervenire direttamente contro di essi, alle reclute ucraine viene detto di trattare questi Uav sconosciuti (e possibilmente ostili) come parte del loro addestramento, così da prepararsi alla realtà del fronte orientale, dove dovranno affrontare i droni russi che cercano di ucciderli. In questo modo, i possibili droni spia aggiungono un po’ di realismo all’esercitazione.

“Il modo in cui affrontiamo il problema è quello di integrare i droni nemici nell’addestramento, dicendo ai soldati di vigilare costantemente”, ha detto Bösker, mentre uno degli istruttori coinvolti nel programma ha rimarcato come alle reclute venga detto di sviluppare una costante consapevolezza dei cieli sovrastanti. “Deve essere come respirare”.

Uav economici e usa e getta, spesso sviluppati e prodotti per uso commerciale (a ulteriore riprova dell’importanza delle tecnologie dual-use nella dimensione bellica e strategica contemporanea), in grado di trasportare telecamere e qualche chilogrammo di esplosivo, sono diventati un elemento fondamentale della guerra, utilizzati da entrambe le parti per osservare il campo di battaglia, dirigere il fuoco di artiglieria e missili e dare la caccia a carri armati, camion e anche singoli soldati.

Tecnologie nuove, per una modalità di guerra che nuova non è affatto. “Devo ammettere che sono un po’ un guerriero della Guerra Fredda”, ha detto il colonnello Niels Janeke, che è responsabile della supervisione del sito, “ma non avrei mai immaginato di vedere di nuovo combattere una guerra convenzionale in Europa”.



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