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Energia, imprese e relazioni. Come procede il Piano Mattei

Le iniziative avranno un effetto significativo sulla crescita, con la possibilità di un incremento del Pil italiano dello 0,5%. Entro la fine del 2024, inoltre, Tajani sarà in visita in Paesi chiave del continente come Senegal, Marocco e Mauritania

Già 5 miliardi di progetti per intese con Egitto, Tunisia, Kenya e Ruanda e la partecipazione a progetti di più ampio respiro sulle sei linee direttrici. Il Piano Mattei prosegue la sua corsa, a cui si sommano iniziative come la tutela del Bacino del Congo e la “Misura Africa”, a partire da 200 milioni, per investimenti a sostegno dei processi di transizione digitale ed ecologica e per il rafforzamento patrimoniale, all’acquisto di beni e macchinari da parte della Farnesina. Il punto sul progetto che il governo Meloni ha ideato per il continente nero.

Tunisia

L’idrogeno verde al centro di un progetto in piedi con la Tunisia, dove si è recata una delegazione italiana composta da esponenti di Enel e Eni, alla presenza dell’ambasciatore d’Italia in Tunisia, Alessandro Prunas. Ricevuti dal ministro dell’Industria delle Miniere e dell’Energia, Fatma Thabet, e dal segretario di Stato alla Transizione Energetica, Wael Chouchane, i rappresentanti italiani hanno sottolineato l’intenzione di sviluppare congiuntamente un progetto pilota per la produzione di idrogeno rinnovabile in Tunisia. Il macro obiettivo è quello di raggiungere un’integrazione energetica tra il Nord Africa e l’Europa, con l’Italia a recitare il ruolo di prezioso crocevia per le esigenze del vecchio continente.

Non solo infrastruttura in quanto tale, con gli aspetti tecnici da seguire in loco, ma anche la possibilità per l’Italia di sostenere Tunisi nello sviluppo degli aspetti normativi. Verranno quindi coinvolte le aziende locali a cui le aziende italiane trasferiranno competenze e modus operandi, al fine di far interagire i centri di ricerca e le Università dei due paesi.

Benin

Un fondo di garanzia da 120 milioni per stimolare nuove opportunità di export in Africa occidentale: questa l’iniziativa targata Sace che ha dato vita alla prima operazione di Push Strategy in Benin, destinato al ministero delle Finanze del paese africano in linea con il piano Mattei. A elargire la somma sarà Natixis come Banca Agente e Arranger, e ha come obiettivo il sostegno all’export delle aziende italiane in settori strategici come porti e aeroporti, energia e trasmissione, servizi come acqua, sanità, istruzione e macchinari agricoli.

Il paese dell’Africa occidentale si sta caratterizzando per la volontà del governo di investire in settori e progetti di grande interesse per le aziende italiane, per questa ragione almeno 600 Pmi potrebbero essere coinvolte negli eventi dedicati.

Congo

La Repubblica del Congo è stata inserita fra i nove Paesi prioritari del Piano Mattei portatori di progetti pilota e per questo “farà tutto il necessario per garantire il suo successo”: così l’ambasciatore congolese a Roma Henri Okemba aprendo i lavori di un seminario ad hoc svoltosi ieri a Roma e tarato su “Le opportunità della foresta della Repubblica del Congo”. La cooperazione tra Italia e Congo si è focalizzata sulla tutela del Bacino del fiume Congo come vero e proprio cuore verde dell’Africa. Per questa ragione è stato proposto un fondo speciale Italia-Africa per sostenere le iniziative e creare il cosiddetto win-win per entrambe le parti.

Misura Africa

Nell’ambito delle iniziative per portare a compimento il Piano Mattei spicca la cosiddetta Misura Africa, presentato alla Farnesina alla presenza del Presidente di Simest, Pasquale Salzano con l’obiettivo di “produrre ricadute tangibili”. Secondo Salzano il nuovo strumento “si inserisce in una strategia molto più ampia del governo italiano e della Farnesina in particolare, che è iniziata a gennaio, con il vertice Italia-Africa, ed è proseguita a maggio, con il forum di dialogo imprenditoriale Italia-Africa e continuata con la conferenza sullo Spazio Italia-Africa”. Le iniziative in questione, come stimato da Simest, avranno un effetto significativo sulla crescita, con la possibilità di un incremento del Pil italiano dello 0,5%.

Nell’occasione il ministro degli Esteri Antonio Tajani presentando gli strumenti finanziari per l’internazionalizzazione delle imprese italiane, ha ricordato che la nuova misura “darà un ulteriore slancio al nostro tessuto produttivo e ai nostri territori verso i mercati del continente africano per la realizzazione di collaborazioni imprenditoriali durature e di mutuo beneficio”. Entro la fine del 2024, inoltre, Tajani sarà in visita in paesi chiave del continente come Senegal, Marocco e Mauritania.


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