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Semaforo in crisi sul bilancio? La Cdu di Merz è pronta a riprendersi il governo

Secondo tutti i sondaggi la destra nazionalista di AfD è molto avanti particolarmente negli stati orientali, mentre a livello nazionale è ferma al 15% e ha ottenuto più voti tra i giovani con il 16%, triplicando i consensi in questa fascia demografica e ponendolo quasi alla pari con l’alleanza di centro-destra Cdu/Csu. Merz attacca il governo sulla legalizzazione della Cannabis

Anche se manca poco più di un anno alle prossime elezioni tedesche, in Germania la Cdu si prepara ad eventuali urne anticipate, dal momento che l’approvazione del prossimo bilancio potrebbe essere caratterizzata da inciampi e difficoltà per il governo guidato dal cancelliere Olaf Scholz. Per questa ragione gli eredi di Angela Merkel stanno predisponendo un paniere di iniziative non solo su industria, lavoro e green, ma anche su temi di destra come l’immigrazione, dal momento che i nazionalisti di AfD stanno scalando posizioni e potrebbero vincere le prossime regionali in Sassonia e Turingia.

Il lavoro del futuro

Sarebbe del 30% la probabilità di elezioni anticipate in Germania: fattore scatenante il processo di adozione del bilancio federale per il 2025. Un bilancio definito altamente dubbio. Ciò potrebbe far scivolare la coalizione, ha detto il segretario generale della Cdu Carsten Linnemann, riferendosi al governo di larghe intese. Al primo punto del programma messo a punto dai democristiani tedeschi guidati da Frederich Merz c’è il lavoro: ovvero chiunque non sia disposto ad accettare un posto dovrà vedersi tagliare completamente il reddito di base, un passaggio utile secondo i vertici del partito per risollevare le sorti dell’erario e per stimolare una ripresa dell’occupazione che in alcuni settori è carente di determinate figure.

Al contempo, l’intenzione della Cdu è quella di cassare completamente il sussidio di cittadinanza per oltre 100.000 persone. “Le statistiche suggeriscono che un numero a sei cifre di persone è fondamentalmente riluttante ad accettare un lavoro – ha dichiarato Linnemann – Se qualcuno è fondamentalmente riluttante ad accettare un lavoro, lo Stato deve presumere che non ne abbia bisogno. I tagli alle prestazioni del 10, 20 o 30% non sono sufficienti. Allora la sicurezza di base dovrà essere completamente cancellata”.

Verso le regionali

Tra un mese, inoltre, si svolgeranno le elezioni regionali in Turingia e Sassonia, occasione per tastare il polso dell’elettorato sulle ultime decisioni della coalizione semaforo e sulla politica fiscale per gli enti locali. Un punto fisso è rappresentato dalla volontà del ministro delle Finanze, il liberale Christian Lindner, di impedire l’allentamento del freno all’indebitamento, mentre altri partner della coalizione vorrebbero maglie più larghe, socialisti e verdi su tutti. Rispettare le norme sul debito esistenti è invece il mantra dei liberali di Fdp, che rappresentano l’elemento di attrito a cui faceva riferimento Linnemann.

Non va dimenticato che secondo tutti i sondaggi la destra nazionalista di AfD è molto avanti in termini di voti, particolarmente negli stati orientali: alle scorse elezioni europee è risultato primo in cinque stati con circa il 30%: in Sassonia, Turingia, Sassonia-Anhalt, Meclemburgo-Pomerania e Brandeburgo, mentre a livello nazionale è ferma al 15%. Ciò posiziona Afd al secondo posto dietro la Cdu. La maggior parte degli elettori di AfD si è detta preoccupata per il proprio benessere economico e chiedeva misure più incisive per fermare l’immigrazione irregolare.

Il partito ha ottenuto più voti in quasi tutte le fasce d’età alle elezioni europee del 2024, ma il suo più grande successo è stato tra i giovani con il 16% dei giovani che ha votato per AfD, triplicando i consensi in questa fascia demografica e ponendolo quasi alla pari con l’alleanza di centro-destra Cdu/Csu.

La Cdu si prepara a governare?

Merz ha dinanzi a sé un sentiero più abbordabile ed uno in salita. Il primo riguarda la partita contro i socialisti di Scholz e i suoi alleati verdi. La performance del governo in carica si è caratterizzata per un rodaggio oggettivamente troppo lungo, con i Verdi che sono passati da una campagna elettorale entusiasmante che ha catalizzato l’elettorato giovane ad una realtà amministrativa fatta da sostanziale incapacità decisionale. Un elemento, questo, che ha fatto crollare nei sondaggi Spd e Verdi.

In tale contesto la Cdu può vantare una leadership forte, dal momento che Merz rispetto al suo predecessore, Annegret Kramp-Karrembauer, durata lo spazio di pochi mesi, ha una personalità maggiormente spiccata ed è in stretto collegamento con il mondo bancario e industriale del paese. Blackrock, HSBC Trinkaus e lo studio legale Mayer Brown sono le tre esperienze professionali che se da un lato hanno attirato numerose critiche a Merz, dall’altro gli hanno consentito di maturare una personalità forte e decisa. Ciò che l’industria teutonica pensa sia utile per gestire l’anno zero del post merkelismo.

Le idee di Merz

Inoltre ha sempre predicato iniziative in antitesi a quelle applicate dall’Ue negli ultimi anni. Sono pubbliche le sue prese di posizione inclini alla semplificazione del sistema fiscale, anche allo scopo di attirare ancora più investimenti in terra tedesca, oltre che alleggerire la realtà delle Pmi: meno tasse e meno sussidi. È un atlantista convinto e anche sostenitore del blocco economico e geopolitico da applicare ai big players. Con gli Usa ha un rapporto privilegiato, come dimostrano i numerosissimi viaggi che vi ha effettuato negli ultimi due lustri. L’ultimo attacco di Merz al governo riguarda le droghe leggere: “Con la legalizzazione della Cannabis – scrive oggi su X – la Germania si trova ad affrontare un crimine di droga in rapido aumento e sempre più brutale”.

In salita invece c’è il discorso legato alla concorrenza a destra: dato per acclarato il progresso elettorale di AfD, Merz dovrà sia rassicurare il centro e il cuore produttivo del paese sulla bontà delle sue ricette, sia al contempo non perdere l’elettorato di destra che è preoccupato per due motivi: l’immigrazione e i rischi dell’inflazione.


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