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Prove di sabotaggio? Cosa c’è dietro l’arresto di un cittadino russo a Parigi

Un cittadino russo residente in Francia è stato arrestato con l’accusa di voler commettere atti ostili in occasione delle olimpiadi di Parigi. E nel suo appartamento sono state trovate prove dei suoi legami con i servizi di intelligence di Mosca. Un mese fa l’avvertimento di Microsoft

A poche ore dall’apertura dei giochi olimpici, i servizi di controspionaggio di Parigi diffondono la notizia di aver neutralizzato con successo una delle propaggini della lunga mano dell’intelligence russa. Uno chef quarantenne (di cui non si conoscono le generalità) di nazionalità russa, ma residente in Francia da 14 anni, è stato arrestato domenica 21 luglio con l’accusa di aver complottato con una potenza straniera per mettere in scena atti di “destabilizzazione” su larga scala durante i Giochi Olimpici di Parigi. Durante l’irruzione nel suo appartamento, sito nel centro di Parigi, sarebbe stato trovato un documento collegato a un’unità d’élite delle forze speciali russe che opera sotto il comando dell’FSB. È stata aperta un’indagine giudiziaria nei confronti dell’individuo per l’accusa di aver condiviso “informazioni con una potenza straniera al fine di provocare ostilità in Francia”, un reato punibile con trent’anni di reclusione.

“Siamo fortemente convinti che stesse per organizzare operazioni di destabilizzazione, interferenza, spionaggio. Ora è il sistema giudiziario che dovrà confermare i sospetti della polizia” ha dichiarato il ministro degli interni francese Gerald Darmanin all’interno di un intervento sul canale televisivo Bfm, aggiungendo che “altri individui russi” sono stati arrestati con prove di tentativi di diffondere disinformazione in vista dei Giochi. “Abbiamo visto un video in cui si dice che sia qualcuno di Hamas… che annuncia un attacco nei prossimi giorni e che viene perché la Francia sta per accogliere gli atleti israeliani. Non ne siamo sicuri, ma sembra che sia falso e che sia stato diffuso da canali filo-Cremlino e filo-russi”, prosegue Darmanin.

Secondo le informazioni fornite ai media francesi, gli agenti hanno trovato all’interno dell’appartamento dell’individuo delle prove che suggeriscono come l’uomo stava preparando un “progetto su larga scala” che avrebbe potuto avere conseguenze “gravi” durante le tre settimane di giochi. Tuttavia, non sono stati forniti ulteriori dettagli sui suddetti preparativi, o sulle dinamiche delle operazioni che l’individuo arrestato stava pianificando.

Il quotidiano francese Le Monde ha riferito che i servizi di intelligence hanno ascoltato una telefonata intercorsa due mesi fa tra l’individuo e un responsabile dei servizi di intelligence russi, nella quale il sospetto aveva dichiarato che “i francesi avranno una cerimonia di apertura come non c’è mai stata prima”.

All’inizio dello scorso giugno il Threat Analysis Centre di Microsoft aveva dichiarato che la Russia stava cercando di minare le Olimpiadi con la creazione di siti web falsi che riproducevano autentici media francesi e l’uso dell’intelligenza artificiale per alimentare la preoccupazione per la violenza e il terrorismo.

“Ci sono chiaramente minacce false, stiamo vivendo questo fenomeno da mesi. È una situazione davvero deplorevole”, ha dichiarato il Presidente del Comitato Olimpico Internazionale Thomas Bach, interpellato da Sky News. Sebbene Bach abbia dichiarato che il Comitato Olimpico Internazionale “rimane vigile”, ci sono sempre più problemi nel valutare la validità e la credibilità delle attività maligne: “Si tratta di minacce, di diffamazione, di tentativi di creare insicurezza tra i partecipanti e i potenziali spettatori. Ma finora dobbiamo dire che questi diversi tentativi non hanno avuto successo. La gente si è resa conto di ciò che sta accadendo, e del suo scopo di propaganda politica”.

 



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