Skip to main content

Vi racconto l’associazione Oltre, per una nuova cultura di genere. Parla l’avv. Mesiti

Oltre è una realtà associativa nata a gennaio 2023 per dare un apporto concreto nel sociale contro ogni forma di abuso, discriminazione e violenza nei confronti delle donne e degli uomini di ogni età, attraverso progetti di sensibilizzazione, di formazione, di educazione e di consapevolezza. Ne parla a Formiche.net Francesca Mesiti, co-founder e vicepresidente dell’Associazione

Nata a gennaio 2023, l’associazione Oltre ha come obiettivo contrastare ogni forma di abuso della persona. Il primo progetto realizzato è stato il Festival Internazionale dell’Economia di Genere dal titolo “Cultura, lavoro, diritti. Dialogo sulla parità”, che ha affrontato le disuguaglianze di genere nell’economia e il tema della violenza economica. Francesca Mesiti, cofounder e vicepresidente, ha raccontato a Formiche.net i progetti futuri dell’associazione.

Letteratura e nuove prospettive di genere, dibattiti e società: tutta l’attualità e la cultura sono concentrate sulla questione femminile, come tale intersecata con quella familiare, personale e professionale. Avvocato, ci parli dell’attività dell’Associazione Oltre.

Oltre è una realtà associativa, della quale sono cofounder e vicepresidente. È nata a gennaio 2023, con la grande ambizione di dare un apporto concreto nel sociale contro ogni forma di abuso, discriminazione e violenza agita nei confronti delle donne e degli uomini di ogni età, attraverso progetti di sensibilizzazione, di formazione, di educazione e di consapevolezza. Intende farlo con la voce dei giovani, delle donne e degli uomini, insieme ad altre Associazioni, Fondazioni ed Enti che vogliono stare, come noi, accanto ai più fragili, sul volano dell’inclusività e della solidarietà. Oltre ha realizzato il primo progetto già quest’anno, nei giorni che vanno dal 16 al 18 aprile, realizzando il primo Festival Internazionale dell’Economia di Genere (FIDEGOltre) 2024, dal titolo “Cultura, lavoro, diritti. Dialogo sulla parità”, con il quale ci siamo proposti di promuovere la consapevolezza e l’empowerment femminile, affrontando le disuguaglianze di genere nell’economia e il tema della violenza economica. Tanto più la donna sa e può essere economicamente indipendente, tanto più sa e può sottrarsi dal subire ogni forma di abuso in ambito privato, sociale e lavorativo. Con un programma articolato in diversi panel, workshop e interviste il festival ha visto, con successo, la partecipazione di numerosi esperti del settore economico e istituzionale. La nostra vision è quella di un mondo in cui le donne abbiano pari opportunità economiche, siano valorizzate nel lavoro e nelle posizioni di leadership e possano contribuire attivamente al progresso delle loro famiglie e della società. Abbiamo lavorato dando un apporto di alto valore e contribuendo a creare una cultura globale di parità di genere, confrontandoci con istituzioni, associazioni, enti, accademici ed esperti, sia a livello nazionale che internazionale. Naturalmente stiamo già lavorando alla prossima edizione.

Qual è il quadro giuridico e sociale della situazione femminile oggi, dal suo punto di vista di avvocato e osservatrice di tali fenomeni?

La storia dei diritti delle donne in Italia è da sempre un percorso di progresso e conquiste significative. A partire dal 1945, quando le maggiorenni italiane, in ritardo rispetto agli altri Paesi, conquistarono il diritto di voto, e poi dal 1948 con l’introduzione della parità giuridica nella Costituzione, fino alla legge sul divorzio del 1970 e alla riforma del diritto di famiglia che ha riconosciuto alla donna una condizione di piena parità con l’uomo all’interno della famiglia e davanti alla legge nel 1975, l’Italia ha consolidato le fondamenta dei diritti e dell’uguaglianza di genere. Dobbiamo però riconoscere che le attività del governo italiano si sono concentrate su un concetto più ampio di pari opportunità, con l’obiettivo principale di rimuovere ogni forma di discriminazione e di sviluppare politiche sensibili al genere in molti ambiti diversi, come la violenza di genere, l’occupazione, l’equa ripartizione delle responsabilità tra donne e uomini, le politiche di assistenza all’infanzia, l’istruzione e la lotta agli stereotipi, la salute, la partecipazione delle donne al processo decisionale politico ed economico e l’immigrazione. Questi cambiamenti legislativi non solo hanno migliorato la posizione delle donne nella società e nel mondo del lavoro, ma hanno anche contribuito a plasmare una cultura di maggiore equità e rispetto per i diritti individuali. L’Italia si è inoltre impegnata ad attuare altri strumenti concordati a livello internazionale.

Cosa succede fuori dall’Italia?

Le organizzazioni comunitarie e le convenzioni delle Nazioni Unite hanno esercitato una pressione significativa per accelerare i cambiamenti, evidenziando l’importanza della collaborazione internazionale nel promuovere i diritti umani e l’uguaglianza di genere. A livello europeo, la Strategia per l’Uguaglianza di Genere 2020-2025 dell’Ue si impegna a promuovere la certificazione di parità di genere nelle aziende, i divari di genere nel mercato del lavoro e, altresì, la partecipazione equa in diversi settori economici. Tuttavia, le leggi da sole non possono risolvere le sfide strutturali e culturali che limitano l’avanzamento delle donne, evidenziando la necessità di un approccio olistico che includa cambiamenti culturali e organizzativi. La strada verso la parità di genere rimane complessa e sfidante, richiedendo un impegno costante da parte di tutti i settori della società. In Italia, la partecipazione femminile nel mercato del lavoro non domestico mostra un’evoluzione positiva, sebbene persistano differenze regionali significative. Oltre al tema dell’educazione finanziaria come strumento di empowerment femminile, io personalmente ho una particolare sensibilità anche per altri due temi.

Quali?

In particolare, quello del lavoro di cura intra-familiare non retribuito che, come noto, svolto soprattutto dalle donne, rappresenta un aspetto fondamentale del tessuto sociale, essendo una pratica che coinvolge la cura di tutti i soggetti autosufficienti e non, quali bambini, anziani e disabili, ma anche della gestione domestica e del sostegno affettivo ed emotivo. Questo tipo di lavoro, spesso svolto all’interno della famiglia, di origine e nucleare, richiede dedizione, responsabilità e un impegno emotivo quotidiano significativo. Purtroppo, il lavoro di cura è spesso non retribuito e ricade principalmente sulle spalle delle donne. Tutto ciò impatta sulla loro partecipazione al lavoro retribuito e sulla loro qualità di vita. In ogni caso, se iniziassimo a non affidarlo solo alle donne, ne deriverebbe un vantaggio per tutti. È un aspetto cruciale della vita quotidiana della donna, ma spesso passa inosservato. Come, spesso, passa inosservato anche il fenomeno della violenza intra-genere. Un fenomeno complesso che si manifesta attraverso comportamenti aggressivi e crudeli all’interno dello stesso genere (in particolare tra donne). Questa forma di violenza, sottovalutata dalle donne stesse e non meno dannosa di altre forme di abusi, può avere un impatto profondo, se non devastante, sulla serenità e l’emotività delle vittime. Agita attraverso comportamenti subdoli e latenti spesso non trova giustizia nelle aule dei tribunali. È importante riconoscere e affrontare tali dinamiche per promuovere la solidarietà femminile e il benessere di tutte le donne. Entrambi i temi sono cruciali per la costruzione di una società equa e solidale, dove il lavoro di cura sia riconosciuto e valorizzato e dove anche questo tipo di violenza sia attivamente contrastato. La sensibilizzazione e l’educazione sono strumenti chiave della nostra Associazione per promuovere il cambiamento culturale necessario a prevenire e combattere anche questi fenomeni, assicurando che ogni individuo possa vivere in un ambiente di rispetto e fiducia.

Io credo che l’uguaglianza si costruisca a partire dall’infanzia, con la lettura di valide autrici. Lei cosa suggerisce alle nuove generazioni, per costruire un futuro tessuto economico-sociale maggiormente basato sul rispetto e la condivisione di valori e progetti?

L’approccio inclusivo di Oltre: crediamo sia fondamentale per costruire una società equa e sostenibile. Coinvolgere uomini, donne e giovani significa lavorare verso un futuro in cui tutti hanno la possibilità di contribuire e di crescere all’insegna del rispetto e della condivisione di valori umani e progetti solidali. Questa visione condivisa di rispetto e di valorizzazione dei talenti individuali è la chiave per un tessuto economico-sociale forte e coeso. Su questa via, Oltre può diventare un modello di integrazione e di progresso per la comunità. È fondamentale che le nuove generazioni si impegnino nella formazione continua, sviluppando una comprensione profonda delle dinamiche globali e locali, incoraggiando progetti che mirano al benessere collettivo e alla sostenibilità ambientale. Il dialogo interculturale e la collaborazione tra diversi settori sono cruciali per condividere valori e obiettivi comuni, creando così una società più inclusiva e rispettosa delle differenze. La Costituzione Repubblicana italiana, con il suo impegno per l’uguaglianza, è sempre stata e rimane un faro di speranza e una guida per le future generazioni nella lotta per i diritti e la giustizia sociale.


×

Iscriviti alla newsletter