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Stato di allerta Charlie. Nelle basi europee sale l’allarme terrorismo

Gli Stati Uniti hanno alzato il livello di protezione di diverse basi militari in Europa, Aviano compresa, perché temono attacchi terroristici. Tra le possibili ragioni del FPCon Charlie: gli Europei, le Olimpiadi, l’anniversario del Califfato, le tensioni Israele-Hezbollah (e Hamas) dopo il 7 ottobre

In diverse basi militari statunitensi in tutta Europa è stato alzato il livello di allerta a “Charlie” durante il fine settimana, aumentando così al secondo stato più alto possibile la protezione e la capacità di reazione connesse. Secondo i funzionari che per primi hanno parlato con la CNN (e poi via via corroborato con altri media la situazione) le preoccupazioni si legano a un attacco terroristico “imminente” contro il personale o le strutture militari americane.

Tutto avviene in concomitanza con l’anniversario decennale della proclamazione del Califfato, mentre la caccia agli alti funzionari dell’organizzazione baghdadista continua (perché continua incessante il proselitismo); le delegazioni si stanno già organizzando per le Olimpiadi di Parigi che inizieranno tra poco; gli Europei di calcio ospitati in Germania (contro cui la propaganda dell’Is ha lanciato strali e minacce) sono entrati nella fase più vivace dell’eliminazione diretta. Tant’è che la prima delle basi posizionate su FPCon Charlie — dove l’acronimo sta per Force Protection Condition — è proprio la guarnigione di Stoccarda, quartier generale della U.S. European Command e dell’Africa Command.

Lo stato “Charlie”, secondo il Pentagono, si applica quando “si verifica un incidente o vengono ricevute informazioni che indicano che è probabile una qualche forma di azione terroristica o di mira contro personale o strutture”. È un livello di difesa che praticamente si lega a una condizione di minaccia reale, registrata, attiva. È da dieci anni che non c’era stato questo genere di innalzamento del livello di protezione.

Anche la base di Aviano, in Friuli Venezia Giulia, dovrebbe rientrare tra le varie postazioni statunitensi che hanno aumentato il livello di protezione. Già nel settembre 2013, fu messa in Charlie per via degli attacchi chimici assadisti e di una possibile reazione alleata.

Per comprendere la situazione, sabato, la base aerea di Spangdahlem, un’installazione nelle zone rurali della Germania occidentale, ha emesso un proprio avviso speciale secondo cui agli aviatori del 52nd Fighter Wing viene vietato indossare le loro uniformi fuori dalla base per precauzione e dovevano spostarsi in abiti civili. Era già successo nel 2010 e successivamente (durante gli anni dell’exploit del Califfato e dell’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina).

“Valutiamo costantemente una varietà di fattori per la sicurezza della comunità militare statunitense all’estero”, spiega il portavoce del Comando Europa. “Come parte di questo sforzo, spesso prendiamo ulteriori misure per garantire la sicurezza dei nostri membri in servizio. Per motivi di sicurezza operativa non entreremo in misure specifiche, ma rimaniamo vigili”.

Come immaginabile, non ci sono informazioni su quale sia stata la pista di intelligence che ha prodotto questo scatto. L’FPCon, creato nel giugno 2001, è strettamente legato alla minaccia terroristica e differisce dal più noto DefCon (Defense Readiness Condition, conosciuto anche nella cultura popolare perché spesso nominato in film e serie Tv) perché quest’ultimo si occupa delle quantità di forze da schierare davanti alla minaccia diretta ai civili. FPCon a livello Charlie comporta anche attività di prevenzione volte a dissuadere la minaccia (la condizione superiore, “Delta” è quella che viene adottata specificamente nei luoghi che stanno subendo un attacco terroristico).

Da mesi, a causa della concomitanza del voto europeo (e successivi passaggi dell’Ue), della competizione calcistica ospitata in Germania e di quella olimpionica in Francia, i sistemi di allarme per la sicurezza nazionale di alcuni dei singoli Paesi del continente sono stati posti al massimo livello. Nonostante il costante monitoraggio, “gli attacchi possono verificarsi con poco o nessun preavviso, prendendo di mira luoghi turistici, importanti eventi sportivi e culturali e altre aree pubbliche che attirano un gran numero di civili”, dice l’ambasciata francese negli Stati Uniti interpellata da CNN.

Alla concomitanza di eventi europei, va aggiunto  quanto detto dal direttore dell’Fbi, Christopher Wray, in una testimonianza scritta del 4 giugno davanti al Senato: “Abbiamo visto la minaccia dei terroristi stranieri salire a un livello completamente superiore dopo il 7 ottobre”. E il nuovo infiammarsi della situazione tra Israele e Hezbollah contribuisce a far salire ulteriormente questo livello. La ragione di quanto dice Wray è multipla: gruppi collegati ai palestinesi e all’Asse della Resistenza guidato da Teheran potrebbero essere portati ad azioni per rappresaglia contro l’Occidente che sostiene Israele. Ma anche le realtà sunnite, su tutti l’Is, potrebbero essere spinti all’azione: sia per seminare il caos contro gli infedeli occidentali, sia per fatti dimostrativi in competizione con i miliziani collegati agli infedeli iraniani.

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