Di fronte alle prospettive di un possibile confronto militare convenzionale, l’Esercito degli Stati Uniti è pronto a modernizzare le sue reti di comando e controllo attraverso le tecnologie di analisi predittiva dei dati
Applicare strumenti predittivi per modellare i dati e migliorare le decisioni dei comandanti, più rapidamente. È l’obiettivo che l’Esercito degli Stati Uniti si è posto nel suo sforzo per far evolvere le proprie catene di comando e controllo (C2) a tutti i livelli, sfruttando le innovazioni offerte dalla tecnologia, in un processo di ammodernamento che è partito già nel 2017. Le osservazioni fatte ne contesto della guerra in Ucraina, inoltre, hanno impresso una decisa accelerazione sui sistemi, imponendo cambiamenti in tutte le Forze armate, incluse le reti dati e C2. Per i pianificatori del Pentagono, bisognerà dotarsi di sistemi più piccoli e più mobili, che consentano alle unità di muoversi più velocemente sul campo di battaglia. Alcune unità sono già state equipaggiate con equipaggiamenti più recenti, con l’intento di testare sul campo le innovazioni e dotare alcuni reparti di sistemi all’avanguardia.
Reti di comando e controllo
Per arrivare alla prossima generazione dei sistemi di comando e controllo, l’Esercito a stelle e strisce sta innanzitutto intraprendendo quello che definisce “C2 fix”, che consiste nel prendere l’attuale sistema di reti e semplificarlo fino agli elementi essenziali per un comandante sul campo. Negli ultimi 20 anni il focus delle forze militari occidentali è stato il contrasto al terrorismo e l’impiego in operazioni di contro-insurrezione. In questo quadro, la brigata era l’unità di manovra principale. Ora, invece, lo scenario geopolitico porta a ipotizzare possibili operazioni di combattimento su larga scala contro le Forze armate di Stati nazionali, e di conseguenza la divisione torna a essere l’unità di manovra di base, date le vaste distanze delle operazioni e i complessi problemi che questi attori porranno. La rete precedente, molto incentrata sulla brigata, ha costretto lo US Army a modificare il proprio approccio, con soluzioni che diano ai comandanti di divisione la flessibilità di impiego delle proprie capacità molto più robuste, invece che diluirla organicamente nelle singole brigate.
L’analisi predittiva
Come spiegato dal direttore del Network cross-functional team dell’Esercito Usa, il generale Patrick Ellis, una delle tecnologie-chiave in questa costruzione di una nuova rete C2 sarà l’utilizzo dell’analisi predittiva dei dati per costruire i modelli operativi. Come spiegato dal generale, quando si conducono giochi di guerra o si pianificano operazioni future, gran parte delle Forze armate occidentali si basano ancora su strumenti dell’era della Guerra Fredda. Oggi, grazie alla tecnologia, i dati raccolti possono fornire modelli molto più accurati per eseguire queste valutazioni a un ritmo più veloce.