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Droni ucraini a Mosca, carri russi a New York. Ultime dal conflitto

Nella notte Kyiv lancia un massiccio attacco con droni contro Mosca (senza colpire alcun bersaglio), mentre continua la spinta a Kursk. Ma nel Donbass è Mosca ad avanzare, arrivando fino a New York

L’offensiva ucraina va avanti nell’oblast di Kursk, ma non si ferma lì. Mentre le unità meccanizzate di Kyiv proseguono la loro azione offensiva per terra, per cielo sono i droni a mettere pressione all’avversario. Nella notte tra martedì 20 e mercoledì 21 agosto, secondo quanto dichiarato dal ministero della Difesa russo, Mosca è stata bersagliata dal più grande attacco di droni sin dal febbraio 2022, con quarantacinque droni ucraini coinvolti nell’operazione che sono però tutti stati abbattuti dalle difese russe (undici sono stati distrutti sopra la regione di Mosca, ventitrè sopra la regione di Bryansk, sei sopra Belgorod, tre sopra Kaluga e due sopra Kursk). “Questo è stato uno dei più grandi tentativi di tutti i tempi di attaccare Mosca usando i droni”, ha dichiarato il sindaco di Mosca Sergey Sobyanin, specificancdo che tutti i droni sono stati distrutti grazie all’installazione di forti difese intorno alla capitale.

Gli attacchi dei droni arrivano mentre le forze ucraine continuano a spingersi nella regione occidentale russa di Kursk, dove nelle scorse ore hanno avviato un’operazione di accerchiamento di alcune unità russe intorno ai fiumi Seym e Psei. L’audace incursione in Russia ha sollevato il morale in Ucraina e cambiato la dinamica (e la narrativa) dei combattimenti. E anche il tentativo di incursione aerea può essere letto attraverso le lenti del deterioramento del fronte interno di Mosca

Ma questi sviluppi arrivano mentre l’Ucraina continua a perdere terreno nella parte orientale del Paese, nella regione del Donbass. Lo sforzo profuso a Kursk ha creato un’opportunità per il Cremlino di accelerare l’esaurimento delle limitate forze ucraine schierate lungo il fronte orientale e di guadagnare terreno in altre aree del fronte. “L’invasione di Kursk ha semplicemente ampliato e prolungato una guerra di logoramento, in cui la Russia gode di un vantaggio in termini di risorse”, ha dichiarato Vasily Kashin, politologo della Scuola Superiore di Economia di Mosca, che studia l’impatto politico della guerra russa.

Inoltre, nel mettere insieme una forza di reazione per respingere l’attacco a Kursk, il comando militare russo ha ridislocato alcune unità di stanza in Ucraina, lasciando però intatta la sua postura nella regione più orientale: apparentemente, nessuna delle unità che stanno combattendo a Kursk proviene dalla regione di Donetsk, dove Mosca sta attualmente portando avanti un’offensiva.

Negli ultimi giorni le forze russe hanno accelerato la loro avanzata verso la strategica roccaforte di Pokrovsk, da cui le autorità ucraine hanno ordinato l’evacuazione della popolazione, ma anche in altre zone dell’Ucraina orientale. Dal canto suo, il governo ucraino ha dichiarato di aver spostato alcune unità dalle linee del fronte per sostenere l’incursione del Kursk, favorendo potenzialmente l’avanzata russa.

Tra le ultime aree occupate dalle forze di Mosca nella loro lenta e costante avanzata c’è anche New York, un sobborgo della cittadina di Toretsk con una popolazione prebellica di 10.000 abitanti. Il sobborgo è stato ufficialmente rinominato Novgorodskoye nel 2021, ma continua ad essere noto anche come “Нью-Йорк”, variamente interpretata come Neu Jork o Niu York. Questo insediamento è considerato estremamente importante dal punto di vista logistico: il controllo di Niu-York consentirebbe alle forze russe di tagliare l’autostrada Pokrovsk-Kostiantynivka, che l’esercito ucraino impiega per inviare rifornimenti ad est; inoltre, la città si trova sulla linea ferroviaria per Sloviansk, uno degli obiettivi dichiarati del Cremlino. Per questi motivi le forze ucraine non sembrerebbero disposte a cedere il controllo di New York, continuando a difendere alcuni avamposti nella parte nord del villaggio.



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