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Falcon Strike avvicina Bangkok a Pechino. E l’allontana (ulteriormente) da Washington

Le esercitazioni aeree congiunte tra Thailandia e Cina, iniziate pochi giorni fa, segnalano l’interesse della Cina ad espandere il proprio network militare nella regione. E a sottrarre preziosi alleati agli Usa

In Asia sono da poco iniziate le esercitazioni congiunte tra le forze armate della Repubblica Popolare Cinese e quelle della Thailandia: “Falcon Strike 2024”, questo il nome dell’edizione di quest’anno, ha preso inizio la scorsa domenica 18 agosto nella regione nordorientale della Thailandia. L’emittente statale cinese Cctv ha rimarcato la differenza tra l’edizione 2024 e quelle precedenti, sottolineando come quella di quest’anno sia più complessa e di ampio respiro rispetto alle precedenti esercitazioni che hanno coinvolto i due Paesi. Infatti, salvo una pausa di due anni avvenuta in concomitanza con la pandemia da Covid-19, la Cina e la Thailandia conducono regolarmente esercitazioni annuali con le loro rispettive forze aeree sin dal 2015.

Le esercitazioni, che dureranno fino al 29 agosto, andranno a toccare elementi e dinamiche complessi quali il supporto transfrontaliero, il dispiegamento delle forze, la difesa aerea congiunta, la deterrenza e il debriefing. In termini di capacità, è previsto l’impiego di forze speciali, aerei da guerra ed elicotteri per “rafforzare la cooperazione militare e affrontare le sfide comuni in materia di sicurezza”, e incrementare le capacità tattiche e tecniche di entrambe le strutture militari coinvolte.

Fu Qianshao, analista militare ed ex ufficiale della People’s Liberation Army, ha affermato che si tratta di un “cambiamento significativo con implicazioni di vasta portata”. Secondo Fu “le esercitazioni in cinque fasi… comprendono tutti gli elementi necessari per una guerra su piccola scala. L’esercitazione militare tra Cina e Thailandia, che in origine si concentrava più sull’addestramento congiunto, ha ora assunto una natura di combattimento più realistica”. Ma anche il coinvolgimento delle forze speciali e le esercitazioni con gli elicotteri quest’anno hanno aggiunto una “nuova dimensione”. In particolare questi ultimi, sottolinea Fu,“consentono un approccio a bassa quota, permettendo alle forze di raggiungere direttamente le aree chiave senza bisogno di paracadute”.

Song Zhongping, ex istruttore della Pla, ha dichiarato che l’uso degli aerei da trasporto cinesi a lungo raggio Y-20 in combinazione con le forze speciali è un elemento significativo dell’esercitazione, notando anche che nell’esercitazione saranno coinvolte le forze speciali dell’esercito e della marina, e immaginando che l’esercitazione includerà esercitazioni per lanciare queste truppe “in profondità nelle aree nemiche per occupare alcuni obiettivi importanti e catturare personale importante. Non si tratta più di un’esercitazione con sole tattiche dell’aviazione, ma di un’esercitazione di combattimento congiunta”.

Falcon Strike 2024 si svolge in un momento in cui la Cina sta cercando di rafforzare le sue relazioni di difesa nel sud-est asiatico, nell’ambito di una strategia più ampia per contrastare l’influenza degli Stati Uniti. Quest’anno, oltre a quella con la Thailandia, ha organizzato esercitazioni congiunte anche con la Cambogia e il Laos, e ha concordato di rafforzare la cooperazione in materia di sicurezza con il Vietnam (con cui i rapporti sono sempre stati alquanto complessi dopo l’invasione del Paese da parte della Pla nel 1979) durante la visita di questa settimana del nuovo leader del Paese To Lam.

All’interno della strategia cinese, la Thailandia gioca un ruolo particolarmente rilevante in quanto unico alleato degli Stati Uniti nel sud-est asiatico. Tuttavia, le sue relazioni con Washington sono state messe sotto pressione dal colpo di Stato militare del 2014 che ha rovesciato il governo democraticamente eletto, e Pechino ha sin da subito agito per insinuarsi in questa frattura, rafforzando i suoi legami militari con Bangkok e concludendo diversi accordi sulle armi.



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