Una struttura legislativa e normativa per dare una risposta al tema del precariato nel settore della formazione, la didattica innovativa e la necessità di lavorare per rafforzare l’orientamento dei ragazzi verso le scelte che caratterizzeranno il loro futuro. Lo Ius Scholae? Non è un problema per la tenuta della maggioranza. Cos’ha detto il ministro dell’Università, Anna Maria Bernini al Meeting di Rimini
Didattica innovativa, Pnrr, orientamento e futuro del personale docente. La ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, intervenendo al convegno “Riforma della formazione iniziale e continua: valorizzare e qualificare la professione docente” al Meeting di Rimini, entra subito nel vivo di alcune questioni essenziali per il comparto della formazione.
“Qui a Rimini – così Bernini – è stata ribadita la saldatura esistente tra il ministero dell’Istruzione e del Merito e il ministero dell’Università e della Ricerca e dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica. La cosa che va fatta ora è cercare di creare una saldatura in una separazione tra ministeri che, secondo me, ha un profondo senso. Credo nella forza della separazione tra i nostri ministeri, perché questo ci rende più uniti, e consente a ciascuno di noi di trattare meglio e in maniera più approfondita, più seria, più durevole e più prospettica le nostre specificità”.
Nel merito dell’annoso tema del precariato, l’esponente del governo è molto chiara. “Il futuro dei formatori – scandisce la titolare del Mur – per molti anni è stato incerto e gli insegnanti precari non hanno mai fatto pesare sugli studenti la loro condizione. È arrivato il momento di dare a questa generosità una struttura legislativa e normativa”.
D’altra parte, il tema della formazione è ampio e, anche sull’impiego della tecnologia, Bernini fissa una priorità. “Sono convinta – dice – che per formare formatori innovativi occorra capire come impiegare la tecnologia, al servizio della persona, senza subirla ma governandola”. In questo l’università, in quanto “fabbrica di futuro” riveste senz’altro un ruolo cruciale.
Ma la questione dirimente, quella che il ministro definisce “il tema centrale per il futuro” è legato all’orientamento. “In un mondo iper specializzato e globalizzato – afferma – occorre dare ai ragazzi da subito o quanto prima la possibilità di capire in quale direzione orientare le proprie aspettative”.
“Noi- ricorda il ministro rivendicando l’azione del governo e del suo dicastero- stiamo investendo economicamente e stiamo puntando moltissimo sull’orientamento, perché questo ci consente di vincere la mortalità non solamente post 16 anni ma soprattutto universitaria. Questo è il tema del futuro: spiegare che l’orientamento si può fare da subito e che la formazione fa parte dell’orientamento”.
Esulando dai temi legati alla formazione, al punto stampa a margine dell’iniziativa, Bernini arriva alle questioni di agenda politica. E, in particolare, al fronte Ius Scholae sul quale le posizioni di Forza Italia e Lega marcano una differenza di sensibilità fra partiti e leader.
Tuttavia, a dispetto di tante ricostruzioni secondo le quali si sarebbe sull’orlo di una crisi di Governo, Bernini smentisce su tutta la linea. “Io sono assolutamente convinta che, come per tutti i temi che non appartengono al programma di governo, ma che hanno un significato nella nostra comunità e nel nostro Paese, anche questo sia un tema potrà essere discusso come abbiamo sempre fatto all’interno delle forze di maggioranza”.
Del resto, osserva, ”per essere ascoltati, bisogna anche ascoltare. E questa è una nostra regola da liberali. Noi abbiamo tanto ascoltato e adesso siamo felici di poter essere ascoltati su un tema che per noi è sempre stato cruciale, in un mondo che cambia non più ogni giorno, ma ogni minuto, in una civiltà e una comunità sempre più composita. Sono convinta che oggi sia importante ragionare in termini di futuro e non di passato”.