Si è chiusa con la tappa francese a Casa Italia la trasferta della presidente del consiglio in Cina, prima di rituffarsi nei dossier interni (ddl sicurezza, riforme) e internazionali (Gaza su tutti). Ecco il punto dei lavori
Si è lasciata alle spalle l’impegnativa visita in Cina la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per rientrare in Italia e affrontare i dossier pre-pausa estiva (premierato, riforme, Piano Mattei, manovra) ma prima è atterrata a Parigi in visita a Casa Italia. L’occasione per salutare i medagliati italiani (“atleti hanno dato lustro a Nazione”), tiare il fiato prima degli ultimi impegni agostani e concentrarsi sulle nuove emergenze come la situazione a Gaza quasi fuori controllo, le novità sull’Ucraina e il coinvolgimento del Libano.
Da Pechino alle Olimpiadi
“Di ritorno da una missione in Cina – ha spiegato – siamo voluti passare a Parigi a salutare gli atleti e a ringraziare il Coni, penso sia un dovere delle istituzioni esserci, soprattutto per queste ragazze e ragazzi che fanno sacrifici”. La premier ha pranzato con la delegazione italiana, il presidente del Coni Malagò e alcuni medagliati azzurri come gli schermidori Samele, Curatoli, Torre e Gallo, le ginnaste Villa, Iorio e Andreoli, i nuotatori Ceccon e Martinenghi e i campioni del triathlon Betto, Seregni, Pozzatti, Crociani e Steinhauser per poi fare un passaggio sul caso Carini (“non è stato un match ad armi pari. Con il Cio in disaccordo da anni”).
Le emergenze
Nel giorno in cui papa Francesco ha avuto una conversazione telefonica con il presidente turco, il governo monitora la situazione a Gaza e in Libano. Da un lato Erdogan sostiene dinanzi a Bergoglio che Israele rappresenta una minaccia per la regione e per il mondo, per cui al momento “occorre agire come un’alleanza dell’umanità prima che sia troppo tardi, affinché i musulmani e i cristiani che vivono in Palestina trovano la pace”. Dall’altro la contingenza su suolo libanese, con la certezza che è necessario “fare di più”, così come commentato da Monica Ciaburro di Fratelli d’ Italia, vicepresidente della commissione Difesa della Camera, a seguito delle parole del ministro Crosetto oggi in aula. Secondo Ciaburro “il parametro del 2% del Pil va raggiunto quanto prima, ma occorrono anche regole di bilancio che permettono di farlo”.
Qui Bruxelles
Nel mezzo, la decisione dell’Ue di adottare un pacchetto di sostegno per il Libano da 500 milioni di euro così come osservato nelle Conclusioni dell’ultimo Consiglio europeo in cui Bruxelles ha confermato il totale sostegno al Libano. C’è tra l’altro anche il tema legato alla sicurezza dei militari italiani presenti nella missione Unifil: la nascita della Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite risale al 1978, dopo la Risoluzione 425 del Consiglio di Sicurezza Onu. Su Gaza ha parlato il viceministro degli Esteri di FdI, Edmondo Cirielli, secondo cui “Israele ha subìto il pogrom del 7 ottobre. È suo diritto reagire – ha detto al Foglio – Israele lo aveva promesso, ora lavoriamo con i paesi arabi moderati per evitare l’escalation”
Ucraina
Sull’Ucraina la novità è rappresentata dal caso sanzioni a Lukoil, imposte da Kyiv, che secondo il portavoce della Commissione europea Balazs Ujvari non comportano a rischio di un approvvigionamento per Slovacchia e Ungheria. Sarebbe stato il vicepresidente ella commissione Valdis Dombrovskis a parlarne direttamente con il primo ministro ucraino Dennis Shmyhal.
Le riforme
Sul fronte interno parte oggi il tour sulle spiagge organizzato da Fratelli d’Italia per illustrare le riforme del governo, presentato a Ostia dal responsabile organizzazione del partito, Giovanni Donzelli, dal responsabile del programma Francesco Filini, dal presidente di Gioventù nazionale Fabio Roscani e dal coordinatore della provincia di Roma, Marco Perissa. Un’iniziativa per cerchiare in rosso le quattro riforme proposte dal governo su premierato, fisco, autonomia, giustizia e incontrare cittadini e vacanzieri da Otranto a Santa Margherita Ligure, da Rimini a Gallipoli.
Ddl sicurezza
Dopo lavori durati tutta la notte, parte la stretta sulla cannabis all’interno del ddl Sicurezza. La legge del 2016 permetteva fino a ieri la coltivazione per uso industriale ma solo con una quantità di Tc inferiore allo 0,2 per cento. Da oggi invece è stato sancito il divieto di vendita di qualunque prodotto derivato dalla canapa, che comprende quindi lo stop al commercio, alla lavorazione ed anche all’ esportazione di foglie, infiorescenze, resine, oli.