Un satellite Airbus ha catturato un’immagine di, probabilmente, un drone cinese da combattimento, in una base atta alla sperimentazione radar. Potrebbe trattarsi di una fase dello studio del GJ-11, Ucav che sarà dedicato all’impiego sulle portaerei di Pechino
Dire che i cinesi sono riservati circa lo sviluppo di loro sistemi d’arma sarebbe un eufemismo. Si deve quindi fare di necessità virtù, provando a carpire quanto si può dagli indizi a disposizione, come le immagini satellitari. Un satellite europeo (di Airbus) ha inquadrato un velivolo mai visto prima al sito di sperimentazione radar di Baoding (foto visibile su Google Earth).
Viene da pensare che si tratti di un Ucav (unmanned combat aerial vehicle), ossia un velivolo senza pilota in grado di combattere con altri aerei, e questo per due motivi. Uno è la forte somiglianza col X-47B di Northrop Grumman, visto e considerato il fatto che i cinesi non sono nuovi a… ispirarsi a tecnologia statunitense. La seconda ragione è anche troppo semplice: il velivolo non sembra avere una cabina di pilotaggio.
In termine di caratteristiche tecniche, l’apertura alare è stimata a quasi 17 metri, e, contrariamente all’X-47B, presenta due piccoli timoni in coda. Non sembrano esserci prese d’aria per il motore, ma questo perché non si tratta necessariamente di un modello che dovrà volare.
Come sostenuto dall’esperto di aviazione militare cinese Andreas Rupprecht a The Aviationist, potrebbe trattarsi di “solo di una ‘forma’ usata per i test”. Importante ricordare, infatti, che l’immagine è stata catturata non in una fabbrica di aerei o in un sito militare atto a testarne il volo, ma in un sito dedicato a testare la performance radar del velivolo (ma anche solo della sua forma e/o materiale) e, in parallelo, quella dei radar.
Ma allora si tratta di qualcosa di legato dallo sviluppo di veri Ucav o no? Parrebbe di sì. Nello stesso sito, i cinesi avevano in passato verificatola furtività del GJ-11, ossia un Ucav prodotto dalla Aviation industry corporation of China (Avic) e già mostrato al pubblico nel 2019, per il settantenario della RPC. Soprattutto, anche il GJ-11 è piuttosto simile al velivolo nella foto satellitare. La particolarità di questo Ucav sta nell’essere pensato specificatamente per un impiego navale.
I nuovi caccia
Poco tempo fa, la Repubblica popolare aveva annunciato il suo nuovo caccia stealth, il J-31B attraverso un filmato dell’azienda produttrice del velivolo, la Shenyang aircraft corporation. Si tratterebbe di un velivolo di quinta generazione, la risposta di Pechino all’F-35, che andrà ad affiancare il J-20. Ci si chiede se il J-31 sarà in grado di essere dispiegato sulle portaerei cinesi (almeno sulla Fujian, dotata di catapulte elettromagnetiche), che al momento schierano il velivolo di quarta generazione J-15; sarebbe uno sviluppo logico, ma l’analista militare Shi Hong ha fatto presente che il carrello d’atterraggio anteriore, essendo a ruota singola, sembrerebbe indicare che il velivolo sarà basato a terra. Che questo gap venga colmato dal GJ-11?
Sul caccia di sesta generazione di Pechino (J-28) si sa poco: l’unica notizia effettivamente confermata risale al 2019, quando Wang Haifeng – designer capo alla Chengdu aerospace corporation, sussidiaria di Avic – dichiarò che si stava lavorando per un caccia da consegnare nel 2035. Gli analisti statunitensi, inoltre, danno indicazioni contrastanti sullo stadio dei lavori. Nel 2022 il capo dello US Air combat command dichiarò che gli sforzi cinesi erano in linea con la loro timeline. Per The Diplomat, questo resta vero, ma Brendan Mulvaney, direttore del China aerospace studies institute dell’Usaf, ha risposto a DefenseNews con scetticismo circa le capacità tecnologiche di Pechino.