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Cuore di tenebra. Cosa spinge Pechino ad esercitarsi in Africa

L’esercitazione congiunta tra Repubblica Popolare, Mozambico e Tanzania è finalizzata a migliorare le capacità antiterroristiche delle strutture di sicurezza dei tre Paesi. Ma ci sono altre sfumature da considerare

“Peace Unity-2024”. Questo il nome dell’esercitazione antiterrorismo trilaterale, iniziata il 29 luglio e in corso fino alla metà di agosto, che vede coinvolte le forze armate di Tanzania e Mozambico, oltre a quelle della People’s Liberation Army. La Repubblica Popolare ha infatti inviato unità terrestri del Comando del Teatro Centrale e una flottiglia navale del Comando del Teatro Meridionale per partecipare all’esercitazione che si svolgerà in Africa orientale, e che vedrà i soldati dei tre Paesi impegnati in operazioni antiterrorismo terrestri e marittime, abbordaggi e sequestri, pattugliamenti antipirateria e pattugliamenti marittimi congiunti.

Secondo Paul Nantulya, esperto di Cina presso l’Africa Centre for Strategic Studies della National Defence University di Washington, lo svolgersi di queste manovre simboleggia “quello che io definisco un ‘approccio misto’ alla partnership militare, che mescola impegno militare, politico, diplomatico, culturale e commerciale”. Il contingente cinese ospiterà ricevimenti culturali e organizzerà giornate di apertura delle navi per il pubblico. Coerentemente con gli approcci di military diplomacy e cultural diplomacy seguiti in più occasioni dalla Cina, anche nello stesso continente africano. Con l’obiettivo, rimarca Nantulya, di accrescere il prestigio di Pechino presso il pubblico africano.

Ma la questione militare non è secondaria. La Cina punta a obiettivi molteplici, dal raggiungere l’interoperabilità con le strutture militari africane coinvolte, al mostrare e pubblicizzare i propri mezzi militari per assicurarsi un maggior numero di clienti, fino al testare nuovi equipaggiamenti e dottrine. L’esperto di Cina e Africa (e professore alla Elliott School of International Affairs della George Washington University) David Shinn rimarca come Pechino avesse aumentato le esercitazioni militari congiunte con i Paesi africani prima dell’arrivo della pandemia di Covid, interrompendole col sopraggiungere di quest’ultima. “La Pla sta ora riprendendo questi sforzi, ma a quanto pare si sta concentrando sull’antiterrorismo”, ha detto Shinn. Da questo punto di vista, Peace Unity-2024 non rappresenta un unicum: nelle ultime settimane la Pla ha svolto esercitazioni antiterrorismo congiunte con le forze di Mosca, in una regione al confine tra i due Paesi, e addirittura con quelle di Minsk, inviando soldati lungo i confini tra Bielorussia e Paesi Nato.

C’è un’altra chiave di lettura interessante su queste esercitazioni. Tanzania e Mozambico si affacciano entrambi sull’Oceano Indiano occidentale, dove si snoda la Via della Seta marittima cinese. “La Cina ha quindi un interesse nella stabilità terrestre e marittima di questi due Paesi”, ha dichiarato Francois Vrey, professore emerito di scienze militari e coordinatore della ricerca presso il Security Institute for Governance and Leadership in Africa dell’Università di Stellenbosch. “Questa esercitazione è diplomazia militare – e cosa c’è di meglio che portare i propri ‘scafi grigi’ nel quadro?”.

Non si deve però considerare Pechino come l’unico attore a beneficiare di queste manovre. I Paesi africani coinvolti incrementano la loro esposizione e diversificano i loro legami di difesa con l’estero, si assicurano fonti alternative per le armi e rafforzano i legami politici, oltre a ottenere una formazione militare professionale per le loro strutture militari. Sia Mozambico che Tanzania sono impegnati a contrastare gruppi terroristici locali, come ad esempio gli insorti sostenuti dallo Stato Islamico nella regione di Cabo Delgado, al confine tra i due Paesi; per questo motivo, addestrarsi appositamente per scenari simili è da considerarsi come un vantaggio tutt’altro secondario.



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