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Via alla quinta rata del Pnrr. Numeri, obiettivi e monitoraggio

La premier: “L’Italia è al primo posto in Europa per numero di obiettivi raggiunti e importo complessivo ricevuto, siamo stati i primi a richiedere il pagamento della quinta rata e siamo i primi ad aver richiesto il pagamento della sesta rata del Piano”. Borse in ansia per la guerra in Medio Oriente

Primi in Europa. Si apre con il dossier Pnrr e con le tematiche europee legate al commissario italiano la settimana che vede il presidente del Consiglio Giorgia Meloni rientrare a Palazzo Chigi, dopo la visita in Cina e la tappa parigina a Casa Italia. La prima notizia è la quinta rata da 11 miliardi versata dalla Commissione europea a seguito di quattordici riforme e ventidue investimenti in settori strategici come concorrenza, appalti pubblici, giustizia, gestione dei rifiuti e delle risorse idriche, oltre che infrastrutture, sanità, cultura, pubblica amministrazione.

I numeri

In totale l’Italia ha già ricevuto 113,5 miliardi di euro, ovvero il 58,4% delle risorse complessive del piano. Le misure virtuose per la crescita economica strutturale dell’Italia, ha rivendicato il premier, sono alla base dei numeri attuali indicati da Istat e Svimez: ovvero la crescita nel primo semestre 2024 dello 0,7%, accanto alla oggettiva accelerazione del Pil nel Mezzogiorno, causata da un più 2,6% di nuova occupazione pari al 2,6.

Nello specifico lo scorso anno il Pil del sud è cresciuto oltre la media nazionale (+0,9%) con il contributo degli investimenti pubblici: +1,3% contro +1% del Nord-Ovest, +0.9% del Nord-Est e +0,4% del Centro. Il Sud non cresceva più del resto del Paese da nove anni (nel 2015 +1,4% contro il +0,6% del Centro-Nord).

Complessivamente nel Mezzogiorno d’Italia gli investimenti in opere pubbliche sono passati da 8,7 a 13 miliardi tra il 2022 e il 2023 (+50,1% contro il +37,6% nel Centro-Nord), numeri dettati dall’avanzamento del Pnrr e dall’accelerazione della spesa dei fondi europei della coesione, elementi che il governo rivendica particolarmente. Altro elemento positivo secondo Svimez si ritrova nel settore occupazionale, con un +2,6% su base annua.

Primi in Europa

“L’Italia è al primo posto in Europa per numero di obiettivi raggiunti e importo complessivo ricevuto, – ha commentato il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni – siamo stati i primi a richiedere il pagamento della quinta rata e siamo i primi ad aver richiesto il pagamento della sesta rata del Piano. I recenti dati Istat sul Pil, che stimano una crescita acquisita nel primo semestre 2024 pari allo 0,7% e gli ultimi dati del rapporto Svimez, che nel 2023 evidenziano la decisa accelerazione del PIL nel Mezzogiorno, con un incremento di nuova occupazione pari al 2,6%, sono la riprova dell’efficace lavoro portato avanti dal Governo e dalle Amministrazioni titolari per il conseguimento degli obiettivi programmati e per l’attuazione di misure virtuose per la crescita economica strutturale dell’Italia”.

Secondo il ministro per gli Affari Europei, Raffaele Fitto, nei prossimi mesi, insieme all’attività di assessment propedeutica al pagamento della sesta rata, “il Governo intensificherà il monitoraggio sull’attuazione del Piano, in costruttiva collaborazione con la Commissione europea e con tutte le Amministrazioni titolari, finalizzato al conseguimento degli obiettivi della settima rata, riservando particolare attenzione alle misure inserite nelle ultime tre rate, all’allineamento della piattaforma ReGiS, all’incremento della spesa e all’avanzamento procedurale e finanziario del Piano”.

Borse nere

Se la settimana si è aperta favorevolmente per il governo, meno positiva è la situazione sui mercati, con la Borsa di Milano che cede il 4%. Un lunedì nero causato dalle tensioni geopolitiche in Medio Oriente, ma anche dal timore della recessione dell’economia americana. La Borsa di Tokyo è stata la peggiore con un meno 12,4%, mai così male dal 1987- Londra e Parigi a meno 2. Euro positivo, Bitcoin in calo.

Si fa sempre più probabile un intervento da parte della Fed sui tassi, per fermare l’emergenza data dalle turbolenze internazionali: circola l’ipotesi di un taglio dei tassi di 25 punti base entro questa settimana. I mercati di tutto il mondo sono crollati perché gli investitori fuggono dal rischio, scommettendo sulla necessità di tagli dei tassi. I futures sulle azioni statunitensi scendono di oltre il 4%.


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