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Alzheimer, la priorità si chiama ricerca. Numeri e investimenti

Il dibattito si è tenuto in occasione dei dieci anni di Airalzh, associazione italiana di ricerca sull’Alzheimer. “Crescente consapevolezza in Italia”, ha commentato il ministro della Salute Orazio Schillaci con un messaggio

“Garantire supporto ai pazienti affetti da Alzheimer è una priorità che richiede il contributo di tutti. Proprio in quest’ottica, nella passata Legge di bilancio, sono state incrementate risorse del Fondo per l’Alzheimer per potenziare la diagnosi e il trattamento”. Questo il messaggio di Orazio Schillaci, ministro della Salute, in occasione della conferenza stampa “I primi 10 anni di studi, impegno e ricerca verso un domani senza Alzheimer”, organizzata da Airalzh, l’associazione italiana di ricerca sull’Alzheimer che nasce con l’obiettivo di sostenere a livello nazionale la ricerca medico-scientifica sull’Alzheimer. “Un segno tangibile – riporta il messaggio del ministro – che evidenzia la crescente consapevolezza del ruolo strategico della prevenzione, soprattutto in una nazione longeva come l’Italia”.

TUTTI I NUMERI

Nel mondo si stimano circa 50 milioni di persone colpite da demenze, di cui il 60-70% soffre di Alzheimer. In Italia, ottava tra i Paesi con il maggior numero di persone affette da questa patologia, si stimano oltre 600mila di persone colpite da Alzheimer. A causa dell’invecchiamento della popolazione, inoltre, si prevede che nel corso dei prossimi trent’anni i casi triplicheranno ed entro il 2050 ne sarà affetta una persona su 85 a livello mondiale, coinvolgendo 130 milioni di individui. Anche se la velocità di progressione può variare, ad oggi l’aspettativa media di vita dopo la diagnosi è dai tre ai nove anni.

FONDO PER L’ALZHEIMER

“Abbiamo ottenuto un grande risultato con il rifinanziamento del Fondo per l’Alzheimer”, commenta Beatrice Lorenzin, senatrice e promotrice dell’Intergruppo parlamentare per le neuroscenze e l’Alzheimer. “Ma ora faremo un attento monitoraggio delle azioni delle singole regioni per capire come questo fondo prende vita, oltre e portare avanti una serie di iniziative parlamentari che faremo in vista della Legge di bilancio, sia in termine di prevenzione che di presa in carico”, ha aggiunto. “L’anno scorso abbiamo raggiunto un risultato non sperato nei termini in cui è stato realizzato, ovvero il rifinanziamento del Fondo per l’Alzheimer che ha previsto uno stanziamento di risorse superiore al doppio del precedente”, ha fatto eco Annarita Patriarca, deputata e anch’essa promotrice dell’Intergruppo. “Un segnale importante, frutto del lavoro congiunto non solo dell’intergruppo ma di tutti gli attori coinvolti, fra cui le associazioni di pazienti e la stessa Airalzh”.

NORMAZIONE DEL CAREGIVER

Ma l’attenzione non è riservata solo ai pazienti, ma anche a chi se ne prende cura. “Sono state presentate una serie di proposte di legge sui caregiver per normare la figura e superare alcune problematiche che abbiamo riscontrato”, ha segnalato Annarita Patriarca, da sempre attenta al tema. “Bisogna riconoscere, gratificare e supportare chi sacrifica una parte della propria vita, se non tutta, a qualcun altro”, ha aggiunto la deputata. Che ha infine evidenziato: “Ci stiamo avvicinando all’approvazione di una legge all’unanimità sui caregiver, che prescinde dall’appartenenza politica”. “Un segnale importante – ha concluso – del fatto che la politica venga messa in secondo piano quando si parla delle esigenze dei pazienti”.

G7 SALUTE

“Da ormai oltre dieci anni il tema è ormai al centro sia del G7 che del G20, perché i temi delle malattie neurodegenerative è un tema ormai mondiale ed europeo, anche per via dell’invecchiamento della popolazione”, ha detto Lorenzin. “Questo è importante per gli investimenti per la Ricerca e di buon auspicio per un cambio di passo di cui c’è largamente bisogno”.

RUOLO DELLA RICERCA

“Il nostro obiettivo è in primo luogo il sostegno alla ricerca, che è cruciale in questo campo. Ma anche la sensibilizzazione nei confronti della malattia. Parlare di ricerca vuol dire parlare di speranza. E finalmente sembra che si cominci a intravedere la luce in fondo al tunnel”, ha riferito Alessandra Mocali, presidente Airalzh e ricercatrice presso l’Università degli Studi di Firenze, in occasione della celebrazione di questi primi dieci anni di attività. A fargli eco, Alessandro Morandotti, vice presidente Airalzh ed esperto di finanza aziendale: “La Ricerca scientifica è strategica per il miglioramento della speranza e della qualità di vita delle persone”, ha aggiunto.

LA PAROLA AI RICERCATORI

Per testimoniare l’importanza che la Ricerca ha nel contrasto alla malattia, nel pomeriggio sono intervenuti i ricercatori di Airalzh e della Fondazione Armenise-Harvard. Fra questi, Serena Carra, professoressa di Biologia molecolare dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia con uno studio sulla sclerosi laterale amiotrofica e alla demenza frontotemporale ed Elena Marcello, professoressa di Scienze farmacologiche e biomolecolari dell’Università degli Studi di Milano, con un’analisi sulla segnalazione sinapsi-nucleo nella malattia di Alzheimer.



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