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Ancora un bazooka cinese. Pechino gioca di nuovo la carta bond

​A poche ore dal taglio dei tassi sulle riserve per liberare decine di miliardi di prestiti alle imprese, arriva una nuova valanga di liquidità per gli istituti, sotto forma di titoli pubblici. In barba alle possibili svalutazioni

A poche ore da un primo, mastodontico, pacchetto a base di minori tassi sulla liquidità che funge da riserva per gli istituti, la Cina è pronta a infilare nella pancia delle banche altri 142 miliardi di dollari (circa mille miliardi di yuan). Ma stavolta la parola magica non è tassi, bensì bond e bond sovrani. Un trilione di yuan di titoli pubblici fiondati dentro i bilanci delle banche, dimenticando forse un dettaglio. E cioè che da mesi i titoli cinesi perdono terreno sul fronte dei rendimenti, aprendo la strada a una svalutazione su larga scala degli stessi bond e dunque, con tutti i danni collaterali del caso.

Non è certo un caso se giorni fa il Consiglio di Stato, l’organismo che controlla direttamente le amministrazioni del popolo nelle province, e in pratica fa combaciare i poteri subalterni con i livelli superiori del partito determinando la saldatura di questi in un unico blocco di potere, abbia pubblicato per la prima volta nella sua storia un rapporto sulla situazione del debito cinese, da spedire direttamente agli uffici centrali, affinché si rendano davvero conto della situazione. Documentazione che è stata affidata al ministro delle Finanze, Lan Foan, che lo avrebbe a sua volta illustrati, in una riunione del 10 settembre, al comitato permanente presso il Congresso nazionale del popolo.

Tornando al piano cinese, l’obiettivo sarebbe anche nobile, ma forse è il mezzo che è rischioso. Rimettere in pista e ricapitalizzare i colossi del credito statale, nel mezzo di un’economia stagnante alle prese con la crisi immobiliare, l’invecchiamento della popolazione, i deboli consumi, i rischi di deflazione e la disoccupazione giovanile schizzata al 18,8% ad agosto. La misura, racconta Bloomberg, sarebbe attuata principalmente grazie alle risorse dell’emissione di nuove obbligazioni sovrane speciali, malgrado i dettagli non siano del tutto definiti.

Misure che vanno a sommarsi al pacchetto di misure variegate a sostegno dell’economia da parte della Banca centrale che include, come detto, il taglio di tassi primari e l’allentamento delle riserve obbligatorie delle istituzioni finanziarie e che sono state accolte con favore dagli investitori. I proventi così ottenuti saranno usati anche per fornire un’indennità mensile di circa 800 yuan (114 dollari) per bambino alle famiglie con due o più figli, escluso però il primo. Oltre a raccogliere mille miliardi di yuan tramite un’emissione separata di debito sovrano speciale al servizio dei governi locali e dei loro problemi di debito.


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