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Cooperazione spaziale e innovazione digitale. Italia e Kenya rafforzano i legami strategici

La missione in Kenya del ministro Adolfo Urso rappresenta un passo cruciale per consolidare le relazioni bilaterali e per esplorare nuove opportunità in ambito spaziale e tecnologico. La visita di Urso proseguirà con una serie di incontri strategici, tra cui la visita al Centro Spaziale “Luigi Broglio” e un confronto con la comunità imprenditoriale italiana presente in Kenya, dimostrando l’impegno dell’Italia nel rafforzare la propria presenza in Africa attraverso partnership strategiche

La visita ufficiale in Kenya del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha segnato, ancora una volta, un momento significativo per il consolidamento delle relazioni bilaterali tra Italia e Kenya, con un focus particolare sulla cooperazione spaziale e digitale. L’incontro tra Urso e i vertici del governo keniota ha evidenziato come il Piano Mattei per l’Africa sia uno strumento chiave per rafforzare la collaborazione in settori innovativi, in linea con le priorità strategiche del continente africano e delle ambizioni italiane.

L’agenda della missione ha incluso un incontro con il ministro della Difesa keniota, Soipan Tuya, con il quale sono state esplorate le potenzialità di un’ulteriore cooperazione nel settore spaziale, in particolare in vista della visita al Centro Spaziale “Luigi Broglio” di Malindi, testimonianza di oltre 60 anni di collaborazione italo-keniota. Urso ha sottolineato come questa partnership abbia una lunga storia, evidenziando che “le ottime relazioni tra i nostri due Paesi passano anche dal settore spaziale, con un’esperienza ormai più che sessantennale”.

Questo incontro si inserisce in un percorso di cooperazione avviato già da tempo, e segue la Conferenza sullo Spazio Italia-Africa tenutasi a luglio 2024 a Roma, dove i Paesi africani e l’Italia avevano già discusso del ruolo cruciale dello spazio per lo sviluppo economico e tecnologico sostenibile nel continente africano. Durante la Conferenza sullo Spazio, ospitata in parte presso il Ministero degli Affari Esteri e in parte presso la sede dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), il presidente dell’Asi, Teodoro Valente, aveva sottolineato l’importanza delle relazioni diplomatiche tra l’Italia e oltre 20 Paesi africani. In quell’occasione, il focus era stato posto sulla cooperazione spaziale come strumento per la crescita congiunta e lo sviluppo sostenibile, allineato agli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Il Kenya, in particolare, era emerso come uno dei partner storici più rilevanti, grazie alla lunga collaborazione legata alla presenza della base spaziale.

L’importanza di questa collaborazione non si limita, però, solo allo spazio. Il Piano Mattei per l’Africa, infatti, guarda al futuro con iniziative innovative come il progetto “AI Hub for Sustainable Development”, che mira a integrare lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie digitali in Africa, con 117 startup keniote candidate per progetti innovativi legati all’intelligenza del futuro. “Il Kenya è un partner strategico per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale in Africa,” ha dichiarato Urso, facendo riferimento anche ai progetti già avviati nell’ambito della conferenza G7 di Verona, e alle potenzialità che l’IA può offrire per settori come l’agricoltura sostenibile e la formazione.

La missione di Urso in Kenya è stata accompagnata da una delegazione italiana di alto livello, con rappresentanti di grandi imprese del settore aerospaziale come Avio, Leonardo e Telespazio, oltre a figure chiave del panorama industriale e scientifico italiano.

L’incontro di luglio, e ora quello di settembre, confermano come l’Italia stia rafforzando la propria presenza in Africa attraverso una cooperazione fondata su principi di parità e sviluppo sostenibile. In particolare, la Scuola Internazionale di formazione in discipline spaziali, creata presso il Centro Spaziale Luigi Broglio a Malindi, continua a svolgere un ruolo cruciale nella formazione di esperti africani, contribuendo a rendere il continente un possibile protagonista nello scenario spaziale globale.



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