L’Università di Firenze apre le iscrizioni per il corso di perfezionamento in “Intelligence e sicurezza nazionale”, in collaborazione con il Dis. Il professor Bozzo, direttore del corso, sottolinea l’importanza di un’intelligence pronta e adattabile nel nuovo ordine caotico globale
Sta per prendere il via l’undicesima edizione del corso di perfezionamento post-laurea in “Intelligence e sicurezza nazionale” dell’Università di Firenze. Un programma formativo di alto livello, organizzato in collaborazione con il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, che si rivolge a professionisti del settore e a laureati interessati a diventare esperti in un campo sempre più strategico e cruciale per la sicurezza nazionale. Sono aperte le iscrizioni al corso, che rappresenta un’opportunità unica per chi desidera affermarsi o aggiornarsi in un settore di crescente rilevanza globale.
Obiettivi e struttura del corso
Il corso, della durata di 100 ore, ha l’obiettivo di formare una nuova generazione di specialisti in intelligence, sia nel settore pubblico che privato. Offre inoltre un’importante occasione di aggiornamento professionale per coloro che già operano nel settore, permettendo loro di acquisire competenze allineate con gli standard internazionali più avanzati. Particolare attenzione è posta all’integrazione tra le scienze sociali e gli approcci tecnologici, favorendo un metodo analitico multidisciplinare.
Temi principali
Il programma didattico affronta le tematiche più attuali e rilevanti nel campo dell’intelligence e della sicurezza nazionale, con particolare enfasi su: fondamenti di intelligence; geopolitica e sicurezza internazionale; intelligence economica; cyber-security e analisi d’intelligence.
Le parole del direttore
Secondo il professor Luciano Bozzo, direttore del corso, il contesto internazionale attuale è caratterizzato da un “nuovo ordine caotico”, che richiede una capacità di intelligence sempre più pronta e adattabile. “Il sistema internazionale non è in transizione verso un nuovo ordine, ma vive già all’interno di una nuova, caotica realtà, con implicazioni dirette sulla sicurezza nazionale,” afferma Bozzo. “In tale contesto, la funzione di intelligence, intesa come capacità di prevedere rapidamente i mutamenti in atto e supportare le decisioni politiche, diventa oggi ancora più centrale di quanto lo fosse in passato”.