Con l’aggiunta di questi due nuovi satelliti, Galileo non solo consolida la sua posizione di leader globale nella navigazione satellitare, ma dimostra anche come la collaborazione con attori commerciali, come SpaceX, possa accelerare il progresso tecnologico e migliorare la resilienza strategica dell’Europa, in attesa dei futuri lanci con Ariane 6
Il sistema di navigazione satellitare europeo Galileo allarga la famiglia con il lancio di due nuovi satelliti, portando il totale della costellazione a 32 unità. Questi satelliti sono stati messi in orbita però grazie a un razzo Falcon 9 della SpaceX, partito dal Kennedy Space Center in Florida.
Questo evento segna il tredicesimo lancio del programma Galileo, il cui obiettivo principale è garantire una maggiore robustezza e resilienza del sistema. I due nuovi satelliti, identificati come FM26 e FM32, sono ora in fase di avvicinamento alla loro orbita finale, posizionata a 23.222 km dalla Terra, dove verranno sottoposti a test prima di essere pienamente operativi. Con l’aggiunta di queste unità, Galileo si avvicina a completare la sua costellazione nella configurazione prevista, comprendente satelliti operativi e di riserva su ogni piano orbitale.
Sicuramente, una delle caratteristiche salienti di questo lancio è l’impiego di un razzo Falcon 9 della SpaceX, un attore commerciale, in un progetto che rappresenta il cuore della sovranità spaziale europea. Questa collaborazione con il settore privato dimostra quanto l’industria spaziale commerciale stia giocando un ruolo sempre più cruciale nel panorama spaziale globale, compreso quello europeo. Se in passato, l’Europa cercava di affidarsi il più possibile ai propri lanciatori, oggi la flessibilità offerta da un attore commerciale come SpaceX ha permesso di accelerare senza dubbio la messa in orbita dei satelliti Galileo, garantendo maggiore resilienza in tempi più rapidi. Tuttavia, è importante notare che per i lanci futuri l’Esa prevede di tornare a utilizzare il proprio lanciatore Ariane 6, che ha completato con successo il suo volo inaugurale lo scorso luglio.
Nel corso del 2024, il programma Galileo ha già raggiunto importanti traguardi. A partire da aprile, due nuovi satelliti (il 29esimo e il 30esimo) sono stati messi in orbita e, dopo una serie di test, sono entrati in servizio attivo proprio a settembre. Nello stesso mese di aprile, è stato inaugurato il Public regulated service di Galileo, un servizio di navigazione crittografato destinato ad applicazioni governative e sensibili, migliorando ulteriormente l’autonomia e la resilienza dell’Europa nel campo della navigazione satellitare.
A lungo termine, il programma si prepara all’introduzione della seconda generazione (G2) dei satelliti Galileo. Questi nuovi satelliti saranno dotati di payload di navigazione completamente digitali, propulsione elettrica e collegamenti inter-satellitari, rendendoli estremamente avanzati rispetto alla generazione attuale. Il lancio dei primi satelliti G2 è previsto per i prossimi anni, e verranno posizionati in orbita proprio grazie al lanciatore europeo Ariane 6.