Le autorità del Dragone hanno multato per 62 milioni di dollari PwC, reo secondo Pechino di non aver vigilato a dovere sui conti del colosso simbolo del fallimento economico cinese. Eppure le colpe non sono solo altrui
E pensare che Evergrande, simbolo di tutti i mali cinesi, alla fine si è fatta male con le mani proprie. Come? Prestando denaro a chi non poteva rimborsarlo, tanto per cominciare. Ma anche scommettendo su un boom immobiliare che alla fine non è mai arrivato. Ma per il governo cinese non è tutta farina del suo sacco, ci sono altri responsabili. E così, le autorità cinesi hanno annunciato di aver comminato una multa di 441 milioni di yuan (62,2 milioni di dollari) a PricewaterhouseCoopers (PwC) per il suo ruolo nella revisione contabile del gigante immobiliare Evergrande, posto in liquidazione coatta e accusato di frode.
La China Securities Regulatory Commission (Csrc) in collaborazione con il ministero delle Finanze, ha riscontrato che la società non ha “esercitato la dovuta diligenza” nella revisione contabile e ha imposto a PwC una multa massima, oltre ad altre sanzioni. Inoltre, la stessa PwC dovrà scontare una sospensione di sei mesi delle proprie attività di revisione contabile nella Cina continentale. Nel dettaglio, a seguito delle indagini è stato scoperto che il gigante della consulenza e la sua filiale di Guangzhou sapevano che c’erano importanti inesattezze nei bilanci finanziari di Evergrande Real Estate durante la revisione contabile, ha spiegato lo stesso il ministero delle Finanze cinese in una nota, aggiungendo di aver imposto sanzioni amministrative che includevano la “sospensione della sua attività per sei mesi e la revoca della sua filiale di Guangzhou”.
In una dichiarazione separata, la China Securities Regulatory Commission, la Consob mandarina, ha reso noto di aver sanzionato PwC, mentre un’altra multa in coordinamento con il Ministero delle Finanze ha portato il totale a 441 milioni di yuan (62 milioni di dollari). Nel dettaglio, PwC è stata accusata di aver aiutato a nascondere e perfino a aiutato la frode Evergrande attraverso una condotta che “ha eroso gravemente le basi della legge e della buona fede, danneggiando gli interessi degli investitori”.
Ma per parte cinese, chi paga? Le stesse autorità del Dragone hanno riconosciuto come il gruppo abbia gonfiato i ricavi di circa 78 miliardi di dollari, arrivando a multare il fondatore, Hui Ka Yan, di 6,5 milioni di dollari, bandendolo per sempre dai mercati finanziari del Paese. Xia Haijun, ex amministratore delegato, dovrà invece pagare una multa di 2 milioni ed è stato a sua volta bandito dai mercati cinesi. Secondo le autorità cinesi, Hengda ha gonfiato i ricavi di circa 30 miliardi di dollari nel 2019 (quindi del 63%) e di quasi 48,6 miliardi nel 2020 (87%), gli ultimi due anni prima del crollo. Poi, sulla base di numeri falsi, ha raccolto 2,9 miliardi di dollari sui mercati finanziari.