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La Norvegia guarda alle navi italiane per la sua Marina militare

Oslo ha deciso di avviare un ampio programma di acquisizioni per innalzare il livello delle proprie Forze armate e le capacità navali sono in cima alla lista. La gara per aggiudicarsi l’appalto per le nuove fregate norvegesi è aperta, con Fincantieri (tramite la controllata Vard) in vantaggio sui principali competitor

Il cambio di postura dell’Alleanza Atlantica nei confronti della Russia ha reso nuovamente centrali i mari nordeuropei. La Norvegia, che quest’anno dovrebbe raggiungere l’obiettivo Nato del 2% del Pil investito sulla Difesa, cerca fornitori per il suo programma di acquisizioni a lungo termine, e Fincantieri potrebbe avere quello che cerca. La suggestione viene a seguito di una visita del ministro della Difesa, Bjørn Arild Gram, e del ministro delle finanze di Oslo, Trygve Slagsvold Vedum, presso gli stabilimenti di Vard, controllata del gruppo Fincantieri in Norvegia. I due ministri, visitando il cantiere di Tomrefjord, hanno discusso dei piani futuri del governo, che è intenzionato ad ingrandire la flotta di superficie della Marina norvegese. Il piano a lungo termine prevede l’acquisizione di almeno cinque nuove fregate, in sostituzione delle sue vecchie classe Fridtjof Nansen. 

I requisiti della Marina norvegese

In base a quanto affermato da Eirik Kristoffersen, capo di Stato maggiore delle Forze armate norvegesi, la scelta potrebbe non ricadere su soluzioni domestiche, dal momento che il requisito principale ricercato da Oslo è l’interoperabilità con assetti di Alleati e partner. Proprio per questa ragione Vard potrebbe trovarsi in una posizione privilegiata per essere scelta da Oslo come nuovo fornitore. “La nostra consociata Fincantieri sta attualmente costruendo fregate di classe Constellation per il più forte e vicino alleato della Norvegia, gli Stati Uniti”, ha dichiarato Ronny O. Langset, direttore del cantiere di Vard Langsten, “questo rende Vard la scelta naturale per un’eventuale costruzione di fregate per la Norvegia”. L’expertise del gruppo Fincantieri, le cui fregate Constellation sono basate sul modello delle Fremm italiane, potrebbe costituire un vantaggio sui principali competitor, quali la britannica BAE Systems o la francese Naval Group, stante il requisito della comprovata interoperabilità. La decisione finale dovrebbe giungere tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026, ma le affermazioni del ministro Gram sembrano indicare che la controllata Fincantieri sarà sicuramente in lizza: “Stiamo avviando un’importante iniziativa marittima e, grazie alle sue forniture alla Marina norvegese nel corso degli anni, Vard ha dimostrato di essere in grado di offrire qualità. Ora si sta posizionando bene per continuare a farlo in futuro.” La controllata Fincantieri, si legge in una nota, sembra essere fiduciosa “I vantaggi operativi sono molteplici sia per gli Stati Uniti che per la Norvegia. La costruzione delle fregate e della flotta standard in Norvegia garantirà tempi brevi ed effetti a catena per diverse comunità locali, subappaltatori e fornitori, nonché per l’economia norvegese”.

Le fregate classe Constellation di Fincantieri

Il programma Constellation è particolarmente significativo per la Marina Usa, come testimonia la denominazione scelta per le unità della classe, che ricalca i nomi delle “sei fregate originali” del 1794, le primissime della allora neonata US Navy. Il programma punta a formare la prossima generazione di fregate missilistiche multiruolo per affrontare gli scenari del futuro. In particolare, la Marina Usa è stata colpita dalle spiccate capacità anti-sottomarino delle fregate Fremm, tanto da affidare la commessa per le proprie navi a un’azienda straniera — evento più unico che raro per la Difesa statunitense. Fincantieri è stata infatti selezionata nel 2020 per progettare e costruire l’unità capoclasse, oltre al supporto successivo alla costruzione e all’addestramento degli equipaggi, per un valore complessivo di circa cinque miliardi e mezzo di dollari per Fincantieri


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