Il formato E5, che riunisce i ministri della Difesa di Francia, Germania, Italia, Polonia e Regno Unito, si è ritrovato a Roma per rafforzare la cooperazione in ambito di sicurezza e difesa. Al centro del confronto: il sostegno all’Ucraina, l’aumento della spese militari e la costruzione di un pilastro europeo capace di rilanciare la partnership transatlantica
Riccardo Leoni
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Difesa europea, a Roma si riuniscono i big five d’Europa per fare il punto su Ucraina e industria
Si apre a Roma la due giorni di riunione dei ministri della Difesa del formato E5. Sul tavolo di Francia, Germania, Italia, Polonia e Regno Unito, il sostegno all’Ucraina e lo sviluppo di capacità industriali comuni. Nel frattempo, il commissario Ue Kubilius ribadisce che serve un salto di qualità strategico e chiede una presa di posizione definitiva da parte dell’Italia
L’accordo Washington-Riad sulla Difesa vale molto più di 142 miliardi. Ecco perché
Il maxi-accordo siglato da Trump a Riad rafforza l’asse tra Stati Uniti e Arabia Saudita, con implicazioni che superano la dimensione economica. Al centro, interoperabilità, coproduzione e ambizioni industriali legate alla Vision 2030. In uno scenario regionale in trasformazione, l’intesa rilancia il protagonismo saudita e ricalibra gli equilibri tra Washington, Pechino e Tel Aviv
Ecco perché in Europa tutti puntano gli occhi su Iveco Defence Vehicles
Leonardo e Rheinmetall hanno ufficializzato un’offerta non vincolante per acquistare Iveco Defence Vehicles, la divisione militare del gruppo controllato da Exor. Ma sul dossier gravita un’incognita decisiva: il Golden Power italiano, strumento che potrebbe favorire — o bloccare — l’operazione. Intanto, la corsa si fa affollata e tra i pretendenti spunta anche la spagnola Indra. La partita per uno dei più importanti asset europei per la difesa è aperta
Il formato Weimar+ prende forma. Difesa e sicurezza comune fuori dai vincoli Ue
I ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna e Regno Unito si sono riuniti oggi a Londra con l’Alto Rappresentante Ue per rafforzare il sostegno all’Ucraina e discutere di sicurezza euro-atlantica. Mentre l’Unione europea arranca a trovare la quadra sulla difesa, una nuova Europa della Difesa sembra pronta ad agire oltre i vincoli dell’unanimità. Il prossimo incontro si terrà a giugno a Roma
Dalle auto alla geopolitica. Così l’industria tedesca mira alla difesa e allo spazio
La Germania sta ridefinendo la propria traiettoria industriale puntando sulla difesa e sullo spazio. In questo contesto, a indicare la via per le industrie germaniche, è Rheinmetall, che punta sulla riconversione dei vecchi impianti dell’auto in nuovi hub per la produzione di armamenti e assetti spaziali. Il passaggio riflette il netto cambio di postura di Berlino ma solleva anche diversi interrogativi sul futuro della competitività, sia tra l’Europa e il resto del mondo sia all’interno della stessa Unione europea
Di cosa si è discusso al Consiglio supremo di Difesa. Tutti i dettagli
Si è concluso il Consiglio supremo di Difesa, convocato dal Presidente della Repubblica la scorsa settimana. Presenti al Quirinale tutti i vertici dell’esecutivo, tra cui la presidente del Consiglio, i ministri di Esteri e Difesa, insieme al capo di Stato maggiore della Difesa. Al centro della discussione, la difesa europea, le Forze armate e l’industria nazionale
Dalla Nuvola alle orbite. L’Italia al centro del nuovo equilibrio tra spazio e difesa
A Roma si è aperta la seconda edizione dell’Aerospace Power Conference, un appuntamento chiave per comprendere le nuove direttrici del potere aerospaziale. Tra minacce ibride, trasformazioni tecnologiche e nuove alleanze, l’evento riunisce leader civili e militari da tutto il mondo per discutere di strategie condivise e cooperazione internazionale. Al centro, la consapevolezza che l’aerospazio è ormai un vero e proprio dominio operativo e una certezza: la sicurezza di domani si costruisce insieme oggi
Spese militari, l’Italia raggiungerà il 2% entro il 2025. Meloni spiega come
Il governo conferma l’impegno a raggiungere l’obiettivo del 2% del Pil in spese per la difesa entro il 2025, così come previsto dagli accordi Nato. Il riconteggio delle spese per la Difesa dovrebbe infatti permettere all’Italia di rispettare l’impegno atlantico, ma dall’opposizione si sollevano dubbi su come questo intervento contribuirà, nei fatti, a potenziare le Forze armate
Né ulteriore debito né tagli al welfare. La ricetta di Camporini per finanziare la Difesa
Passata la deadline del 30 aprile, sono 16 i Paesi europei che hanno fatto richiesta di poter emettere ulteriore debito per finanziare la propria Difesa in deroga al Patto di stabilità. Come preannunciato, e nonostante fosse stata tra i primi promotori della misura, l’Italia manca all’appello. Il rischio ora è di ritrovarsi tagliati fuori dal resto d’Europa e di non essere in grado di mantenere gli impegni Nato. Esistono anche altre vie per finanziare la Difesa senza toccare il welfare, ma per farlo saranno necessarie disciplina e razionalità. L’intervista al generale Camporini