Lo ha fotografato in mille e più situazioni, Marcello Mastroianni, ma della prima foto con il suo nuovo amore, Catherine Deneuve, Pizzi non ha neanche i negativi. E poi le foto con la figlia Chiara dopo un diverbio con l’attore. Il ricordo di Umberto Pizzi
“Marcello Mastroianni nessuno lo conosce”. Non è la battuta di un film, o non ancora almeno. Sono invece le parole usate da Umberto Pizzi per raccontare le foto d’archivio selezionate per celebrare i 100 anni dalla nascita dell’attore italiano diventato simbolo di quella Dolce Vita raccontata in bianco e nero, nel 1960, da Federico Fellini, con Mastroianni protagonista. E protagonisti di questo film ormai iconico sono anche i paparazzi, i fotografi scandalistici come Pizzi, che spesso così è stato definito, anche se a lui proprio non piace.
A ricordare la trama del film non gli si può certo dare torto, ma è altrettanto vero che Pizzi Via Veneto e i locali della Dolce Vita romana li ha conosciuti bene, così come ha conosciuto Mastroianni. “Sono poche le persone che lo conoscevano davvero, uno era Ferdinando Proietti, l’altro era Andrea Purgatori. Io, invece, ero uno che gli stava sempre dietro, anche se non era un personaggio che ti faceva guadagnare”.
Eppure uno scoop arrivò, proprio fotografando Mastroianni. “Io all’epoca ero occupato con Gigi Riva (qui le sue foto), ma la sera mi arrivò una telefonata in albergo in cui mi dissero di andare in aeroporto a fotografare Mastroianni e Deneuve. Le foto sarebbero state esclusive e non avrei potuto tenere neanche i negativi. Chiaramonte andai: fu la prima foto di loro assieme”.
Ricorda anche le avventure (o disavventure) sentimentali di Mastroianni, Pizzi. “Quando iniziò la storia con Catherine Deneuve, Mastroianni era appena stato lasciato da un’altra attrice, Faye Dunaway, dopo una relazione tormentata. Per farla ingelosire iniziò a vedere Deneuve, con cui stava girando un film. Uscirono le foto, e alla fine ebbero una relazione che portò anche una figlia, Chiara”.
Erano due, le figlie di Mastroianni: Barbara, mancata da poco, nata dalla relazione con Barbara Caravella, mentre Chiara arrivò nel 1972. “Adorava la figlia. Un giorno dopo una discussione perché lo seguivo per fotografarlo con la bambina (che mi faceva le linguacce) mi diede un appuntamento in un parchetto fuori da casa sua. Ne venne fuori un bel servizio posato, e da quel momento l’ho vista crescere”.
Proprio Chiara ha recentemente incarnato il padre al cinema, in un film a tratti onirico che ne ripercorre vita e carriera, “Marcello mio” (regia di Christophe Honoré). Una ricerca di ciò che è stato Mastroianni per la figlia, che interpreta sé stessa e il padre allo stesso tempo, ma anche cosa sia stato per tutte le persone che lo hanno incontrato, come la stessa Deneuve che nel film, come tanti altri, fa la parte di una sé stessa preoccupata per la figlia, ma che ripercorre la memoria di Marcello.
Insomma, sebbene, “nessuno” conosca Marcello Mastroianni, è pur vero che tutti lo cercano tra i film, i ricordi, e, in questo caso, le fotografie di Umberto Pizzi. Nei suoi scatti lo si incontra giovane e sorridente, meno giovane e meno sorridente, con cappello e senza cappello, circondato dalle donne più belle del panorama cinematografico di quegli anni oppure in solitudine.
Sempre, immancabilmente, con una sigaretta in bocca.