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Passeggiata a 700 chilometri d’altezza. La prima di SpaceX

Con la missione Polaris Dawn, SpaceX conduce la prima passeggiata spaziale privata. Alle 12:52, ora italiana, gli astronauti Isaacman e Gillis sono usciti dalla navicella, sperimentando le nuove tute. L’Italia ha collaborato fornendo supporto dalla base equatoriale di Malindi

Un piccolo passo per un uomo (e una donna) un grande passo per l’umanità (e il libero mercato). Come cambia il tempo. A quasi sessant’anni dalla prima passeggiata spaziale (punto segnato dai sovietici nel 65, con qualche mese di anticipo sugli Usa) SpaceX riscrive la storia, con la prima passeggiata spaziale privata, condotta dall’equipaggio del modulo Crew Dragon, parte della missione Polaris Dawn. 

Dopo una lunga procedura (circa quaranta minuti dalla luce verde per l’uscita dal boccaporto), alle 12:52, ora italiana, è uscito per primo Jared Isaacman – comandante della missione, con un passato da pilota dell’aviazione, e un presente di successi astronautici e da ceo di una piattaforma di pagamenti – subito seguito da Sarah Gillis mission specialist al primo volo spaziale che ha dedicato l’interezza della sua carriera a SpaceX, nella quale ha cominciato da stagista, pur collaborando anche con la Nasa. La passeggiata di entrambi gli astronauti è durata circa 10 minuti, durante i quali i due non hanno “camminato” nello spazio, ma hanno solo condotto determinate manovre all’uscita del boccaporto (movimenti dei piedi, cambi di mano per la presa al “corrimano”…). Il tutto è avvenuto intorno ai 700 chilometri di altezza, ad una velocità orbitale di più di 25-mila chilometri orari, e non si sono verificati problemi sostanziali. Insomma, un successo.

Così, si apre un nuovo capitolo all’interno di questa seconda era spaziale, pubblica e privata. SpaceX manda tre messaggi importanti. Intanto, segnala, se qualcuno avesse ancora dubbi, che la capacità degli attori privati è nella stessa categoria di peso di quella delle  migliori agenzie spaziali. In secondo luogo, la passeggiata dimostra la superiorità del settore spaziale statunitense, che, unico nel mondo, riesce a mobilitare il potenziale, i finanziamenti e la creatività dei privati – questione afferrata dall’onorevole Andrea Mascaretti, presidente dell’Intergruppo parlamentare per la Space economy, che, nell’organizzare gli Stati generali della Space economy, mette al centro la creazione di un ecosistema che possa consentire l’emergere di un Elon Musk europeo, ancor meglio se italiano. In ultimo, mentre la Nasa e la Us Space force hanno messo in piedi una strategia per aumentare il numero di lanciatori privati, SpaceX segnala la sua leadership. Macro-analisi a parte, anche se non si prospetta una meta low-cost, il potenziale turistico di una passeggiata spaziale è senz’altro promettente. 

Polaris Dawn

La missione Polaris Dawn, letteralmente “alba polare”, ha preso il volo il 10 settembre,  dalla piattaforma di lancio 39A del Kennedy Space Center. Il razzo Falcon 9 di SpaceX ha spinto in orbita la capsula Crew Dragon, che ospita un equipaggio di quattro astronauti. La missione, inizialmente pianificata per la fine di agosto, ha subito una serie di ritardi dovuti sia a problemi tecnici che al maltempo. Il ritorno sulla Terra è previsto per il 15 settembre, con un ammaraggio al largo della costa della Florida. Insieme a Isaacman e Gillis, l’equipaggio è composto da Scott Poteet e Anna Menon

La navicella ha raggiunto, come da programma, il suo apogeo a 1.400 chilometri, stabilendo un nuovo record altitudinale per una missione abitata dai tempi dell’Apollo 17 nel 1972, per poi abbassarsi a 700 chilometri. L’equipaggio condurrà una serie di esperimenti scientifici, in particolare sulla salute umana, e testerà i nuovi collegamenti laser tra la Crew Dragon e la costellazione di satelliti Starlink di SpaceX. Al centro della missione anche le nuove tute Eva, poiché, in vista di una colonizzazione di Luna e Marte, la razza umana avrà bisogno di tute spaziali sempre più performanti. 

Il supporto dell’Italia

La storica passeggiata extraveicolare ha goduto del supporto dalla Base spaziale equatoriale Luigi Broglio dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), situata a Malindi, in Kenya. Il centro, strategicamente importante per le operazioni spaziali internazionali, fornirà supporto critico durante le fasi più delicate della missione. Come ha spiegato il presidente Asi, Teodoro Valente: “La nostra Base è sempre più al centro di importanti attività di portata internazionale”, e sarà determinante nelle operazioni di “telemetria, tracciamento e controllo” per garantire la sicurezza della capsula Dragon e per il successo della prima passeggiata extraveicolare privata della storia. Questo contributo dimostra come l’Italia, attraverso l’Asi, continui a essere un attore fondamentale nel futuro della Space Economy, collaborando in missioni di rilievo globale come Polaris Dawn”.



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