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Quanto costa il Covid. L’analisi di I-com sulla salute pubblica

I costi della mancata immunizzazione raccontati alla presentazione della ricerca di I-com “Prevenzione e immunità per limitare costi diretti e indiretti per il cittadino e la società: il caso del Covid-19”, promossa dal senatore Guido Quintino Liris

Difendersi è risparmiare. Non è solo uno slogan, ma quanto emerso dalla ricerca di I-com “Prevenzione e immunità per limitare costi diretti e indiretti per il cittadino e la società: il caso del Covid-19”. Presentato questa mattina in Sala Zuccari su iniziativa del senatore Guido Quintino Liris, lo studio evidenzia le opportunità, in termini numerici, della prevenzione e i costi, umani e sociali, di una sua eventuale carenza. “È fondamentale assicurarsi che gli errori del passato non si ripetano e, allo stesso tempo, che le best practice vengano replicate. Non possiamo ignorare il rischio, oggi più che mai, di nuove epidemie che possono colpire anche l’occidente”, ha commentato Liris.

LO STUDIO

Secondo quanto emerso dalla ricerca di I-Com, nel 2023, primo anno di fase endemica del Covid-19, i costi diretti e indiretti attribuibili a livelli insufficienti di vaccinazione hanno superato complessivamente 1,6 miliardi di euro, mentre per i primi mesi del 2024 si registrano oltre 287 milioni di euro. Entro la fine del 2024 si supereranno pertanto i 2 miliardi di costi attribuibili al mancato raggiungimento di livelli sufficienti di immunizzazione contro il Covid. Tra gli over60, la copertura nazionale è infatti ferma al 10% (l’antinfluenzale registra il 53%), uno dei dati più bassi in Europa, su cui pesa anche il calo del 60% nel numero di somministrazioni avvenute nel 2024 rispetto all’anno precedente.

PREPAREDNESS

“Bisogna capire dove si è sbagliato e portare il nostro Paese verso una sufficiente capacità di preparedness”, asserisce Roberta Siliquini, professore di Igiene all’Università di Torino e già presidente del Consiglio superiore di sanità. “Fortunatamente sono molte le iniziative in tal senso, sia del ministero della Salute che del ministro Bernini e vanno messe a sistema perché si tratta di un punto cruciale”, aggiunge.

AUTONOMIA PRODUTTIVA

Ma per avere una buona preparedness “l’autosufficienza di un continente è fondamentale”, sottolinea Beatrice Lorenzin, senatrice e già ministro della Salute, che pone l’accento sulla difficoltà di approvvigionamento dei vaccini registrata nel nostro continente in alcune fasi della pandemia, ma soprattutto sui rischi futuri in caso di mancata autosufficienza. “Spero che nel prossimo periodo ci sia un attenzione più forte, perché in un mondo globalizzato i virus sono purtroppo pane quotidiano e dobbiamo riattrezzarci sul piano della prevenzione”.

ACCESSO E DIVERSIFICAZIONE

Fra i temi affrontati, proprio quello dell’accessibilità dei vaccini. Secondo la ricerca presentata, infatti, l’eccessiva dipendenza da un unico prodotto e la conseguente mancanza di diversificazione del rischio limita la capacità di contrastare le varianti emergenti del virus. Ma anche la possibilità dei cittadini di adoperare lo strumento di prevenzione più adatto alle proprie esigenze. “Per evitare dipendenze strategiche, è fondamentale potenziare la produzione e la distribuzione dei vaccini a livello europeo e nazionale. Questo comporta investimenti in infrastrutture di ricerca e sviluppo, capacità produttiva e approvvigionamento di materie prime. Collaborazioni internazionali e partenariati strategici possono contribuire a diversificare le fonti e ridurre i rischi legati alla dipendenza da singoli paesi o produttori”, commenta Liris in un’intervista sul tema.

PORTFOLIO VACCINALE

“Da parte nostra perseveriamo nel garantire la massima disponibilità alle istituzioni, al governo e alle regioni per offrire una nuova tecnologia vaccinale”, riferisce Giuseppe Bonone, country director di Novavax, prima realtà a fornire un vaccino proteico anti-Covid approvato in Europa. “Bisogna adottare una strategia giusta che sia in grado di sfruttare tutte le tecnologie a disposizione, che consenta di fornire anche forme di prevenzione personalizzate e dare il vaccino giusto alla persona giusta”.

COMMISSIONE COVID

“Quello del Covid è stato uno dei momenti storici più difficili, non avevamo una letteratura di riferimento”, ricorda Liris. “Ieri abbiamo istituito la commissione Covid a cui partecipo con nessuna volontà di inquisizione”, ha aggiunto


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