Air France ha annunciato una collaborazione con Starlink, accogliendo il servizio Wi-Fi satellitare sui suoi voli a partire dal prossimo anno. La partnership segue quella della scorsa settimana con United Airlines, a dimostrazione di quanto sia richiesta la tecnologia dell’azienda. Mentre SpaceX guarda sempre più a Oriente, alla ricerca di un accordo con il Vietnam
“Tutto ciò che puoi fare a terra, presto potrai farlo a bordo di un aereo United a 35.000 piedi, praticamente ovunque nel mondo”. Forse, vedendo sprizzare entusiasmo nelle parole del ceo di United Airlines Scott Kirby, anche Air France ha deciso di seguire la stessa strada. Dal prossimo anno la compagnia aerea transalpina sarà la prima in Europa ad avere a bordo dei suoi velivoli il servizio Wi-Fi satellitare, grazie all’accordo sottoscritto con Starlink. L’esperienza nella navigazione “sarà simile a quella terrestre” e, per i clienti Flying Blue, “completamente gratuito in tutte le cabine”, fa sapere la compagnia in un post. A breve quindi i vari Anuvu, Intelsat e Panasonic Avionics, che sfruttano i satelliti in orbita geostazionaria, saranno rimpiazziati.
Per l’azienda di Elon Musk si tratta della seconda grande partnership siglata nel giro di pochi giorni: venerdì era stata appunto United ad annunciare l’intesa, affermando che avrebbe installato il servizio nei prossimi anni. Nel giro di quarantotto mesi, la crescita di Starlink è stata rapida e costante. Era il 2022 quando Musk aveva lanciato Starlink Aviation, pensato appositamente per le tratte aeree, abbracciato successivamente da molte compagnie. A iniziare da Hawaiian Airlines e JSX, che dovrebbero essere seguite da WestJet e Qatar Airways, entrambe determinate ad accogliere il servizio satellitare entro la fine dell’anno. Come AirFrance, che lo farà a partire da quello nuovo, c’è anche Air New Zealand.
Si tratta ovviamente di partnership win-win. Starlink continua la sua crescita diversificando i suoi clienti, mentre le compagnie aeree cercano di invogliare i viaggiatori a sceglierle attraverso un servizio gratuito che permette di utilizzare i propri dispositivi in volo come se stessero a casa.
Che l’avvento di Starlink fosse una rivoluzione era chiaro fin dall’inizio. La possibilità di far arrivare Internet anche nei posti più remoti ha reso il servizio di Musk il più appetibile sul mercato, non soltanto dalle grandi aziende ma anche dai semplici cittadini. E dagli stati, ovviamente, come ad esempio l’Ucraina che lo sta sfruttando nella guerra contro la Russia. O come quelli travolti da disastri naturali che hanno perso connessione, su tutti Haiti.
L’espansione non si ferma qui e si rivolge anche all’Asia. Più precisamente nel sud-est asiatico, come aveva affermato dall’amministratore delegato di SpaceX, Tim Hughes. Una sottolineatura importante, che aveva un chiaro obiettivo: il Vietnam e i suoi quasi 100 milioni di utenti. L’azienda aerospaziale che risponde a Musk sarebbe infatti intenzionata a investire 1,5 miliardi di dollari nel paese, principalmente per gestire eventi atmosferici estremi e rafforzare il sistema educativo, riaprendo pertanto le trattative con il governo di Hanoi dopo che queste si erano interrotte lo scorso anno. Cogliendo l’occasione del suo viaggio a New York per partecipare ai lavori dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il presidente Tom Lam si è incontrato con il numero due di SpaceX, che a inizio mese si era visto con il primo ministro Pham Minh Chinh nella capitale vietnamita, da dove aveva elogiato la grande attenzione che il paese stava dando alla digitalizzazione della sua economia.
Dopo aver esportato il servizio in Indonesia, Malesia e Filippine, ora anche il Vietnam sembra aprire le porte a Starlink. L’accordo non è ancora concluso, con il governo vietnamita che chiede tempo per confrontarsi con le varie realtà imprenditoriali del paese, ma la volontà sembra essere chiara. Così come è evidente che nelle relazioni tra Vietnam e Stati Uniti qualcosa bolle in pentola. A New York Lam si è visto anche con il presidente Joe Biden, per capire come migliorare la cooperazione economica e tecnologica, e con aziende del calibro di Boeing e Meta. Starlink non è l’unica ad aver visto in Hanoi un’opportunità.