Il 60% della Generazione Z è attento alla riduzione delle emissioni carboniche durante i propri spostamenti, preferendo una mobilità sostenibile. Ecco i risultati di un’indagine sui giovani tra i 15 e i 35 anni condotta da Skuola.net e presentata all’Eco Festival della Mobilità e delle Città Intelligenti, che si è tenuto a Roma il 17 e 18 settembre
Cammina, condividi, ricicla, ripara e riusa. Sono queste le cinque regole, secondo le nuove generazioni, per avere uno stile di vita amico del Pianeta. E il punto di partenza è la mobilità sostenibile: il 60% è attento alla riduzione delle emissioni carboniche durante i propri spostamenti. Questo il messaggio lanciato da 2 mila 500 studenti, tra i 15 e i 35 anni, che hanno partecipato ad una indagine condotta da Skuola.net e presentata all’Eco Festival della Mobilità e delle Città Intelligenti, che si è tenuto a Roma il 17 e 18 settembre.
L’impegno della Generazione Z si traduce nei comportamenti di tutti i giorni. Due su tre, infatti, sostengono di aver abbandonato i mezzi di trasporto più inquinanti: il 33% preferisce il servizio pubblico, il 13% si divide tra biciclette e monopattini, il 4% sta già sperimentando altre forme di micromobilità elettrica, come hoverboard e monoruota elettrica, il 19% va direttamente a piedi. Solo il 31% continua a prediligere i classici veicoli a motore. Sono comunque scettici quando guardano al futuro e a quello che si sta facendo per accelerare un cambiamento in senso ambientale. Uno su due prevede tempi lunghi per il suo raggiungimento e uno su quattro ritiene che in Italia smart cities e mobilità sostenibile siano un’utopia irrealizzabile.
Le città, comunque, rimangono al centro del problema: potrebbero essere sempre più ad emissioni zero, ricorrendo all’elettrico e alla ciclabilità: il 47% degli intervistati ritiene fondamentale aumentare le infrastrutture dedicate (piste ciclabili, bike station, ecc), mentre il 27% crede sia fondamentale ripensare gli spazi urbani con più attenzione a ciclisti e pedoni. Senza dimenticare la riduzione dei limiti di velocità (anche per ridurre la mortalità dovuta agli incidenti stradali) e una maggiore riforestazione per assorbire le emissioni di CO2.
Non è un caso se l’Eco Festival si sia tenuto proprio durante la Settimana Europea della Mobilità (dal 16 al 22 settembre) che quest’anno ha adottato “la condivisione degli spazi pubblici” come tema principale: una campagna che vuole incoraggiare quante più persone possibili a orientare le proprie scelte verso trasporti pubblici, in bicicletta o a piedi. L’ultimo giorno sarà dedicato alla Giornata senz’auto. Le città, si legge in un comunicato della Commissione, possono ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico e aumentare la sicurezza stradale, l’equità sociale e la qualità della vita introducendo infrastrutture adeguate (piste ciclabili e aree pedonali). Val la pena ricordare che lo scorso aprile l’Unione Europea ha adottato la Dichiarazione europea sulla ciclabilità che riconosce la mobilità su due ruote come priorità strategica e offre soluzioni concrete per città più a misura di cittadino e più vivibili per affrontare la crisi climatica.
I lavori dell’EcoFestival si erano aperti con l’intervento della fisica e divulgatrice scientifica Gabriella Greison, “la rockstar della fisica”, come è stata definita, sullo stato di salute del Pianeta. Mobilità sostenibile: per promuovere la mobilità sostenibile del futuro l’Unione Europea ha avviato un progetto per la produzione di batterie di nuova generazione, finanziato con oltre 3 miliardi 200 milioni di euro. Cambiamenti climatici: servono investimenti da 260 miliardi l’anno; prima tappa una nuova legge europea per il clima. Agricoltura: le prospettive dell’Unione prevedono uno scenario riguardante l’impatto delle proteine nella dieta dei prossimi dieci anni. Con un aumento delle diete alternative a base vegetale, il report esamina l’impatto sui mercati della carne e dei latticini. Questo spostamento potrebbe portare a un calo dei prezzi di questi prodotti, aumentando la competitività del settore sui mercati globali.
L’impegno per una “transizione intergenerazionale” è tra gli obiettivi del Conai, come ha ricordato Simona Fontana, direttore generale del Consorzio: “Per garantire un passaggio equo tra le generazioni è indispensabile un uso corretto delle risorse del Pianeta, oltre a fair opportunity in ambito professionale. Un’idea che tocca i mondi dell’energia e dell’uso dei materiali e ha importanti implicazioni sociali ed economiche”. “L’Italia oggi, ha aggiunto Fontana, recupera oltre il 70% degli imballaggi immessi al consumo per un totale di 10 milioni di tonnellate. Ciò consente minori emissioni di CO2 e un beneficio economico di oltre 3 miliardi di euro. Un impegno che è anche un invito a prendere parte attiva alla costruzione di un’economia che non solo cresce, ma lo fa in modo sostenibile, preservando le risorse naturali e migliorando la nostra qualità della vita”.
Di trasporti e qualità dell’aria ha parlato Stefano Laporta, presidente di Ispra, partendo dai dati del parco auto nazionale: più di 44 milioni di auto immatricolate e un totale di 55 milioni di veicoli nel nostro Paese, che possiede il principale parco auto in Europa, 25% del quale obsoleto. Le auto elettriche sono soltanto allo 0,5% e appaiono lontani gli obiettivi di emissioni zero e i 21 mila punti ricarica previsti dal Pnrr entro il 2025. Intanto le statistiche ci dicono che le persone che muoiono ogni anno per malattie polmonari sono superiori rispetto a quelle di Covid, anche se il traffico non è l’unica causa. E’ necessario lavorare sulla riduzione del trasporto privato, l’intermodalità e le abitudini dei cittadini.
Chiudendo i lavori della due giorni romana, Vannia Gava, viceministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica, ha ribadito che “la mobilità sostenibile è un tema centrale dell’agenda di Governo, che sta lavorando per abbassare gli inquinanti, per la decarbonizzazione e per raggiungere gli obiettivi sfidanti che si è dato a livello internazionale. Mobilità sostenibile significa avere un approccio pragmatico con il mondo dell’industria, perché abbiamo l’obbligo di mantenere un’economia sana per noi e i nostri figli”. “Abbiamo messo a disposizione 6 miliardi del Pnrr per il rinnovo delle flotte del trasporto pubblico locale e 4 sulle smart grid – ha concluso Gava – Abbiamo siglato un protocollo d’intesa con Trenitalia e Rfi per utilizzare le ferrovie dismesse come ciclabili. Le idee ci sono, come ci sono gli imprenditori che vogliono investire nel nostro Paese. Vogliamo fare cultura ambientale tutelando l’economia e i posti di lavoro”.