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Nuove tecnologie, ma anche nuove imprese. Il futuro del Next generation air dominance

Il programma della Us Air Force sta subendo una riprogettazione per ridurre i costi e integrare tecnologie avanzate, come i droni gregari. Questa nuova fase apre opportunità anche per aziende non tradizionali del settore della difesa, favorendo l’innovazione nella guerra aerea del futuro

Sulla base delle lezioni apprese durante gli ultimi anni, l’Air Force statunitense sta attualmente rivalutando il suo approccio alle modalità di combattimento in un eventuale futura guerra aerea. Al contempo, la forza aerea sta valutando un nuovo percorso per lo sviluppo e l’acquisizione del suo sistema di caccia di prossima generazione, noto come Next Generation Air Dominance (Ngad).

Il rinnovamento del Ngad, così come del concetto di superiorità aerea, potrebbe aprire maggiori opportunità alle aziende più giovani, e non tradizionalmente parte dell’apparato militare-industriale, permettendogli di contribuire alla costruzione del prossimo velivolo da caccia. A sottolineare questi concetti è il vice capo di Stato Maggiore della Us Air Force, il Generale Jim Slife, durante un intervento alla Defense News Conference di Arlington, in Virginia, lo scorso mercoledì 4 settembre.

I principali appaltatori del mondo aerospaziale hanno un’esperienza vasta e unica che sarà necessaria per la famiglia di sistemi Next Generation Air Dominance, ed esse hanno già svolto un lavoro considerevole su un futuro sistema di caccia che deve essere sfruttato, ha detto Slife, che però ha sottolineato che anche le “capacità di nicchia” in cui sono specializzate le aziende più piccole saranno fondamentali per creare “qualsiasi cosa diventi il Ngad”.

“Ci sono assolutamente parti dell’ingegneria di missione che facciamo, relative a questa dimensione, che apriranno la porta ad appaltatori non tradizionali così come ai principali primari”, sono le parole di Slife.

La scorsa estate l’Air Force ha deciso di mettere temporaneamente in stand-by il suo sforzo per lo sviluppo della nuova piattaforma aerea, sforzo che durava da anni e che inizialmente avrebbe dovuto aggiudicare un contratto quest’anno. Il Segretario dell’Aeronautica Frank Kendall ha dichiarato in un’intervista di giugno che secondo le previsioni il Ngad sarebbe destinato a costare circa tre volte di più di un F-35, e che il suo prezzo potenziale può raggiungere i 300 milioni di dollari al pezzo. A quel costo, l’Air Force avrebbe potuto acquistare solo una piccola flotta di tali velivoli. Kendall ha però detto che l’Air Force intende riprogettare l’Ngad per ridurne i costi, e integrare meglio i suoi gregari di droni, che il servizio chiama Collaborative Combat Aircraft (Cca).

Da quando l’Air Force ha elaborato le sue idee originali per il Ngad, ha detto il militare statunitense, la tecnologia è progredita molto più rapidamente del previsto. Concetti come i droni gregari sono ora alla portata dell’Aeronautica, e il servizio vuole integrare meglio queste capacità nel Ngad. Con questi progressi tecnologici nulla è fuori dal tavolo. “Ci sono capacità di cui disponiamo e che forse vorremmo far rientrare in questo ambito in futuro, che non sono state inserite nel sistema Ngad”, ha detto Slife.

 


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