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Energia e non solo, come corre l’asse tra Washington e Nicosia

La firma congiunta avvenuta a Nicosia può significativamente far presagire una fase del tutto nuova per le relazioni cipriote con gli Usa, con in cima all’agenda dei due Paesi la sicurezza internazionale e il particolare status che Cipro incarna nel dossier energetico, alla luce delle importanti scoperte di gas al largo dell’isola

Dopo la Grecia, ora Cipro. Gli Usa firmano un accordo per la sicurezza con il governo Nicosia, (strategico anche in relazione alla crisi di Gaza) dopo quello che ha portato su suolo greco mezzi e uomini dislocati in 4 basi (Uav inclusi). Rafforzare la cooperazione in materia di difesa tra Usa e Cipro servirà da un lato a dare continuità alla revoca dell’embargo sulle armi nei confronti dell’amministrazione greco-cipriota, in vigore dal 1987 e dall’altro creare un nuovo polo atlantista che controlli Mediterraneo e Medio Oriente. Una rete di alleanze dunque da implementare alla luce delle gravi tensioni presenti nell’area e con il dossier energetico come pietra miliare, dato che nelle acque cipriote abbonda il gas (non ancora sfruttato).

Dialogo sulla difesa e la sicurezza

Si è svolto a Nicosia il terzo Dialogo sulla difesa e la sicurezza, alla presenza delle delegazioni dei due paesi. Sul tavolo della discussione il modus per approfondire la cooperazione in materia di sicurezza e migliorare la stabilità e la sicurezza. Erano presenti direttore per l’Europa e la politica della Nato Alton Buland come capodelegazione americano, accompagnato dai rappresentanti del Comando europeo degli Stati Uniti, dell’Ambasciata a Nicosia e della Guardia nazionale del New Jersey, partner statale della Repubblica di Cipro. Ad accoglierli il generale di brigata Charis Georgiou, capo dello staff militare del Ministro della difesa della Repubblica di Cipro, che ha guidato la delegazione cipriota.

Non solo hanno esaminato i progressi congiunti nella cooperazione in materia di sicurezza, ma hanno messo in luce “la crescita nell’istruzione e nell’addestramento militare internazionale, le esercitazioni congiunte e il recente anniversario del primo anno di adesione della Roc al Programma di partenariato statale”, come recita la dichiarazione finale. Le delegazioni hanno anche discusso i modi per promuovere la partnership in materia di sicurezza in linea con gli obiettivi della Roadmap US-Roc per gli sforzi di cooperazione bilaterale in materia di difesa, firmata il 9 settembre 2024.

Partnership e strategie

Più Usa a Cipro, quindi, con la possibilità che come osservato da ministro della Difesa cipriota Vasilis Palmas la firma costituisce “una forte indicazione del nostro impegno a migliorare e approfondire ulteriormente le nostre relazioni”. Il vicesegretario alla Difesa statunitense per gli affari di sicurezza internazionale, Celeste Wallander, lo ha descritto come una “pietra miliare importante”.

Il recente attracco della USS Wasp a Limassol ha dimostrato plasticamente questa nuove era delle relazioni fra i due paesi. La nave d’assalto anfibia USS Wasp aveva a bordo la 24th Marine Expeditionary Unit (MEU) Special Operations Capable (SOC), guidati dal capitano Christopher Purcell. Già un anno prima il cacciatorpediniere lanciamissili USS Ramage di classe Arleigh Burke aveva sostato nel porto cipriota mentre era dispiegato come parte del Gerald. R. Ford Carrier Strike Group. Tre mesi dopo era toccato alla nave USS Mount Whitney della 6a flotta statunitense. Infine nel febbraio scorso la nave anfibia di classe Wasp USS Bataan e la 26th Marine Expeditionary Unit (Special Operations Capable) hanno effettuato la loro terza visita.

La Wasp è la nave ammiraglia del Wasp Amphibious Ready Group (WSP Aarg) e assieme alla USS New York e alla Uss Oak Hill compongono l’Arg, ovvero un dispiegamento programmato nell’area a supporto degli interessi degli Stati Uniti, degli Alleati e dei partner nella regione, incluso nel Mar Mediterraneo orientale, per continuare la stabilità regionale e scoraggiare aggressioni esterne.

Chi non è d’accordo

Ankara non ci sta alla nuova partnership tra Usa e Cipro e ha manifestato la propria contrarietà al rafforzamento della cooperazione bilaterale in materia di difesa. Il governo di Erdogan ritiene dannosa la nuova fase di dialogo strategico che gli Usa hanno messo in campo con Cipro, con riferimento alla parte turco-cipriota dell’isola. Il ministero degli Esteri turco ha spiegato che “questi passi indeboliscono la posizione neutrale degli Stati Uniti nei confronti dell’isola di Cipro e rendono più difficile raggiungere una soluzione giusta, duratura e sostenibile della questione cipriota”.

Non si è fatta attendere la replica del governo cipriota che per bocca del presidente Nikos Christodoulides ha osservato che “non è la Turchia a determinare le nostre decisioni, né le nostre decisioni sono reazioni a ciò che la Turchia fa o non fa, ciò che conta è il riconoscimento da parte degli Stati Uniti del ruolo della Repubblica di Cipro in un’area di particolare importanza geostrategica”.

La mossa è avvenuta nel contesto degli sforzi delle Nazioni Unite per trovare un terreno comune per la ripresa dei negoziati, a lungo fermi, tra le comunità rivali greco-cipriota e turco-cipriota sull’isola del Mediterraneo. E la firma congiunta avvenuta a Nicosia può significativamente far presagire una fase del tutto nuovo per le relazioni cipriote con gli Usa, con in cima all’agenda dei due paesi la sicurezza internazionale e il particolare status che Cipro incarna nel dossier energetico, alla luce delle importanti scoperte di gas al largo dell’isola.

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