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Una (vera) agenzia demoscopica europea. L’approdo di Swg a Bruxelles raccontato da de Carolis

In risposta alla crescente necessità di dati affidabili e tempestivi sulle tendenze e le posizioni dell’opinione pubblica europea, l’istituto di ricerca Swg ha unito le forze con OpinionWay, una delle aziende leader in Francia nelle ricerche di mercato e nei sondaggi di opinione, per lanciare Polling Europe, un istituto con sede a Bruxelles, specializzato nella ricerca demoscopica in tutto il continente. La genesi della joint venture raccontata da de Caroli

Ricerche di mercato, sondaggi sentiment dell’opinione pubblica. Una prima, vera, realtà europea che si affaccia su questo mercato. Il tutto in forma snella e fruibile, tanto per i decisori politici quanto per le imprese dei settori per i quali la regolamentazione europea è sempre più centrale. L’expertise è quello di Swg, azienda leader del comparto che, assieme a OpinionWay, omologa francese, ha deciso di affacciarsi a Bruxelles. È nata così Polling Europe. A raccontare a Formiche.net la genesi della joint venture è il presidente di Swg, Adrio Maria de Carolis. 

Cosa significa spostare il baricentro verso Bruxelles?

L’Europa ha sempre più centralità nelle decisioni e nella regolamentazione di alcuni fra i settori più strategici e, più in generale, dei public affairs. Per un’azienda che fa il nostro mestiere e che annovera alcuni tra i più grandi clienti fra le aziende italiane, è stata uno naturale passo avanti per poter seguire le evoluzioni dell’opinione pubblica che incidono sui processi decisionali sul piano comunitario.

Swg, comunque, già lavora in ambito europeo e internazionale.

Sì, ci appoggiamo a partner locali per svolgere alcune ricerche ma, in ottica di crescita – teniamo presente che in Paesi come Francia, Inghilterra e Germania si spende circa dieci volte tanto ciò che si spende da noi per sondaggi e raccolta di opinioni – occorreva dal nostro punto di vista aprire un ufficio a Bruxelles. Non è un’operazione velleitaria, bensì strategica. Basti pensare che su materie come difesa, packaging, food e intelligenza artificiale, tutta la regolamentazione è in capo all’Ue.

Esiste uno spazio di mercato?

Molto vasto. Al momento sono tre i player che agiscono su Bruxelles, essenzialmente concentrandosi sull’Eurobarometro. Uno strumento per la cui realizzazione occorrono tante risorse, svariati mesi e che restituisce comunque una fotografia frammentata della realtà europea conducendo 27 ricerche singole in ogni stato membro. Il nostro approccio, sarà molto differente per cui gli spazi di mercato saranno senz’altro molto ampi.

Quale l’approccio in questo senso?

La metodologia è sempre quella del radar settimanale. Uno strumento – a tutti gli effetti un prodotto editoriale – che negli anni ha riscontrato il gradimento di sempre più stakeholder. Di qui l’idea di realizzare un radar europeo mensile.

E quale sarebbe la differenza rispetto all’Eurobarometro?

Come dicevo, fino a oggi si è sempre lavorato in modo molto frammentario. Il nostro radar ha come obiettivo quello di passare dall’analisi dell’opinione dei singoli paesi, all’analisi dell’opinione pubblica europea intesa come un’unica entità. Cinquemila interviste su base mensile che daranno alla politica e alle imprese uno strumento immediato, snello, meno costoso e decisamente più agevole per poter orientare le proprie scelte.

Come se lo immagina il futuro del vostro mestiere, anche alla luce della sempre più pervasiva presenza dei social?

Prima di acquisire Swg mi occupavo di economia digitale. Al momento dell’acquisto della società, alcuni criticarono la mia scelta proprio a fronte di una grande crescita dei social e del web. In realtà, è vero proprio il contrario. I social hanno dinamiche che spesso viziano il reale sentiment dell’opinione pubblica. Il nostro è un settore strategico, sempre più importante anche alla luce delle tante complessità che caratterizzano l’attualità. Fondamentale anche l’innovazione e l’impiego dell’intelligenza artificiale. Ambito nel quale Swg è impegnata da anni.


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