Con le linee produttive attuali sotto sforzo e la domanda crescente di forniture per le Forze armate, gli Stati Uniti guardano ai partner per rinvigorire la produzione di motori a propellente solido per razzi. Avio inizierà a breve a produrre questi articoli per la Difesa Usa, in attesa di aprire un proprio impianto oltreoceano
In un periodo caratterizzato da una nuova corsa agli armamenti, con un’industria globale che necessita di riprendersi da decenni di depotenziamento delle linee produttive, gli Stati Uniti cercano il modo per mantenere il loro vantaggio competitivo. È per questo che aziende e istituzioni della Difesa statunitense guardano ai loro Alleati e alle loro eccellenze industriali nazionali, per accrescere la propria produzione e mantenere al contempo il vantaggio tecnologico. In questo solco si inserisce l’accordo sottoscritto da Avio, azienda italiana leader nel campo della propulsione balistica, con Raytheon e lo Us Army per lo sviluppo e la fornitura di motori per razzi a propellente solido (Solid rocket motor – Srm). I recenti conflitti stanno dimostrando che razzi e missili sono ancora centrali per la conduzione di molti tipi di operazioni, dal deep-strike alla difesa aerea e gli Stati Uniti intendono garantirsi che la produzione dei motori necessari al loro funzionamento non diventi un problema.
L’amministratore delegato di Avio, Giulio Ranzo, ha affermato: “Oggi, a Colleferro, produciamo tra i 200 e i 300 razzo-motori l’anno e, con le commesse attuali, saremo in grado di triplicare entro 4-5 anni”. Benché Washington spinga per la realizzazione di un sito produttivo negli Stati Uniti, Ranzo ha escluso che questo possa avvenire troppo presto. “I funzionari statunitensi hanno detto che l’ideale sarebbe la produzione negli Stati Uniti, ma capiscono che ciò richiede tempo. La creazione di nuove capacità produttive non può avvenire in pochi mesi”, ha commentato Ranzo, per poi aggiungere che “ci sono molte startup che stanno cercando di entrare in questo mercato, ma questo richiede decenni di esperienza nella produzione e un sito grande e autorizzato per gestire gli esplosivi”. Il Ceo di Avio rimane però ottimista, stimando che ci vorranno circa due anni per adeguare i motori prodotti a Colleferro con gli standard richiesti dalle autorità Usa. In ogni caso, questa rimane l’opzione più rapida, che comunque non esclude la realizzazione del suddetto impianto.
I recenti successi di Avio e le prospettive sul mercato Usa
Se i vettori spaziali, come il razzo Vega che manda in orbita le missioni spaziali dell’Esa, rimangono il core business dell’azienda di Colleferro, negli ultimi anni Avio ha lavorato sia alla propulsione del missile italo-francese Aster sia a quella per il nuovo vettore contraereo Camm-Er (Common anti-air modular missile – Extended range), entrambi prodotti da Mbda. Inoltre, nel 2022, Avio ha ufficialmente inaugurato una sua controllata negli Stati Uniti, Avio Usa, proprio per intercettare il bisogno crescente di contractor per la Difesa. L’amministratore delegato di Avio Usa, il viceammiraglio della Marina in pensione ed ex direttore dell’Agenzia per la difesa missilistica James Syring, ha descritto le ragioni dietro alle recenti difficoltà produttive: “C’è stato un consolidamento della base industriale, che ha lasciato Northrop Grumman e Aerojet come unici produttori di Srm, ma anche prima di questo c’è stata una lunga carenza di capacità per la produzione di motori a razzo e missili rispetto alla domanda attuale”.
Di conseguenza, si aprono nuove opportunità per altri attori, “sentiamo spesso dire ‘Buy American’, ed è per questo che stiamo lavorando per stabilire una presenza consistente negli Stati Uniti per servire tutti i clienti”, ha specificato, ”il Dipartimento della Difesa ha parlato apertamente della necessità di sfruttare le capacità produttive internazionali, data la base di approvvigionamento esaurita e ci ha sostenuto nella creazione di uno stabilimento”. Infatti, sempre secondo Syring “Avio dispone di tecnologie e capacità innovative per gli involucri dei booster, le protezioni termiche e la produzione degli ugelli che nessun fornitore di motori a razzo statunitense possiede”.