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Così Comparini punta a rilanciare la strategia spaziale di Leonardo

Con la nomina di Massimo Comparini, Leonardo ha chiaramente avviato un percorso di evoluzione verso un futuro in cui lo spazio non sarà solo un ambito di esplorazione, ma diventerà un elemento cruciale per l’economia globale e per la digitalizzazione della società. La combinazione di tecnologie spaziali e digitali sarà la chiave per garantire che Leonardo continui a essere un leader nel panorama europeo e mondiale

Leonardo, il colosso italiano della difesa, sta ridefinendo la propria strategia spaziale con un focus sulle tecnologie avanzate, in particolare le quantum technologies e l’Intelligenza Artificiale (IA). La nuova visione è portata avanti da Massimo Comparini, recentemente nominato managing director della business unit space del gruppo. Comparini, con un’esperienza pluridecennale nel settore, ha delineato le linee guida di un piano preciso che mira a posizionare Leonardo come leader nel settore spaziale europeo, puntando su fusioni e acquisizioni (M&A) mirate a integrare tecnologie innovative.

La nuova strategia, come affermato dal managing director in un’intervista al Sole 24 Ore, si concentra su due pilastri principali: il rafforzamento della sovranità tecnologica europea e lo sviluppo di infrastrutture e servizi avanzati. “Puntiamo ad avere un’Europa non dipendente o secondaria rispetto ai fortissimi investimenti, in campo spaziale, di Stati Uniti e Cina.”, ha dichiarato. Questo obiettivo si allinea con l’intenzione di Leonardo di diventare un attore chiave nelle politiche spaziali dell’Unione europea, sfruttando anche le collaborazioni esistenti attraverso la Space Alliance, composta dalle joint venture Thales Alenia Space (manifattura di satelliti) e Telespazio (servizi satellitari).

La visione di Comparini si proietta sull’impegno di Leonardo nel garantire che l’Europa possa mantenere un’indipendenza tecnologica rispetto alle potenze spaziali globali come gli Stati Uniti e la Cina. “Occorre superare la frammentazione che si registra a livello europeo”, ha sottolineato, evidenziando che la cooperazione tra paesi dell’Ue è cruciale per competere su scala globale.

Questo sforzo richiede un rafforzamento delle capacità tecnologiche interne all’Europa e una maggiore integrazione delle tecnologie spaziali con quelle digitali. A tal proposito, Comparini ha spiegato che il gruppo intende creare una convergenza tra il mondo spaziale e quello digitale, con Leonardo nel ruolo di solution provider, ossia un fornitore di architetture che integrano queste capacità tecnologiche. “I sistemi di connettività spaziale costituiscono una sorta di freeway dei dati e, al contempo, lo spazio sta generando, esso stesso, grandi quantità di dati: basti soltanto pensare all’osservazione della terra,’’ ha spiegato Comparini, illustrando come queste tecnologie siano fondamentali per la crescente digitalizzazione della società.

Il futuro di Leonardo nel settore spaziale passerà attraverso una serie di operazioni di merger & acquisition (M&A) mirate a rafforzare il suo portafoglio tecnologico. Comparini ha anticipato che l’azienda sta valutando opportunità di acquisizione in ambiti specifici, come le quantum technologies e l’intelligenza artificiale, tecnologie ritenute essenziali sia per le infrastrutture che per i servizi. “Gli aspetti delle quantum technologies e dell’intelligenza artificiale sono molto rilevanti per noi,” ha chiarito Comparini, lasciando intendere che Leonardo sta già identificando potenziali obiettivi per acquisizioni che possano potenziare la sua offerta tecnologica in questi settori di frontiera.

Questa strategia di crescita si inserisce in un contesto di forte espansione dell’economia spaziale. L’Unione Europea ha recentemente approvato un budget di 14,8 miliardi di euro per i programmi spaziali per il periodo 2021-2027, segnale evidente dell’importanza crescente del settore a livello continentale. Leonardo, grazie anche alla guida di Comparini, intende cogliere questa opportunità per consolidare la sua posizione di leadership nel mercato.

Ma la visione del nuovo managing director va oltre il semplice sviluppo tecnologico: si concentra sulla capacità di Leonardo di diventare un partner strategico a livello globale, collaborando anche con gli Stati Uniti, ma mantenendo sempre un approccio che valorizzi l’indipendenza tecnologica europea. “Il rapporto con gli Usa è di collaborazione, ma possiamo porci l’obiettivo di essere un partner allo stesso livello tecnologico degli Stati Uniti,” ha dichiarato, riflettendo l’ambizione del gruppo di giocare un ruolo di primo piano nelle dinamiche internazionali del settore.

Tuttavia, questa ambiziosa strategia non è priva di rischi. Come riportato nella rivista Airpress di settembre, in un articolo firmato dal vice presidente Michele Nones e dalla ricercatrice Maria Vittoria Massarin dell’Istituto affari internazionali, la decisione di Leonardo arriva in un momento di grande fermento per l’industria spaziale europea e alla necessità di adattarsi a un mercato sempre più competitivo, dominato da grandi attori globali, che mette in luce quattro sfide principali: il crescente numero di attori nel settore spaziale, la necessità di ingenti investimenti, il costante supporto governativo e il rapido avanzamento tecnologico, che impone un continuo adattamento delle strategie industriali. Inoltre, le lunghe catene di fornitura tipiche del settore spaziale potrebbero comportare ritardi nelle consegne, minacciando il successo della divisione.

Sicuramente, la creazione di una divisione interamente dedicata allo spazio, come ha dichiarato Comparini, è parte di una strategia più ampia che vede lo spazio come “una sorta di tessuto connettivo delle società e delle economie di oggi”.



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