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Fincantieri consegna alla Marina Usa la nave litoranea Uss Beloit

La costruzione, iniziata nel 2020, rientra nel Programma Lcs, per dotare la Marina di Washington di navi multiruolo in grado contrastare minacce asimmetriche e di condurre operazioni in aree litoranee contese

C’è sempre più Italia tra i ranghi Us Navy, che vede aggiungersi alla propria flotta la Uss Beloit, costruita in collaborazione tra Fincantieri e Lockheed-Martin. La Beloit, 29sima del programma per le Navi litoranee da combattimento (Lcs) e 15esima della variante a progettazione monoscafo Freedom, è stata consegnata alla Marina Usa presso il cantiere navale di Marinette, in Wisconsin. La nave è il risultato della partnership tra Lockheed-Martin e Fincantieri Marine Group, controllata del Gruppo Fincantieri negli Usa, e testimonia la sempre maggiore sinergia tra l’industria statunitense e quella italiana.

La consegna, nonostante le recenti difficoltà della cantieristica Usa, è stata rapidissima, appena quattro anni per mettere alla fonda una nave da oltre 3mila tonnellate. Il capitano Matthew Lehmann, responsabile del programma Lcs, ha affermato: “La Beloit è un altro esempio lampante di cosa significhi finire bene. I nostri partner industriali sono stati all’altezza della sfida di consegnare questa nave secondo un calendario aggressivo”. L’iniziativa contribuisce a rilanciare l’obiettivo della Us Navy di impostare un force goal di 381 navi entro il 2027, “La consegna della Beloit aiuta la Marina a mettere in campo più giocatori” ha infatti aggiunto Lehmann.

Il programma Lcs

Il programma delle Littoral combat ship è allo stesso tempo uno dei più ambiziosi e dei più travagliati piani di procurement della Marina statunitense. Praticamente l’equivalente di una corvetta europea, il programma è nato con l’intenzione di dotare la Us Navy di un assetto capace di muoversi agilmente in contesti litoranei e arcipelagici (dove navi più grandi avrebbero difficoltà) e di portare a termine una varietà di incarichi, inclusi la ricognizione, il supporto alle unità a terra e la difesa aerea.

L’esigenza di dotarsi di navi di piccole dimensioni progettate per contrastare minacce asimmetriche ha le sue radici nell’immediato post-Guerra fredda. Con la caduta dell’Unione Sovietica, e la conseguente espunzione del rischio di dover ingaggiare uno scontro totale sui mari, gli Stati Uniti hanno iniziato a mandare in pensione i grandi e costosi incrociatori pesanti per concentrarsi su navi più leggere, capaci di assolvere a compiti di varia natura e non progettate esclusivamente in ottica di combattimento. La costruzione delle prime navi è iniziata negli anni 2000 e prevedeva un piano di costruzione a lungo termine, tuttavia, a seguito di revisioni di budget e dismissioni anticipate, la Marina ha stabilito che manterrà solo dieci Lcs in variante Freedom e quindici in variante Independence.


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