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Non solo energia, come cresce la cooperazione tra Italia e Qatar

Migranti, Medio Oriente, Piano Mattei, cooperazione bilaterale al centro del vertice Meloni-Al Thani: obiettivo, guardare avanti per stabilire una partnership veramente strategica: questo il primo passo della dichiarazione congiunta firmata dai due leader, anche al fine di migliorare l’eccellente rapporto esistente su questioni regionali e globali

La presidente del Consiglio ha ricevuto l’Emiro del Qatar nel quadro della Visita di Stato che sta compiendo in Italia. In precedenza Sheikh Tamim Bin Hamad Al Thani era stato al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla presenza del viceministro degli Affari Esteri Edmondo Cirielli.

La crisi a Gaza

Giorgia Meloni ha condiviso con l’emiro gli esiti delle sue recenti missioni in Giordania e Libano, con il supporto italiano all’attività di mediazione effettuata dal Qatar, insieme a Egitto e Stati Uniti, per un accordo alla crisi in corso Gaza. Sul tavolo anche il tema della situazione umanitaria nella Striscia e della grave questione degli sfollati in Libano. Su quest’ultimo fronte spicca il comune e fermo sostegno alla missione Unifil (passaggio anche al centro dell’incontro Tajani-Netanyahu) e la necessità di garantire in ogni momento la sicurezza del relativo personale. Il tutto nella cornice istituzionale rappresentata dalla risoluzione 1701.

Non solo Medio Oriente al centro del colloquio Meloni-Al Thani ma tanta cooperazione bilaterale, da rafforzare e portarla ad un ulteriore livello, anche sulla scia di progetti strutturali come il Piano Mattei per l’Africa. Tale volontà è stata recepita in una dichiarazione congiunta adottata al termine dell’incontro, alla quale si è aggiunta la firma di diverse intese in numerosi settori di reciproco interesse.

La dichiarazione congiunta

Obiettivo, guardare avanti per stabilire una partnership veramente strategica: questo il primo passo della dichiarazione congiunta firmata dai due leader, anche al fine di migliorare l’eccellente cooperazione esistente su questioni regionali e globali.

Oltre alla crisi a Gaza, spicca il lavorio comune a favore della stabilità della Libia, sostenendo il processo politico guidato dalle Nazioni Unite e per una pace giusta e duratura in Ucraina. L’Italia è grata al Qatar per aver ospitato l’Ambasciata d’Italia in Afghanistan e continuerà a contribuire al Processo di Doha sull’Afghanistan.

“In questo contesto – scrivono Meloni e l’Emiro – riaffermiamo l’importanza del nostro Dialogo strategico bilaterale e non vediamo l’ora di tenere la sua prossima sessione a Doha. Ricordiamo il vertice tra l’Unione europea (Ue) e il Consiglio di cooperazione del Golfo (CCG) che si è svolto a Bruxelles il 16 ottobre 2024 durante la presidenza del Qatar del CCG e la Dichiarazione congiunta adottata in tale occasione. Ci impegniamo a promuovere relazioni più forti e strette tra l’Ue e il CCG e a incoraggiare una cooperazione più strutturata anche a livello regionale”.

Non poteva mancare un riferimento al dossier migranti, tema che di fatto è una “questione globale che richiede un impegno collettivo” e una cooperazione rafforzata per affrontare le sfide e cogliere le opportunità che presenta. Per questa ragione nel contesto del Processo di Roma, è stato concordato di promuovere congiuntamente partnership migratorie con i Paesi di origine e di transito, anche attraverso soluzioni innovative.

Sull’Africa l’impegno comune è volto a costruire relazioni eque e strategiche con i Paesi africani, contribuendo allo sviluppo sostenibile del continente africano. “Proponiamo di rafforzare la nostra cooperazione, nel quadro del Piano Mattei, in settori selezionati come l’agricoltura sostenibile, al fine di creare progetti reciprocamente vantaggiosi in partnership con i Paesi africani”.

La consapevolezza comune poggia sulla convinzione che il consolidamento della pace e della crescita economica nei Paesi africani è l’unico motore efficace per affrontare le cause profonde dell’instabilità nel continente e, di conseguenza, generare nuove opportunità di lavoro.

Spazio anche ad un rafforzamento delle intese alla voce energia: non solo ricerca e sviluppo, diversificazione delle fonti e transizione ecologica, cooperazione sulla gestione delle acque e trasformazione dei rifiuti in energia, ma anche una cooperazione nei settori dell’edilizia, dei trasporti, del turismo e delle città intelligenti, esplorando ulteriori opportunità per le aziende italiane di partecipare allo sviluppo dell’infrastruttura all’avanguardia del Qatar.

Il ruolo energetico del Qatar

Dal febbraio 2023 il Qatar è entrato nell’accordo sul gas del Libano sulla scia dell’accordo precedentemente trovato tra Gerusalemme e Beirut, con l’obiettivo di candidarsi a svolgere un ruolo primario nello sviluppo di infrastrutture cruciali. La compagnia energetica statale del Qatar infatti ha fatto ingresso in un consorzio per esplorare il gas al largo del Libano, con l’appoggio del mediatore statunitense e inviato per l’energia, Amos Hochstein. QatarEnergy avrà una quota di minoranza del 30% in due blocchi della zona economica esclusiva del Libano, mentre Eni e TotalEnergies manterranno entrambe il 35% delle quote, dopo che la russa Novatek ha ceduto la sua quota di minoranza nel 2022.

Nel novembre del 2022 Israele aveva autorizzato una società del Qatar ad essere coinvolta nella perforazione di gas naturale nel bacino idrico di Kana-Sidon, che si trova principalmente nelle acque libanesi, ma attraversa la zona economica di Israele. Si tratta di un’area al centro di una controversia con il Libano, risolta tramite un accordo siglato nell’ottobre scorso. Nella bozza è previsto che Israele possa usare il potere di veto sul coinvolgimento di qualsiasi compagnia nell’estrazione di gas dal giacimento.


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