Il National Reconnaissance Office Usa sta rivoluzionando l’intelligence con una rete di 100 nuovi satelliti e sistemi di intelligenza artificiale. Una sorveglianza continua, per una sicurezza globale senza precedenti
Entro la fine dell’anno, il National reconnaissance office (Nro) statunitense lancerà in orbita circa cento nuovi satelliti, per consolidare la propria posizione come leader mondiale nella raccolta di dati satellitari per la difesa e l’intelligence. La rapidità e l’efficacia del monitoraggio terrestre, a lungo ritenute cruciali per le operazioni di intelligence, sono ora raggiunte tramite una costellazione di satelliti che fornisce una sorveglianza praticamente ininterrotta su punti strategici del globo. Questo progetto segna una svolta per il Nro, che solo pochi decenni fa era restio a rivelare pubblicamente l’esistenza di qualsiasi satellite operativo.
La notizia è stata riportata da DefenseOne, fonte autorevole in ambito difesa e sicurezza, evidenziando come il progetto del Nro segni un punto di svolta fondamentale per il settore dell’intelligence statunitense.
Negli ultimi diciotto mesi, il Nro ha lanciato una serie di missioni che hanno portato in orbita più di cento payload, sviluppando la più grande costellazione governativa di satelliti della storia. Questo processo, definito dal direttore del Nro, Christopher Scolese, come un passaggio dalla fase dimostrativa a quella operativa, si traduce in un potenziamento senza precedenti delle capacità di raccolta dati. Scolese ha, inoltre, affermato che questo salto qualitativo consentirà all’agenzia di implementare le tecnologie in modo operativo e su scala più ampia: “Ora si passa alla fase in cui possiamo realmente iniziare a testare tutto in modo operativo”.
A maggio, l’agenzia ha lanciato il primo gruppo di satelliti operativi di questa nuova costellazione, con altri due lotti seguiti a distanza di pochi mesi. I dettagli sui numeri e la composizione totale della rete restano tuttavia riservati, segnalando la sensibilità della missione, che si configura come una componente essenziale della struttura di sorveglianza e raccolta di immagini per la difesa degli Stati Uniti. Scolese ha descritto questa infrastruttura come una “architettura proliferata,” capace di ottenere immagini ad alta risoluzione con estrema rapidità. “Ora è praticamente impossibile nascondersi”, ha dichiarato Scolese, evidenziando come questa rete di sorveglianza continua renda il monitoraggio globale più pervasivo che mai.
Entro il 2028, l’agenzia punta a quadruplicare il numero di satelliti in orbita, rendendo di fatto la sorveglianza globale un sistema costante e altamente performante. La nuova configurazione permetterà al Nro di aumentare la copertura e raccogliere un volume di dati senza precedenti, portando significativi vantaggi nell’analisi e nella gestione dei dati di intelligence.
Nonostante la potenza di calcolo e la qualità delle immagini, la mole di informazioni che proviene da questi satelliti è tale che il controllo umano non è più sufficiente. “La gestione di un’architettura proliferata non consente più a una persona singola di monitorare i satelliti”, ha spiegato Scolese, sottolineando la necessità di automazione. Per mantenere una supervisione efficace, l’nro dovrà quindi affidarsi a sistemi di intelligenza artificiale, apprendimento automatico e processi automatizzati, che permettano di gestire meglio questa vasta rete di satelliti.
In parallelo, anche la Space development agency (Sda) sta costruendo una propria costellazione satellitare, denominata Proliferated warfighter space architecture (Pwsa), pensata per migliorare le capacità operative delle forze armate americane. L’infrastruttura del Sda, destinata a offrire funzionalità operative già a partire da quest’anno, rappresenta un ulteriore passo nella trasformazione della difesa spaziale e del supporto all’intelligence.
Questa accelerazione nella costruzione di costellazioni satellitari e la crescente dipendenza dall’intelligenza artificiale nel settore dell’intelligence e della difesa sollevano comunque delle questioni. Da un lato, l’efficacia nella sorveglianza consente una protezione più estesa e puntuale; dall’altro, l’aumento esponenziale della raccolta di dati può aprire a sfide etiche e tecniche, come la gestione della privacy e il rischio di sovraccarico informativo.