Skip to main content

Quantum Wars. Al Senato Usa cresce l’interesse verso il rilevamento quantistico

La corsa per proteggere i dati di oggi dagli hacker di domani calcolo quantistico crittografia

L’importanza del rilevamento quantistico nel confronto tra Stati Uniti e Cina nel settore delle tecnologie emergenti è concreta. E due senatrici chiedono al Pentagono di fare rapporto sulla situazione

Le Emerging Disruptive Technologies sono uno dei settori principali in cui si dipana il confronto tra gli Stati Uniti e la Repubblica Popolare Cinese, poiché esse sono potenzialmente in grado di sconvolgere i caratteri della guerra moderna, garantendo così un inestimabile vantaggio all’attore che per primo riuscirà a svilupparle. Tra queste tecnologie, che vanno dai sistemi autonomi alle capacità ipersoniche all’Intelligenza Artificiale, rientrano anche le tecnologie quantistiche, che sfruttano i fenomeni fisici su scala atomica e subatomica per ottenere prestazioni computazionali decisamente superiori a quelle dei sistemi attualmente in uso. Inutile sottolineare quante possano essere le conseguenze di un simile “potenziamento” dal lato prettamente militare.

Di recente, è il rilevamento quantistico (le cui promesse includono sistemi di posizionamento-navigazione-timing resistenti ai disturbi) ad avere attirato maggiori attenzioni. Due senatrici statunitensi afferenti ai due partiti principali stanno infatti portando avanti uno sforzo bipartisan (in linea con la tradizione Usa di affrontare senza fazionalismi di sorta questioni legate alla sicurezza nazionale) per ottenere risposte dal Pentagono in merito ai suoi sforzi per far progredire le capacità degli Stati Uniti in questo campo, così da riuscire a tenere il passo con la Pechino.

“La Cina sta compiendo progressi nella scienza dell’informazione quantistica, alcuni dei quali superano gli sforzi degli Stati Uniti in termini di scala e portata. Per garantire che gli Stati Uniti mantengano il loro vantaggio tecnologico, il Dipartimento della Difesa deve avere un piano strategico per integrare il rilevamento quantistico nei nostri sforzi di sicurezza nazionale” sono le parole che la senatrice democratica del New Hampshire Maggie Hassan quella repubblicana del Tennessee Marsha Blackburn scrivono in una lettera datata 3 ottobre 2024 rivolta al Segretario alla Difesa Lloyd Austin. Hassan e Blackburn citano un rapporto di settembre dell’Information Technology and Innovation Foundation (Itif) secondo il quale “la Cina è in testa nelle comunicazioni quantistiche… eguaglia gli Stati Uniti nel rilevamento, eccellendo nella tecnologia pronta per il mercato, mentre gli Stati Uniti dominano le aree ad alto impatto”.

Evidenziando così un grande contrasto nel modo in cui i due Paesi stanno perseguendo la tecnologia quantistica non solo nel campo del rilevamento, ma nel suo complesso. Gli Stati Uniti sono leader nell’informatica quantistica, ma le applicazioni pratiche dell’informatica quantistica sembrano ancora molto lontane, in parte a causa della sfida di costruire macchine in grado di gestire un gran numero di qubit, che sono l’unità di base dell’informazione in questo campo. Per esempio, Ibm mira a sviluppare tre computer da 100.000 qubit, in grado di risolvere alcuni dei “problemi più impegnativi del mondo”, ma non prima del 2033.

La comunicazione e il rilevamento quantistico sono però oggi più vicini alle applicazioni del mondo reale. Invece di cercare di far lavorare insieme le particelle subatomiche per elaborare le informazioni, il rilevamento quantistico prevede soltanto la loro osservazione. Poiché tutti gli atomi si comportano allo stesso modo e hanno tutti una massa, è possibile creare dati di misurazione precisi per fenomeni come l’accelerazione, consentendo così a un drone o a un aereo di capire dove si trova in qualsiasi punto della terra senza ricevere un segnale Gps disturbabile o falsificabile.

Il Dipartimento della Difesa e i servizi hanno effettuato diversi investimenti nel rilevamento quantistico, tra cui uno sforzo di cinquantacinque milioni di dollari per gettare le basi del passaggio ai sensori quantistici. Ma come sottolinea il rapporto Itif, la Cina è in netto vantaggio nelle comunicazioni quantistiche e ci sono indicazioni che sia in vantaggio anche nel rilevamento quantistico, in parte grazie all’attenzione per queste applicazioni più a breve termine rispetto allo sviluppo di hardware per l’informatica quantistica.

Nella lettera, Hassan e Blackburn pongono ad Austin alcune domande specifiche: “Quali sono le minacce emergenti e le aree di preoccupazione che il Dipartimento della Difesa ha identificato e che il rilevamento quantistico può contribuire ad affrontare? In che modo il Dipartimento della Difesa ha già lavorato per utilizzare il rilevamento quantistico per affrontare queste minacce?”.

“Qual è l’attuale ripartizione degli sforzi di rilevamento quantistico all’interno del Dipartimento della Difesa, compresi gli uffici responsabili della gestione e dell’avanzamento degli sforzi quantistici complessivi del Dipartimento?”.

“Di cosa ha bisogno il Dipartimento della Difesa per supportare, sostenere e accelerare la tecnologia di rilevamento quantistico per la difesa nazionale?”.

Le due senatrici hanno fissato la data del 15 novembre come scadenza per avere una risposta. Chissà se il Pentagono la fornirà, e quale sarà il suo contenuto.



×

Iscriviti alla newsletter