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Satelliti cinesi sempre più luminosi. Una minaccia per l’astronomia globale?

Il proliferare di satelliti in orbita bassa terrestre pone un dilemma per la comunità scientifica: come bilanciare le esigenze commerciali e di connettività globale con la necessità di preservare il cielo per l’esplorazione e la ricerca astronomica? È necessario che le aziende dimostrino una volontà proattiva nell’adeguare i loro progetti per limitare l’impatto sul cielo notturno. Questo rappresenta una sfida cruciale per il futuro, e il mondo dell’astronomia osserva attentamente ogni nuovo sviluppo

Il lancio dei primi satelliti della costellazione cinese Qianfan ha sollevato preoccupazioni tra gli astronomi per la loro luminosità, nettamente superiore rispetto a quella di sistemi occidentali come Starlink. Questa nuova costellazione, che potrebbe arrivare a contare più di 14.000 satelliti, rappresenta una sfida significativa per le attività di osservazione del cielo.

Secondo uno studio pubblicato su arXiv da un gruppo di astronomi, i 18 satelliti Qianfan lanciati ad agosto mostrano una luminosità che varia dalla magnitudine 8 quando sono bassi sull’orizzonte, fino a magnitudine 4 quando si trovano quasi direttamente sopra la testa. Questa intensità luminosa è sufficiente per renderli visibili a occhio nudo, superando il limite di magnitudine 6, che rappresenta la soglia di visibilità in condizioni di cielo scuro. Tale risultato pone i satelliti ben al di sopra del livello di magnitudine 7, raccomandato dalla comunità scientifica per evitare interferenze con le principali osservazioni da terra.

Gli astronomi coinvolti nello studio, affiliati al International astronautical union’s centre for the protection of dark and quiet skies from satellite constellation interference (Cps), hanno evidenziato che i satelliti Qianfan potrebbero ostacolare le osservazioni astronomiche, se non verranno adottate contromisure per ridurne la luminosità.

Uno degli aspetti più preoccupanti emersi dallo studio è il fatto che i satelliti Qianfan non sembrano adottare misure per mitigare la riflessione della luce solare verso la Terra, come è stato fatto invece da SpaceX con i suoi satelliti Starlink. I ricercatori hanno ipotizzato che il design dei satelliti, che include un’antenna piatta puntata verso la Terra e un pannello solare rivolto verso l’esterno, potrebbe essere la causa della loro elevata luminosità.

In passato, SpaceX ha apportato modifiche significative alla progettazione dei suoi satelliti Starlink dopo che i primi studi avevano evidenziato un impatto negativo sull’astronomia. Le nuove generazioni di Starlink, infatti, sono state progettate per rispettare il limite di magnitudine 7, raccomandato dal Cps, e questo potrebbe costituire un esempio per altri operatori satellitari.

Rimane però incerto se e come la Shanghai spacecom satellite technology, l’azienda responsabile della costruzione dei satelliti Qianfan, risponderà a queste preoccupazioni. Fino a oggi, i contatti tra la comunità astronomica internazionale e le autorità cinesi in merito all’interferenza delle costellazioni satellitari sono stati limitati, principalmente confinati a incontri ufficiali in contesti come il Comitato delle Nazioni Unite per gli usi pacifici dello spazio extra-atmosferico.

Oltre ai problemi causati dalla luminosità dei satelliti Qianfan, altre costellazioni come Ast SpaceMobile e Starlink stanno sollevando allarmi tra gli astronomi. Il recente dispiegamento di un’enorme antenna sul satellite BlueBird di Ast SpaceMobile ha destato preoccupazioni per la sua luminosità, mentre le emissioni radio non intenzionali dei satelliti Starlink di seconda generazione stanno interferendo con le osservazioni radioastronomiche. Federico Di Vruno, co-direttore del Cps, ha sottolineato l’urgenza di adottare misure per preservare il cielo e garantire che le future generazioni di satelliti rispettino standard di sostenibilità spaziale.



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